Dualismo (spot Garet Jax)

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HHHThegame
00sabato 6 ottobre 2007 14:49
Una serata al teatro, una birra con gli amici, un paio d’ore al concerto di un gruppo che fa cover dei Sonic Youth, imparare accordi con il basso appena comprato dopo mesi che tiravi avanti a stecchetto per mettere i soldi da parte, un film che attendevi da tanto finalmente in prima serata senza censure o quel maledetto quadro finale del videogioco che da mesi ti tiene incollato al monitor.
Ci sono tanti modi per passare una serata, o comunque ognuno di questi modi è tra quelli che ritengo più convenzionali per non svegliarsi il mattino successivo con un gran mal di testa e tanti rimpianti.
Mi sto ancora chiedendo perché quel cazzo di lunedì sera non ho scelto una di queste tante opzioni e ho deciso di andare con Andy Garcia a quella festa di laurea carica di ragazzi che avevano da poco coronato il sogno della loro vita, ovvero uscire dal college. O, per meglio dire, il sogno dei genitori, perché detto con sincerità non so quanti dei presenti abbiano desiderato dalla nascita di ottenere quel pezzo di carta che in un futuro potranno appendere su di un muro in un lussuoso ufficio del centro di Manhattan o nella peggiore delle ipotesi in uno scalcinato scantinato del New Jersey.
Rimettete i vostri bulbi oculari nelle vostre orbite, quando avete sentito il nome “Andy Garcia” cosa vi credevate, che parlassi dell’attore?
Macchè! Si tratta di uno sfigato 26enne messicano che conosco da qualche anno ormai, con la fortuna sfacciata di avere lo stesso nome e una vaga somiglianza col famoso attore cubano. Si, in certi casi una fortuna più sfacciata della mia.
Non facciamo confusione però, e torniamo al discorso originale, ovvero: perché ho accettato di seguirlo e imbucarmi a questa festa?
La risposta già la sapevo in cuor mio, ovvero che io ero un vip, lui un signor nessuno, lui da solo l’avrebbero mandato fuori a calcioni, mentre se invece entravamo insieme ci avrebbero serviti e riveriti, nonostante fossimo imbucati.
Comunque, per colpa di questo mio cazzo di carattere che, in fondo in fondo, è da “coglione buono dei film per adolescenti che lo prende sempre in culo”, non me l’ero sentita di dirgli di no, infatti eccomi qui, di fronte l’ingresso di un enorme villa di periferia che trasudava baldoria da ogni angolo.
Feci cenno ad Andy perlomeno di scomodarsi nel suonare il campanello, e dopo questo solenne atto ci ritrovammo di fronte uno dei tanti ragazzi fotocopia post-adolescenti degli USA: biondo, mediamente alto, fisico asciutto e non esageratamente scultoreo, volto svagato e segnato dalle troppe birre della serata.
Ci scrutò qualche istante, dopodichè ci concesse la concessione di presentarsi.

Terry: cazzo, Garet Jax, tu sei Garet Jax, cazzo, non sapevo che Garet Jax si fosse laureato in quel cazzo di college!
Garet: infatti non mi ci sono laureato…
Terry: cazzo, è incredibile, Garet Jax ha deciso di venire alla mia cazzo di festa, e ha portato con se il suo cazzo di manager, il cazzo di manager di Garet Jax! Comunque sono Terry, piacere!
Andy: non sono il suo manager…
Garet: Andy… allora, Terry, ci farai entrare o continuerai a ripetere le parole “Cazzo” e “Garet Jax” lasciandoci sull’uscio per tutta la notte?
Terry: fa come se fossi a casa tua, amico! Posso chiamarti amico, vero? Cazzo, Garet Jax!

