Dan Dracomir's History

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- The Game -
00mercoledì 5 luglio 2006 02:28
DISCLAIMER: L’Handler del Wrestler NON condivide le idee espresse e promosse dal suo personaggio. I contenuti dei Work e della Scheda stessa non hanno nulla a che vedere con la persona reale che c’è dietro Dan Dracomir e sono il semplice frutto della sua fin troppo fervida e deviata immaginazione. Non Vi chiedo di farVi piacere il personaggio, semplicemente di dare il giusto peso alla questione. Grazie.



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08.11.2005
16.48
Moskva, Rossijskaja Federacija.

Chapter One Step Back

Il reverendo Jeremiah J. Jepson siede comodamente all'interno del sontuoso confessionale della sua chiesa; giocherella tediosamente con le dita, in attesa dell'arrivo del solito peccatore pronto ad attuare la solita confessione, esponendo i soliti crimini ed i soliti peccati da lui commessi. Si passa annoiato il palmo della mano destra fra i capelli, poi da' un'occhiata all'orologio... Pochi minuti e la campana avrebbe rintoccato per ben sette volte.
All'interno della cappella si respira la forte aroma d'incenso, e la buon aria fresca di montagna che trapela dalle arcaiche pietre di quella casa del Signore.
Tutto tace.
Il reverendo, assente, continua imperterrito a tamburellare con l'indice sinistro sulla liscia superfice in mogano della costruzione, con lo sguardo fisso sulle cavità del pannello che lo divide dalla zona esterna del confessionale, ove di solito siedono i così detti 'peccatori'.
D'un tratto, però, la sua attenzione viene attirata dal dischiudersi dell'uscio della chiesa.
La sagoma dello strano individuo, rigorosamente coperto da un impermeabile nero con cappuccio annesso, che fa poi capolino dalla porta semi-spalancata, proietta delle inquietanti figure sulla parete di fronte ad esso.
L'uomo di chiesa resta per qualche attimo immobile, senza scomporsi minimamente dalla sua posizione, a fissar la scena, tentando di percepire chi mai possa essere quell'uomo.
I passi lenti ed accompagnati del misterioso figuro tuonano imponenti per l'edificio, rompendo così il precedente silenzio.
L'uomo [dal quale ampio abito è possibile distinguere solo le iridi, di un nero profondo ed intenso] si fa pacatamente strada fra le panche di quel luogo sacro [ove, solitamente, i praticanti si inginocchiano a pregare, ascoltando la messa serale del reverendo] dirigendosi verso l'altare, sopra al quale troneggia in tutta la sua imponenza una rappresentazione in rame del Cristo in croce, che l'individuo continua a squadrare malignamente; giunge sino ai piedi di esso, persistendo nell'osservarlo dal basso, con atteggiamento di sfida.
L'uomo sale i tre scalini che portano alla piattaforma, ove risiedono l'altare, la tavola liturgica, un'organo, alcuni lumi ancor accesi, ed una miriade di composizioni floreali, che percorrono interamente tutto il perimetro interno della struttura.
Il losco figuro fa per sfiorare il sacro calice d'oro, posto al di sopra della mensa sacra, quando improvvisamente il reverendo Jeremiah sbuca rapidamente al di fuori del confessionale, con un'aria tutt'altro che pacifica e tranquilla.

"Scenda immediatamente da lì! Non vi è permesso salirvi, nè tantomeno maneggiare il sacro calice! Solo e soltanto chi indossa questa veste [afferma il sacerdote indicando la propria 'divisa'] ne ha il diritto!"

Ed ecco che nel veder Jeremiah, che gli si è posto dinanzi, l'uomo si dà subito alla fuga, correndo verso l'uscita dell'edificio; per la fretta di dileguarsi, strattona violentemente la sacra ara, causandone la precipitazione e l'immediato rovinar a terra degli oggetti che 'ospitava'. Il tutto provoca un, a dir poco disastroso, frastuono all'interno del luogo sacro, allarmando l'intero convento.
Presto decine di vescovi e sacerdoti spuntano fuori da alcune minute porticine di legno, collocate rispettivamente al lato destro e quello sinistro della parete dietro stante all'altare. Ma neanche il tempo di concepir il misfatto, nè di focalizzarne l'artefice, che esso ha già da tempo raggiunto l'uscita, ed oramai è fin troppo lontanto per tentar un azzardato inseguimento.

L'uomo corre veloce almeno quanto il vento, evitando agilmente ogni ostacolo che gli si pone davanti. Sfreccia, con il cuore che gli batte a '1000', fra le strade desolate in quel di Mosca.
Dopo alcuni minuti di astenuante fuga, finalmente blocca la corsa, più che convinto di esser ormai fuori pericolo. L'uomo, grondante di sudore e piuttosto ansimante, si priva velocemente dell'ampio cappuccio, mostrando un volto scarno ed ombroso, parecchio pallido, e due occhi lividi e stanchi. Oramai è più che chiaro, l'individuo altri non è che il rumeno 'Dan Dracomir', malinconico wrestler dai mille perchè e dal passato burrascoso.
'Wandering Soul' respira affannosamente, si regge a malapena in piedi ed ha fame, molta fame. Non si nutre da giorni, nè tanto meno si concede un minimo di riposo.
Complicato da comprender è come mai si trovi proprio qui a Mosca, di nuovo, ancora una volta. Non metteva piede in questa cittadella dalla sua triste infanzia, lasciò quel dannato convento all'età di quindici anni, stanco di esser sottomesso dal reverendo e dai parroci del convento, che lo obbligavano a praticar illegalmente del wrestling con altri adolescenti, rischiando la vita e la sanità mentale e psicofisica, praticamente ogni santo giorno. Una possibile risposta potrebbe essere che Dracomir, oramai pronto ed abbastanza maturo per affrontare nuovamente il suo passato, abbia voluto tornare al convento per ricevere delle risposte... Risposte a domande che da anni lo tormentavano. Oppure, più semplicemente, cercava vendetta nei confronti di quei così detti 'uomini di chiesa', nell'anima dei quali, tutt'altro che pura, regnavano solo odio ed ipocrisia.

Dracomir tenta di proseguire il suo cammino, avviandosi barcollante lungo un viicolo innevato, verso chissà dove. Cammina, tremolante per il freddo e per il precedente accaduto [al quale, molto probabilmente, la sua psiche, malata dei traumi infantili, non ha resistito], strisciando con la schiena contro le fredde mura di un edificio, tentando di restare in piedi.
Cammina, o meglio... Barcolla. E, riflette. Sì, riflette su tante cose, tante situazioni... Ma più precisamente, pensa fra sè e sè...

"Certo che è davvero strana la vita, c'è da creparsi dal ridere."


Dan Dracomir.


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09.11.2005
14.27
Moskva, Rossijskaja Federacija.

Chapter Two The Corpse's Eyes

Una lieve brezza invernale soffia leggiadra per le deserte strade innevate di Mosca.
Intere famiglie son riunite all'interno della propria accogliente dimora, accovacciate attorno al focolar del caminetto, sfogliando nostalgicamente vecchi album fotografici e riscaldandosi dalle gelide folate che trapelano dalle finestre socchiuse.
Tutti, nessuno escluso, stanno trascorrendo spensieratamente felici attimi assieme ai propri consanguinei.

Sì, tutti... Tranne uno.
Un solo uomo scarpina lentamente per i desolati viali della cittadella. Affonda i piedi nella candida neve con fare deciso, tentando di non finir vittima di quella brezza pomeridiana, che inizia a farsi sempre più forte.

La fame divenne carestia. Il sonno divenne torpore. La brezza divenne bufera.

Un solo individuo, consumato da giorni e giorni di ininterrotta traversata, ad affrontar le forze della natura. Una vera e propria sfida di sopravvivenza.

Costui è un uomo... Diverso. Non ha famiglia che lo accudisca, non ha amici che lo accolgano a braccia aperte, non ha più nulla, oramai... Se non quel briciolo di speranza, che lo spinge ad andare avanti e a non mollare, mai.