Con fare da divo, Andy entrò nella villa, come se fosse veramente sua. Io mi feci un po’ più in disparte e trovai un angolo dove potessi godermi un po’ di pace senza essere visto, prima che quel coglione spifferasse a gran voce che un wrestler era venuto ad una festa di ragazzi ormai vicini al quarto di secolo.
Ma cazzo, anche io sono sul quarto di secolo, perché mi devo fare più vecchio di quello che sono?
Comunque, da questo momento le strade mie e di Andy si divisero: riprova che gli servivo soltanto per imbucarsi senza problemi…



Un po’ mi dispiaceva per Garet; in fondo, l’avevo sfruttato solamente per imbucarmi… ma alla fine gli ho sempre ricambiato i favori, sapeva di aver fatto bene nell’accettare di accompagnarmi!
Nel vagare per la villa, prima che scoccasse l’una di notte avevo già adocchiato parecchie prede che mi avrebbe fatto piacere portare a letto per avere una storia in più da raccontare ai nipotini su quanto fosse marpione il loro nonno da giovane, purtroppo in contropartita qualche litro di troppo di birra e qualche giochetto alcolico che era meglio evitare mi rendevano poco lucido e non cosciente di quanto stesse per accadere.
I miei piani su come godermi la notte fino all’alba stavano svanendo sempre più, diventando opachi come lettere dietro un foglio di carta velina a qualche centimetro di distanza, sentivo il mio stomaco tribolare e fui costretto a sedermi a gambe incrociate, a terra, nel giardino.
Essere stato a contatto con Garet per appena un’ora però doveva avermi portato bene, infatti dopo poco tempo un gran bel pezzo di figliola mi si avvicinò…

?: Posso sedermi vicino a te a farmi una birra? Sono tutta sola soletta…
Andy: perché no? Comunque piacere Andy!
Monica: Monica, piacere mio! Non sei americano, vero?
Andy: nato in America ma di origini messicane… e te non sei di qui, vero?
Monica: no, io sono di Dallas… a dire il vero, un paesino vicino Dallas… non sono nemmeno di questa università… questo resta il nostro piccolo segreto, ok?
Andy: siamo in due, allora!
Monica: imbucato anche tu?
Andy: già…
Monica: ahahah, divertente!
Andy: vero… quanti anni hai?
Monica: anche se non sembra, parecchi più di te… posso farti una domanda?
Andy: spara.

Improvvisamente lo sguardo di lei si fece malizioso ed ammiccante, così come il tono della voce. Nella realtà c’erano due ragazzi che si conoscevano sul prato di un giardino ad una festa, isolati dal mondo. Romantico.
Nella mia testa, lei che si esibiva sull’inserimento di un condom tramite una fellatio. Dissacrante…

Monica: ho voluto fare una follia e partire per un solo giorno per staccare, ne avevo bisogno, ma non sono di qui e non ho un posto dove dormire… conosci per caso un Bed & Breakfast qua vicino?
Andy: … uhm… no!
Monica: ah… e per caso, non è che avresti un posto di più a casa?
Andy: … uhm… no!
Monica: ah.. va bene, grazie lo stesso…

Improvvisamente si alzò andandosene e mi ritrovai a pensare.
Non era di qui.
Voleva scopare.
Con la scusa del Bed & Breakfast mi ha chiesto se potevo ospitarla.
Potevo ospitarla.
Ho detto di no.
Andy, fattelo dire, sei un coglione…



La serata scorreva lenta e noiosa, mi ero sdraiato sul divano a tenere d’occhio i movimenti del mio compare mentre trovava modi sempre nuovi e originali di perdere i propri freni inibitori.
Eccolo mentre si faceva una canna.
Eccolo mentre partecipava a una gara a chi buttava giù più birra in un minuto.
Eccolo mentre partecipava ad un gioco alcolico.
Eccolo mentre mi salutava scambiandomi per Bill Clinton.
Stavo seriamente pensando di chiamare un taxi e tornarmene a casa di Andy, che mi ospitava in attesa della mia prossima partenza per il prossimo show, tanto sapevo come entrare in casa sua, quel coglione lasciava sempre il mazzo di chiavi di riserva sotto lo zerbino.

?: patetici… se una festa significa divertirsi mandando a fanculo la propria dignità e comportandosi da lussuriosi, beh, mi sa che è l’ultima festa a cui vado…
Garet: già, anch’io…

What?
Quelle parole mi uscirono da sole dalla bocca, non ne sapevo il perché, non sapevo come mai, non sapevo con chi stavo parl… e adesso chi è ‘sto gran pezzo di gnocca seduta sul divano vicino a me?
Calma, Garet, calma. È solo una ragazza che si sta annoiando come te. Te però ora sei un appartenente al clan dei ventenni sconvolti che si ritrova senza una chiara idea del significato della propria vita.
Ora però chiudi la bocca e presentati, non è cortese quell’espressione che hai sul volto di fronte ad una ragazza che non conosci.
Così, bravo.

Garet: piacere, Gar…
Mika: lo so, il wrestler, seguo spesso la WBFF… piacere, Mika.
Garet: che nome curioso! Vieni dalla Scandinavia?
Mika: i miei genitori si, io sono una canadese venuta a studiare in America, qualche miglio a nord di questa città… nemmeno Garet però è un nome comune!
Garet: beh, sono un tipo fortunato ed unico come il mio nome…
Mika: modesto il ragazzo…
Garet: sai, quando ti ritrovi 2 volte a settimana davanti le telecamere a dire “io sono il più forte, io ti spezzo, io vinco il titolo, io sono più cazzuto del mio compagno di tag!” la modestia la cominci a mettere da parte per riflesso condizionato… di natura lo sono, però mi piace fare anche il narciso a volte!
Mika: perlomeno sei sincero… a questa “festa” ho sentito gente che per approcciare con me si è vantata di avere l’Empire State Building tra le gambe… poi cosa ci trovino in una cozza, grassa, tetra e noiosa ragazza che veste sempre di nero non lo so.

Ora, le cose erano due: o avevo bevuto troppo io e la vedevo figa, ipotesi poco probabile visti i soli due bicchieri di birra in 3 ore, o lei era una ventenne più sconvolta di me che era appena uscita da una relazione difficile, o non voleva iniziarla, o una puttanata femminile del genere.

Garet: sicura di non aver bevuto troppo?
Mika: perché?
Garet: perché per vederti come una cozza devi esser parecchio su di giri…
Mika: andiamo, sii sincero, scoperesti mai con una come me?
Garet: uhm… beh… why not?

Ok, Garet, sei un coglione, te la sei giocata. Non che ti dispiaccia, non eri venuto qui per quello, al contrario di Andy, però questo vuol dire sputare sulla tua stessa fortuna!

Mika: io voi uomini non vi capisco… te però perlomeno hai avuto il coraggio di dirmi le tue intenzioni in faccia con nonchalanche!
Garet: veramente io sono felice della mia attuale vita, cioè, spirito libero, libero come il vento, ah-ha!

Garet, sei doppiamente un coglione. Te la cavi da una situazione apparentemente senza via d’uscita come quella di prima e te ne esci con frasi del genere? Se ti molla un ceffone ti sta bene!

Mika: ihihih!
Garet: che c’è?
Mika: sei diverso da tutti i presenti… sei… vero… interessante… un genio…
Garet: addirittura?
Mika: beh… si… ti va di farci un giro per la villa?
Garet: volentieri!

Ancora una volta baciato dalla fortuna, però alla prossima cazzata che dico me la gioco…
Un momento… ma io sto per davvero bene così come sto!
Che la fortuna, come ai bei tempi andati, mi stia giocando un brutto tiro?


Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione, coglione! Non smetterò mai di ripetermelo!
Non mi ricapiteranno mai occasioni del genere! O forse no?
Infatti, un’altra ragazza, castana, nana e con due seni fuori dal normale mi si avvicinò appena mi rialzai.

Letitia: ehy, io ti ho visto, te sei l’amico di Garet Jax!
Andy: si, sono il suo amic… manager, sono il suo manager!
Letitia: wow! Sai, sto cercando di rimediare i biglietti per andare a vedere Maniacs! Lo voglio nel Main Event! Ho sentito che si tiene al Madison Square Garden, è vero?
Andy: si, se non erro si, ma è una notizia top secret, ma veramente ci vai?
Letitia: lo spero tanto…
Andy: beh, se ci vai, spero di poter diventare uno sgabello del MSG in modo da poter avere la scusa di poterti toccare il culo perché è bellissim…

SCIAF!

Letitia: ci vado col mio ragazzo, fanculo!

Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione, coglione! Non smetterò mai di ripetermelo!
Sembrava ci stessi prendendo l’abitudine a gettare al vento tutte le occasioni che mi si paravano davanti, però poi riflettei: finora le occasioni erano venute da me… ora toccava a me cercare le occasioni!
Adocchiai una ragazza in canotta rosa e jeans larghi, raccolsi quintali di coraggio e andai da lei.