Ma ecco che, improvvisamente, le ultime energie del figuro vengono a mancare. L'uomo si accascia inanime a terra, sprofondando nella sofficità di quello spesso strato di neve, incapace di opporre ulteriore resistenza.
Presto le membra dell'uomo vengono quasi completamente ricoperte dalla neve. Ci resta possibile scorgere solo il palmo della mano sinistra, pallido ed emaciato, e due occhi. Due occhi semi-socchiusi, profondi, ma inespressivi... Due iridi che riescono a trasmettere l'intera storia di un uomo, dalla nascita sino ad ora... La storia di un uomo distrutto, psichicamente demolito da un'infanzia d'inferno. Due occhi colmi di tristezza e malinconia. Gli occhi di un morto.


Dan Dracomir.


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09.11.2005
20.42
Moskva, Rossijskaja Federacija.

Chapter Three A Strange Ticket

Dan Dracomir si riporta in posizione eretta sollevandosi lentamente dal terreno innevato.
Barcolla, gli gira incredibilmente la testa e trema dal freddo. Non rimembra in che luogo si trova, nè come ci sia arrivato.
Gira più volte attorno a sè stesso, con l'intento di farsi un'idea più precisa sull'ambiente che lo circonda.
Pian piano la situazione inizia a farsi sempre più chiara.
La sua mente viene pervasa da una serie di confusi flashback, grazie ai quali il Rumeno riesce, anche se non facilmente, a ricordare.

Neanche il tempo di realizzare di trovarsi a Mosca, in Russia, che la sua attenzione viene attirata da un logoro volantino bianco, di minute dimensioni, immobilizzato fra alcuni candidi ammassi di neve.
Dan lo raggiunge pacatamente, esitando qualche secondo prima di raccoglierlo.
Afferra saldamente il trasandato biglietto con ambo le mani, portandolo sempre più vicino alle iridi, tentando di leggerne il contenuto. Con alcuni soffi da una 'spolverata' alla superfice dell'oggetto, ed il messaggio inizia a focalizzarsi leggermente di più.

Buonasera,
Se starai leggendo queste righe vorrà dire che sei stato scelto per partecipare al nostro spettacolo.
Già, chi siamo noi?
Noi siamo la FWE - Future Wrestling Era, e questo è un invito ufficiale per il nostro primo show, Anthrax, al quale Lei parteciperà in veste di nostro wrestler.
L'incontro le verrà comunicato in seguito, insieme alla card dello show.
Si tenga pronto per l'11 Novembre 2005, verrà prelevato da un nostro dipendente.

The Voice


Strano segno del destino il fatto che quell'invito sia capitato proprio tra le mani di Dan Dracomir, un uomo che non ha davvero più voglia di sentir parlare di wrestling [l'infernale disciplina che era costretto a praticare illegalmente all'interno di quel falso convento], nè tanto meno di praticarlo.
Finito di leggere il biglietto, l'espressione del Rumeno, da attratta ed interessata, si fa inorridita, a tratti iraconda, un misto tra disprezzo e noncuranza. Dracomir solleva lentamente lo sguardo dall'invito, colmo di odio, per poi stracciarlo con scherno e gettarlo ai suoi piedi, calpestandolo con disgusto [con la netta convinzione che, comunque sia, l'invito non fosse di certo indirizzato a lui].
Dopodichè si incammina con fare deciso verso tappe a lui sconosciute, senza curarsi del fatto di non saper minimamente dove si stava dirigendo... Non gli interessava conoscere il luogo al quale stava puntando, gli bastava raggiungerlo.


Dan Dracomir.


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11.11.2005
18.32
FWE Center, San Felipe.

Chapter Four New Career's Beginning

Nonostante i tragici precedenti, la nonvolenza di praticare ancora del Wrestling agonistico, la congettura di non avere più uno scopo nella propria vita, un fine... Dan Dracomir si trovava lì, in sede FWE, quella sera.
Il fato volle che quell'invito, trovato sperduto fra alcuni voluminosi cumuli di nitida neve, fosse realmente indirizzato al Rumeno, nonostante la cosa possa sembrare alquanto surreale.