Andy: ciao, sono Andy, il manager di Garet Jax!
Frederica: wow, davvero? Che bello, magari potrò raccontare alle mie amiche di averlo conosciuto! Me lo farai conoscere, vero?
Andy: certo, dopo, dopo…
Frederica: o mio dio, che scortese che sono, il mio nome è Frederica!
Andy: tranquilla… senti, sai chi è che fa l’occhiolino e scopa come un leone?
Frederica: uhm… no!
Andy: *BLINK*

SCIAF!

Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione, coglione! Non smetterò mai di ripetermelo!



Tra un argomento e l’altro, non mi rendevo conto di come passava velocemente e piacevolmente la serata. Sarà forse per quel trucco così pesante che aveva sugli occhi e quelle sue labbra così acqua e sapone, i suoi capelli ambrati, quel look tetro, quell’alone di mistero che l’avvolgeva. Insomma, il suo universo femminile che celava dietro un atteggiamento apparentemente cinico e inesplorato; saliva in me la voglia di scandagliarla così come un avventuriero va a cercar se stesso nelle foreste della ricca atmosfera che trasmette l’Africa. Chi era veramente?

Garet: che musica ascolti? Io patteggio molto per Aerosmith, Red Hot, Green Day vecchio stile, Blink, insomma, questi gruppi qua…
Mika: io ascolto molta musica metal, sa caricarmi e rilassarmi a seconda del pezzo…
Garet: ad esempio?
Mika: beh, i Manowar, i Firewind, i Rhapsody, i Marillion…
Garet: ma i Marillion non sono metal!
Mika: beh, si, però in alcune loro canzoni è come ci fossi io, una parte del mio cuore…
Garet: capisco.

Calò il silenzio, quel cupo silenzio che valeva più di mille parole.
Garet, da quando parli a frasi fatte? Dì qualcosa, improvvisa!

Garet: ma… come mai questa passione per questo genere?
Mika: beh, io vivo in un paesino sperduto nel nulla, in una sorta di cascina…
Garet: nel senso che al posto di cani e gatti come animali domestici avete bovi e pecore?

In questi momenti mi chiedevo se lo facevo apposta a risultare un cretino o se mi usciva naturale… sorte, dammi un’altra botta di culo e falla sorridere come per le altre mie cazzate!

Mika: ma smettila!
Garet: dai, scherzavo, eheheh!

Grazie Dea Bendata, sapevo di poter contare su di t… un attimo: perché ci tengo così tanto? E soprattutto, possibile che si siano già fatte le 3 e non me ne sia reso conto?

Mika: sono le 3, l’ora del diavolo…
Garet: come?

Grazie Dea Bendata, ecco dove volevi farmi arrivare, a rimorchiare una satanista, ora magari mi si spoglia davanti e mi fa vedere un tatuaggio con un pentacolo e tre 6 sul torace…

Mika: beh, sai, noi metallari siamo così, ad una certa ora dobbiamo rivolgere i nostri rituali al sommo Satana, sgozzare un capretto, eseguire delle fatture e bere Jack Daniels in suo onore fino al vomito… lo sai che sono una strega?
Garet: prendi per il culo?
Mika: o mio dio, ma possibile che credi a tutto ciò che ti dicono? Si che ti sto prendendo per il culo! Sai, è strano vedere come su chi ascolta metal ci siano i soliti luoghi comuni relativi a satanismo e stregoneria!
Garet: in effetti mi davi tutto tranne l’aria della credente in Satana!
Mika: ahahah, sciocco!
Garet: ahahah!

Per un attimo ammetto di aver sudato freddo… Grazie Dea Bend… no, ancora? Via i pensieri dalla mente, sciò, sciò! Garet sai benissimo che dopo domani mattina non la rivedrai mai più!