"The Voice può tutto. Imparerai a farci l'abitudine, ragazzo."

Queste semplici, nove parole furono una tutt'altro che esauriente risposta ai molteplici quesiti di Dan Dracomir. Aveva bisogno di risposte... Risposte a domande che da anni si poneva, che da anni lo ossessionavano. E chissà per quale stramba motivazione, Dan, era sicuro che The Voice sarebbe stato in grado di aiutarlo, aveva l'assoluta certezza che 'La Voce' era a conoscenza di fatti e situazioni a lui ignote, ma che quasi certamente si sarebbero rivelate essenziali 'pezzi', atti a formare il puzzle della sua vita, della sua storia.
Nei giorni seguenti, Dracomir, si presentò più volte al cospetto dell'emblematico Owner, alla ricerca di risposte, le solite risposte che incostantemente insegue ogni santo giorno. Fù proprio per tentare di ottenerle, che Dan Dracomir accettò, anche se leggermente esitante, di entrare a far parte della Future Wrestling Era. Ma, purtroppo per lui, The Voice preferì non proferire mai parola sull'argomento, invitando ogni volta Dracomir ad abbandonare il suo studio.

The Voice crede in lui, e vede nella sua persona un futuro campione della federazione, e dell'intero mondo del Wrestling. Continua a ripeterglielo, ma a Dan non importa. Non si trova di certo in FWE per aspirare ad inutili pezzi di latta da stringere alla vita, nè tanto meno per affrontare faccia a faccia zotici energumeni, adatti giusto a sfacchinare in campi agricoli. In realtà a Dracomir interessa ben poco della federazione e della sua carriera da atleta, il suo fine è ottenere da The Voice ciò che desidera, e ci riuscirà. Prima o poi saprà la verità sul suo passato, e risolverà tutti gli enigmi ed i misteri da anni lo tormentano, dovesse cacciargli le parole di bocca con la forza.
Sì, svelerà il suo passato.
Ma, a quel punto, la sua vita precipiterebbe in un baratro di disagio e sconforto... Perchè continuare a vivere, quando non si hanno più nè scopi, nè fini, che ti spingano ad andare avanti?


Dan Dracomir.


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03.12.2005
23.02
Indefinite Zone, San Felipe.

Chapter Five Hidden Fear

Aeternum. Odio, sprezzo, ripugnanza. Nessun'altro termine potrebbe descrivere in modo migliore ciò che sta provando Dan Dracomir, in questo momento, nei confronti del suo attuale rivale. Vuole distruggerlo, annientarlo, oramai non pensa ad altro da giorni. Ma è come se qualcosa, qualcuno, qualche misteriosa entità nascosta nel profondo del suo animo, gli impedisse di farlo. Non per pietà, ne tanto meno per misericordia, ma è... Paura. Il timore di qualcosa a lui sconosciuto, estraneo.
E' come se la figura di Aeternum proiettasse nella sua mente realtà angosciose ed inquietanti, come se vedesse, nelle sue vesti di uomo di chiesa, un'occulta rappresentazione della sua triste e malinconica infanzia.
L'attuale stato d'animo di Dracomir e le sue impressioni riguardo al 'feud' nel quale è attualmente coinvolto in FWE, son del tutto incerte. Per lui è molto di più di una semplice faida da intrattenimento, per lui è come una sfida personale, un'ennesima battaglia di sopravvivenza dell'eterna guerra che da anni sta combattendo contro la propria psiche.
Quella notte, durante il primissimo PPV della federazione, Heavy Demons, quando giunse il momento per Dan Dracomir di disputare l'Holy Massacre Match all'interno di quella cattedrale sconsacrata, era come se considerasse l'uomo di fronte a sè, Aeternum, una maschera. Una maschera celante un turbinante ed infernale aggrovigliamento di timori, paure, preoccupazioni e fobie. Le sue fobie. Quelle che per anni hanno scosso in malo modo la sua vita, affievolendo sempre più la sua speranza e la sua forza di volontà; lo hanno come costretto ad un'eterna schiavitù, una prigionia. Si sente tutt'ora come legato, incatenato, dai delosanti ricordi degli anni passati in quell'atroce convento.
Quindi, quando si ritrovò a dover affrontare il fantomatico Italiano, era come se la federazione, l'ambiente circostante, l'insolita stipulazione, ed il match stesso, non contassero più nulla. Si sentiva come circondato dal vuoto... A fargli compagnia, la presenza di un unico ente, oltre a lui. Le sue paure, le sue angoscie. Uno contro l'altro, ancora una volta. Ma, come al solito, come ogni volta... Dracomir perse, non riuscendo a sopraffare le proprie ansie, non riuscendo a lasciarsi il suo terribile passato alle spalle, continuando a vivere all'ombra di un'infanzia di inferno.
Ma, ora, la domanda non può che sorgere spontanea... Chi è colui che è da combattere... Chi è colui di cui ha paura... Aeternum, o sè stesso?
Forse, per Dracomir, sarebbe finalmente giunto il momento di ricevere un'illuminazione... Anche una sola risposta alle miriade di domande che si poneva ogni giorno, avrebbe giovato non poco alla sua situazione. Ed aveva l'opportunità di riceverla. Un solo biglietto, inviatogli dall'Eterno, due uniche parole, a formare però un messaggio ben chiaro ed intenso, atto a trasmettere precisi precetti. Ovvero quello che lui, Dan Dracomir, e Aeternum, si sarebbero ricontrati ancora una volta, faccia a faccia, in un ennesimo incontro che si preannuncia di già cruento ed emozionante. Ciò significa che il Rumeno, avrà la possibilità di riaffrontare nuovamente sè stesso, e le proprie angoscie... Avrà l'opportunità di dare, finalmente, una svolta alla propria vita, dimenticando il passato e pensando solo e soltanto al futuro. Dimenticando del periodo passato ad eseguire i voleri di dannati malfattori, colmi di egoismo ed avidità. Dimenticando di quanto triste e dolorosa sia, alle volte, la vita.


Dan Dracomir


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02.02.2006
13.07
Indefinite Zone, San Felipe.

Chapter Six Negative Flow

Psicosi. Non è facile fornire una classificazione di questa patoloiga sia pure sommaria del vasto mondo delle psicosi con i particolari sintomi e le varie terapie. Ad ogni modo la caratteristica principale dei sintomi psicotici è che possono portare il malato a vedere la vita in modo distorto. Esistono fissazioni, allucinazioni, disturbi del pensiero, perdita dell'affettività, stati maniacali e depressione.

Strano, ma vero. L'intera vita di un uomo, riportata nelle poche righe del trafiletto di un Dizionario.

"Volete venire a conoscenza della mia vita, privata e non, i miei pensieri, le mie preoccupazioni ed ogni sorta di ente riguardante la mia persona... Insomma la mia ufficiale Biografia? [...] Bene. Vi basterà munirvi di una, non necessariamente recente, versione dello Zingarelli e recarvi sotto al lettera 'P', alla voce 'Psicosi'."

Questa sarebbe stata la più probabile risposta di Dan Dracomir, se qualche d'uno gli avesse chiesto informazioni riguardo la sua vita.

Dan Dracomir è da sempre un uomo chiuso, schivo... A tratti brusco.
Non ha mai amato la socializzazione con altri individui, ne tantomeno la troppa confidenza nei suoi confronti, da parte di persone a lui estranee e non.
Potrebbe essere tranquillamente etichettato come 'volontario ripudio della Società'.
Ma, nonostante tutto questo, ha sempre vissuto la sua vita con tranquillità, senza porsi troppi problemi. E' sempre stata una persona forte, capace di affrontare qualsiasi situazione, per quanto terribile possa rivelarsi essere, a testa alta...