Dovevo tenere a mente che non ero Garet e la fortuna non era dalla mia ogni sacro secondo, non potevo uscirmene con certi sfondoni.
Nel giardino ormai me le ero giocate tutte e la mia credibilità come amante era pari a quella di una banconota del monopoli in una zecca, ovvero nulla.
Decisi di rientrare in casa e mi accorsi che nella sala biliardo del proprietario era in corso una sorta di rave party molto ma molto contenuto, sembrava quasi una discoteca qualunque con l’aggiunta di qualche gabber.
Vicino ad un improvvisato bancone del bar vidi però una bellissima ragazza, capelli corvini e con un fisico longilineo di un magro quasi al limite dell’anoressia.
Mi avvicinai, tanto credo che ormai nel suo corpo fossero presenti più pasticche di ecstasy che globuli rossi, dunque non doveva essere proprio un bersaglio impossibile…

Andy: ciao, sono il manager di Garet Jax, Andy!
Astraea: piacere, Astraea!
Andy: che nome del caz… originale!

Mi salvai in corner, anche perché dopo due ceffoni avevo paura di ricevere una ginocchiata nei gioielli di famiglia…

Astraea: è un nome d’arte, qui tutti ne abbiamo uno… cioè, in realtà è il mio nome di battesimo, ma va bene anche come nome d’arte!
Andy: capisco, quindi io potrei chiamarmi A…
Astraea: ma ciao!

Un energumeno le si avvicinò e la baciò viscidamente per salutarla, per poi dileguarsi. Ma chi cazzo si credeva di essere?!?

Astraea: un mio ex, crede che se gliela dai 2 o 3 volte poi gliela dai sempre… dicevi?
Andy: beh, magari un giorno potremmo vederci e uscire insieme!
Astraea: perché no? Oh, oh, aspetta un attimo!

Stavolta un intellettuale col cappellino da baseball le si avvicinò, stessa routine del precedente. Devo ammettere che però questo secondo era leggermente più fascinoso del precedente, ma comunque un cesso d’uomo…

Astraea: alle superiori, il ballo della scuola, la mia prima volta… della serata… quanti ricordi! Dicevamo?
Andy: beh, se magari in settimana sei libera potremmo…
Astraea: ma certo, stai sicuro che un buco te lo trovo!
Andy: beh, trovare un buco è ciò che voglio anch’io!
Astraea: come scusa?
Andy: no, niente, l’alcool, la serat…
Astraea: aspetta un attimo!

Non c’è due senza tre, stavolta era il turno di un cinquantenne che mi chiedevo cosa ci facesse ad una festa di laurea…
Non attesi nemmeno la fine del bacio, avevo paura a sapere come si erano conosciuti, mi limitai a dirle che uscivo un attimo a prendere una boccata d’aria e che ci si vedeva dopo.
Un momento.
Questa se la baciavano tutti, indistintamente!
E io c’ho solo parlato!

Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione, coglione! Non smetterò mai di ripetermelo!



Il classico, ora ci si ritrovava a parlare delle relazioni passate. Oramai la via era palesemente direzionata verso una sola cosa, come una strada senza curve o incroci.
Solo che io sono talmente cretino da perdermici ed avere bisogno di una cartina stradale…

Mika: mi dispiace, hai passato davvero una storia triste, con Elaine, la solitudine, questi strani sogni che ti turbano ultimamente…
Garet: beh, anche te… vivere in un paese, dove le uniche forme di vita maschili sono cloni l’uno dell’altro… e per una volta che trovavi l’uomo giusto, tra l’altro in città, questo ti lascia perché come un cretino dice che tra voi era una cosa fittizia! Roba da non credere!
Mika: come dargli torto… cioè, ma mi hai vista? Non sono né una modella né…
Garet: finiscila, sei una bellissima ragazza, hai un carattere come pochi e solo un cretino ti lascerebbe andare.

Un cretino come te, Garet.

Mika: grazie, ma faccio a meno dei complimenti di circostanza… stronzo…

Donne… non le capirò mai…

Garet: ehy, lo dicevo sul serio, col cuore! Scusa, sono stato me stesso finora, che motivo avrei di mentire? Se eri un cesso te lo dicevo chiaro e tondo, ma non è così!
Mika: beh… allora.. scusa… anzi… grazie, davvero…
Garet: spero che prima o poi troverai qualcuno che ti apprezzi veramente per quello che sei.
Mika: già…

Perché mi rendo sempre più difficile la strada mettendomi da solo degli ostacoli davanti a me?