O almeno, è sempre stato così... Fino a qualche tempo fa.
Quando Dracomir ricevette, anche se indirettamente, quel biglietto da parte dell'anonimo 'The Voice' [owner della federazione Backyard 'Future Wrestling Era' in cui attualmente milita] era come se già si aspettasse che qualcosa sarebbe accaduto... Qualcosa lo avrebbe cambiato, pischicamente e non, ancora una volta... Costringendolo a subire ulteriori traumi, ulteriori disturbi mentali, ulteriori problemi.

Una volta approdato all'interno della Federazione, tutto sembrava procedere per il meglio... Dracomir si comportava nella maniera giusta, eseguendo alla lettera gli ordini della persona che era sicuro avrebbe saputo aiutarlo a porre fine alla personale guerra psichica che da tempo staziava all'interno della sua mente, porgendogli le risposte di cui aveva bisogno, le tanto bramate risposte che avrebbero finalmente messo fine ai suoi problemi... O così lui dice.
Sì... Tutto volgeva perfettamente, come doveva.
Fino all'arrivo della persona che avrebbe definitivamente scosso Dracomir.
Le sue fobie, i suoi incubi, le sue paure... Fatte persona.
Aeternum.

Se qualcuno richiedesse una perfetta raffigurazione dell'ego malvagio risiedente nell'anima di DD, una fotografia di Aeternum sarà una più che soddisfacente risposta.
Dan tutt'ora non riesce nel capacitarsi di cosa voglia dalla sua persona Aeternum, ne perchè lui e The Voice si divertiano tanto a peggiorare la sua già preoccupante situazione. Ma di una cosa è totalmente certo... Aeternum, prima o poi, si rivelerà un importante mattone per la ricostruzione edile di quell'anfratto immemore della mente del Rumeno...
E, per quanto lo tema ed al contempo lo odi, l'atleta Europeo dovrà farsi coraggio e saper sfruttare nel modo giusto la risorsa 'Aeternum'.
Sì. Dracomir DEVE assolutamente riuscire a neutralizzare quel flusso negativo emanato dalla persona di Aeternum... Quell'essenza diabolica divenuta, oramai da tempo, protagonista dei più ricorrenti incubi del Rumeno.
Dracomir è divenuto come posseduto dal Demonio. Ma non un Demonio qualsiasi, un Demonio celato dietro una maschera, una maschera denominata 'Fede'. La fede in cui la maggior parte dell'Umanità crede...
La fede in cui credeva anche Dan Dracomir, prima di ritrovarsi travolto dalla stessa in un abisso infernale. Già... La stessa fede che era sicuro l'avrebbe protetto dall'oscurità che stata penetrando completamente nel suo cervello, si è rivelata essere l'artefice di tutti i suoi problemi.
Dracomir è stato come pugnalato alle spalle dall'ente che credeva lo avrebbe potretto dalla stessa inequivocabile sorte che gli è ugualmente toccata.
Ed ora, non ha più qualcosa in cui credere... Se non che peggio di così, la situazione non potrà degenerare.


Dan Dracomir


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01.03.2006
07.57
Indefinite Zone.

Chapter Seven The Rebirth

E così, finalmente... Il male è stato sconfitto. Mai più l'Eterno disturberà la quiete interiore di Dracomir, o forse sì... Ad ogni modo, a Dracomir non interessa, non ora. Non ora che ha davanti a sè una nuova vita, un nuovo cammino da intraprendere verso la solenne redenzione.
Le sue risposte? No. Ancora non le ha ottenute... Ma il Rumeno non se ne addanna... Ha iniziato a capire che, forse, non sempre occorre percepire la soluzione di un enigma, di un qualche astratto ente proveniente dai più oscuri anfratti della sua complessa mentalità... Per ottenere l'ipotetica libertà spirituale e psichica. Perchè, forse, dei tanti quesiti della vita Umana, non tutti van risolti... Non sempre ottenere la 'chiave', agevolerà la vostra situazione. Potrebbe anche peggiorarla.

La persona di Dracomir sta per essere totalmente stravolta... La sua mentalità ha mutato. Mai più fobie, paure, timori.
Pian piano ha iniziato a distinguere il bene dal male, il giusto dal sbagliato... Non come prima, che per lui esistevan soltanto 'il mondo, lui stesso, ed il loro odio reciproco'. Ed ora, gli resta solo da scegliere quale via prendere... Da che parte schierarsi.
Ha ancora le idee confuse... La vita non gli ha mai regalato nulla di piacevole, ma se c'è una cosa che ha appreso dalla sua orribile esperienza infantile all'interno del monastero... E' che il male va combattuto, sempre e comunque. 'Sì, ammirevole. Mi piacerebbe tanto, però, capire quale sia il vero MALE' avrebbe risposto fino a qualche luna fa, Dan Dracomir.
Mentre ora... Lui ha capito. Ha capito come va la vita, come va il mondo. E sta iniziando a comprendere che, forse, a certe cose non c'è rimedio... Sta iniziando a pensare che combattere costantemente il male, non sempre si potrebbe rivelare utile.
Per cui, ora, Dan Dracomir, si trova dinanzi a due scelte, ad un mistico bivio che segnerà per sempre il trascorrere della sua dannata vita.

Bene o Male?
Giusto o Sbagliato?

Molto probabilmente, dopo Damned Dawn, Dracomir avrà riflettuto abbastanza da poter permettersi di scegliere.
Ed a quel punto, sarà difficile assicurare l'incolumità dei suoi futuri avversari... Avversari che potrebbe iniziare a considerare 'obiettivi', 'vittime', 'bersagli'... O, forse, solo oggetti con cui poter sfogare la sua incontenibile ira.
Staremo a vedere...


Dan Dracomir


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17.03.2006
15.19
Indefinite Zone, San Felipe.

Chapter Eight The Thread

Buio.
L’arena avvolta nel buio più totale.
Solo pochi secondi e poi la luce torna e vediamo Aeternum osservare Dracomir!
Anche lui si accorge del sacerdote bianco e si distrae a guardarlo. Nessuno dei due si muove.
Alla fine Dracomir torna a pensare al match ed inizia a salire la scala sulla cima della quale Black Dragon è ancora KO.
Dracomir lo raggiunge e solo allora si accorge che il campione si è in parte ripreso. Black Dragon infatti gli mette le dita negli occhi e poi si alza!
Cosa fa?!?!
Si blocca la testa di Dracomir tra le gambe… e salta!
Piledriver dalla cima della scala ed i due vanno a schiantarsi proprio sul bidone che si spappola sotto il loro peso!

HOLY SHIT!
HOLY SHIT!
HOLY SHIT!
HOLY SHIT!
HOLY SHIT!

Black Dragon faticosamente allunga la mano sul corpo di una esanime Dracomir.
…1…
…Aeternum osserva.
…2…
…e 3!!!!

Black Dragon si conferma campione!!!


Troppo è complicato, per Dan Dracomir, non serbar ricordo a quella scena.
Tante emozioni provò durante quel fatidico Main Event.

Gioia, Dolore, Stupore, Disperazione...

Ma, nonostante questo, c'era sempre un fioco bagliore di speranza che viveva dentro di lui... Lo stesso bagliore che, però, finì per affievolirsi sempre più, fino a svanire nel nulla, nello stesso momento in cui l'Eterno apparve ai suoi occhi.

Lo teme ancora, troppo, per cercare di reagire.
Il Rumeno tenta di negarlo in tutti modi, ma, dentro di sè, sa che è esattamente così... E non potrà far nulla per rimediar al problema, attualmente, se non estrapolare alla radice la questione.

Come?

Deve ancora scoprirlo.