Mika: anche tu comunque sei un tipo interessante, in tutti i sensi…
Garet: io sono un tipo strano… cioè, entro dal nulla nella vita delle persone, stranamente mi succede sempre in periodi in cui queste sono in difficoltà, vedi Andy che sono mesi che prova a trombare e non ci riesce… insomma, dicevo, entro nella loro vita, le aiuto, le faccio ritrovare il sorriso e poi, puff!
Svanito! Mi chiedo se oltre a questo servo ad altro!
Mika: beh, ad esempio servi a me a vedere che c’è ancora un uomo che ragiona con la testa.
Garet: le donne guardano l’aspetto fisico, non il cervello…
Mika: ma l’aspetto è relativo, i gusti cambiano da donna a donna…
Garet: va bene, allora preferiresti scoparti Stephen Hawking o Brad Pitt?
Mika: ma dai, che domanda del cazzo, ahahah!
Garet: ahahah!
Mika: vado un attimo in bagno, mi aspetti?
Garet: va bene!


E pure stasera non s’è battuto chiodo. Mi ritrovavo spaparanzato su un divano con vicino a me due ragazzi conosciuti nel corso della serata che si vantavano delle loro avventure. Li ascoltavo falsamente divertito, quando il discorso di Isaak, uno di loro, mi incuriosì.

Isaak: allora, io sono tutto ubriaco e mi si avvicina una di Dallas, a dire il vero di un paesino vicino Dallas, comunque, cerca un Bed & Breakfast o un posto dove dormire disperatamente e le faccio: “ma c’è la camera di JJ al piano di sopra, mi fermo anch’io a dormire qua!
Allora saliamo, come un coglione mi vado a buttare sul letto singolo, lei sull’altro e mi fa: "ma no, dai, uniamo i letti!!"
Naturalmente non me lo faccio ripetere, e sbadapim e sbadapam, me la bombo di brutto! Poi, ironia della sorte, il suo treno partiva alle 4 e mezza, cioè un’ora fa, quindi io da bravo “fidanzatino” la accompagno in stazione ed eccomi qui a raccontarvi la storia!
Phil: grande!
Andy: scusa una cosa… questa per caso si chiamava Monica, era più grande di noi, capelli lisci e neri e l’aria da porca?
Isaak: si, perché, prima te l’eri già bombata te, vecchio marpione?

Se prima mi consolavo con un ipotetico 10% che non me l'avrebbe data, ora era svanita anche quella magra consolazione.

Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione, coglione! Non smetterò mai di ripetermelo!



Ero sdraiato sul divano. Che serata bizzarra...
Chissà se sarebbe tornata o il bagno era solo una scusa.
Io nel frattempo riflettevo guardando chi mi stava intorno mentre ero avvolto nelle prime luci dell'alba.
Una generazione di sbandati, che non sanno ciò che vogliono per davvero, che per ritrovare se stessi sono costretti ad essere schiavi dei loro istinti per una notte. Per una sola notte.
Una notte dove di tutto può succedere, dove dal nulla vengon fuori identità che mai avresti pensato esistessero.
Una notte dove ti accorgi che il 99% di queste identità sono tutte perfettamente identiche spiccicate tra loro.
Tutte con gli stessi problemi, tutti soggiogati dalle personalità dominanti di genitori e genitrici, persone che sognano un futuro in mano allo stress, dove si alterneranno tra un mutuo da pagare, la rata per la piscina della figlia più piccola ed una cena con i falsissimi amici della propria consorte.
Un futuro dove l'ideale di vita di questi giovani sarà avere quel modello popolare di Mercedes, che ti faccia sentire un signore nel guidare un auto dalla grande nomea ma dal costo tale e quale a quello di una berlina magari meno rinomata ma dalle prestazioni e dai consumi minori, un futuro dove saremmo in grado di svendere ciò in cui crediamo in cambio di qualche giorno di serenità come in un maligno patto col demonio.
Un futuro costellato di delusioni che sminuiremo affermando che saranno servite a temprarci, a donare sale alla nostra scialba esistenza, a rendere tutto più emozionante e bello da raccontare un giorno affinchè la nostra vita non verrà dimenticata.
Attenderemo invano che nel cinema della nostra città passeranno la trasposizione in pellicola di quel serial che da tanto guardiamo in tv, resteremo in attesa che il nostro gruppo musicale preferito vada finalmente a quel pub che frequenti da anni per poi accorgerci che il nostro capo ci ha spostato il turno di lavoro proprio a quella sera.
Vivremo un futuro dove si scoprirà che Dio è solamente un invenzione di chissà quali multinazionale bellica, che vuole farci credere che esiste solamente perchè così la guerra ci sembrerà un qualcosa di più "umano" e potremo sperare che gli innocenti morti all'interno di una di queste avranno perlomeno una magra consolazione post-mortem.
Perchè Dio crede in te, sei te brutto stronzo che credi in lui solo nei momenti di difficoltà. O era il contrario?
Ci attende un futuro ricco di contraddizioni, come ad esempio le scritte "fumare fa male" sui pacchetti di sigarette, o i superalcolici venduti nelel discoteche fuori città, dove devi per forza arrivarci con una macchina, per poi tornare schiantato su di un palo. O non tornare per nulla.
Un futuro dove si scoprirà che la chiesa è un'associazione a delinquere che punta a restare l'unica elite di persone esistenti sulla terra portandole alla morte per povertà, inducendo al sesso senza protezioni e quindi solo per riprodurre, oppure alla morte per malattia, vietando l'uso di profilattici che salveranno le nostre vite da avventure one night stand, che rischierebbero di accorciare ancor di più la nostra esistenza già di per se breve.
Scopriremo che l'AIDS, il cancro, gli ictus sono solo malattie create in laboratorio per far fare soldi ad un mercato che fa più morti che guariti, quello delle case farmaceutiche. Possibile infatti che ogni anno miliardi di dollari vengano investiti nella cura del cancro e ancora non se ne sia trovata una cura?
Vivremo in un futuro dove le scale gerarchiche societarie non esisteranno più, ma non perchè si realizzerà finalmente il comunismo utopico, ma perchè scavando nel nostro codice genetico ci accorgeremo che noi esseri umani siamo portati per natura all'autodistruzione, perciò chi ci comanda darà l'ordine di lanciare qualche testata atomica chissà dove. E così via in altre nazioni. Diverremo sempre di meno. E così via. E così sia.
Un futuro popolato da automi, schemi mentali indistinguibili l'uno dall'altro, che annulleranno l'ideale di ricerca della propria metà esatta, visto che la società ci impone di accontentarci di una scopata o di una partner sessuale soddisfacente a compensarci solo a letto. Perchè il Simposio di Platone è solo una favola che raccontano i professori al college.

Poi guardo aprirsi la porta alla mia destra, e mi accorgo che le ultime tre righe non le condivido nemmeno io.
HHHThegame
00sabato 6 ottobre 2007 14:50
spot puramente narrativo, ironico e in gran parte (auto)biografico, chi mi conosce bene moirà dal ridere pensando a me, chi non mi conosce... qualche risata se la farà lo stesso. [SM=g27828]

Per quanto lungo lo spot scorre bene, quindi buona lettura, per qualunque chiarimento io son qua a metterci la faccia (e le figuracce [SM=g27828] )
Kurtangle86
00sabato 6 ottobre 2007 16:33
[SM=g27822] (*BLINK*)
the legend killer of raw
00domenica 7 ottobre 2007 14:46
oggi mentre sono a mangiare me lo leggo e lo voto già XD
cell in the hell
00lunedì 8 ottobre 2007 01:20
grande spot, Dibbio. Garet Jax ironico ed infine riflessivo come non lo si era mai visto. Mi è piaciuto il gioco sul dualismo dell'uomo fortunato e della controparte sfigata.
Veramente un ottimo lavoro, adornato da un finale esaltante.
sailorluisa
00venerdì 26 ottobre 2007 20:54
garet uomo fortunato senza far niente...andy l'amico sfortunato che fa di tutto per avere un'occasione....un pò una metafora di vita anche....
tutto condito con ironia e chiusura con una magnifica riflessione :o
Kurtangle86
00venerdì 26 ottobre 2007 21:40
La riflessione è tosta 'abbestia
HHHThegame
00sabato 27 ottobre 2007 13:45
Re:
sailorluisa, 26/10/2007 20.54:

garet uomo fortunato senza far niente...andy l'amico sfortunato che fa di tutto per avere un'occasione....un pò una metafora di vita anche....
tutto condito con ironia e chiusura con una magnifica riflessione :o




non è una metafora di vita, è storia di vita vissuta... XD
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