Il potere esercitato dall'essere Umano su un qualsiasi oggetto inanimato, potrebbe benissimo essere paragonato a quello esercitato da Aeternum verso Dan Dracomir.
Lo controlla, lo manovra a suo piacimento. L'animo di Dracomir è spezzato in due distinte parti.
Una più luminosa, più pura, più nobile... Che lo spinge a non compiere azioni disastrose, a non sfruttare le sue innate capacità per scopi perversi.
Una più buia, più oscura, più malvagia... La stessa che, dai più remoti anfratti della sua complessa psiche, gli consiglia di unirsi al male, di unirsi, in questo caso, all'Eterno.
Quale miglior soluzione, quando ci si trova a dover affrontare un individuo spiritualmente più forte di noi, se non quella di allearsi con lui?

Dracomir ha ponderato a lungo riguardo quest'ulteriore opzione. E' conscio e consapevole che, però, attuarla non porterà a nulla di buono... Ma sa inoltre che, probabilmente, potrà sedare gran parte delle sue più ricorrenti ossessioni.

Un nuovo 'bivio', un nuovo dilemma, una nuova scelta da prendere, che sconvolgerà per sempre la sua vita, qualunque essa sia.

Pare proprio che la vita del Rumeno sia perennemente appesa ad un filo, un fragile e delicato filo, capace di spezzarsi irrimediabilmente e da un momento all'altro, senza una vera ragione, senza un valido motivo. Lo stesso filo la quale fermezza è condizionata dalle innumerevoli scelte che Dan Dracomir è costretto a prendere quotidianamente.

Sì, una vita appesa ad un filo. Una vita confusa, offuscata. Una vita imprevedibile, da vivere alla giornata. Una vita capace da riservarti qualsiasi sopresa da un giorno all'altro, terrificante od emozionante che sia.
Una vita alla Dan Dracomir.


Dan Dracomir


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05.05.2006
18.41
Indefinite Zone, San Felipe.

Chapter Nine Dipped in The Doubt

La pallida mano di Dan Dracomir carezza sinuosa la superficie dell'alloro conquistato pochi giorni prima. Le nere iridi puntate sull'argentea targhetta, dove è appena stato impresso il suo nome.

"Sì... E' mio."

Pensa il Rumeno, per nulla intenzionato a distogliere la sua attenzione dalla tanto bramata cintura.
Più volte affiorano nella sua mente le azioni più frenetiche dell'incontro disputato in occasione del PPV Cyanide 2006. E poi... Lo schienamento finale, che ha portato lui e l'Eterno alla vittoria.

Sì, l'Eterno. Forse un problema oramai superato. Dracomir non teme la sua figura, non ora, non più.
Anzi, vede in lui come una via di salvezza, dalla sua desolazione, dalla sua disperazione.
In questi ultimi giorni, Aeternum, pare intimorito, preoccupato. Ora Dracomir riesce a leggere attraverso quella che fino a poco tempo prima gli pareva una mente imperscrutabile. Riesce a leggere il terrore, nei suoi occhi, nei suoi pensieri.
Non sa bene perchè, probabilmente non c'è alcuna spiegazione a ciò, ma Dracomir sente il dovere di aiutarlo. Aeternum gli ha concesso il suo aiuto, tempo fa, lo ha aiutato a crescere, a maturare spiritualmente... E, seppur l'abbia fatto in maniera brutale, quasi volesse punirlo, Dracomir gli è grato.
Per questo, non vuole abbandonare Aeternum al suo destino. Non lascerà che affronti da solo il pericolo che incombe su di lui.
Due loschi figuri tramano vendetta nei confronti del bianco sacerdote. Dan Dracomir non sa bene perchè, ne gli interessa. Ma non lascerà che Nastasha Trask e Eric Lancaster spengano quella che è stata, sino ad ora, la luce che l'ha guidato lungo i meandri più buii del suo animo perduto.

Dracomir continua ad accarezzare l'alloro, stavolta ancora più debolmente, ma in maniera più profonda, più intensa. Poi, improvvisamente, alza lo sguardo, distogliendolo dalla cintura e muovendolo verso un imponente crocifisso appeso alla bianca parete di fronte.

"Aeternum, fratello. Io ti sono debitore. Farò un solenne giuramento, qui, dinanzi al Padre Eterno. Non un anima ferirà le tue membra, prima che io abbia tentato di imperdirlo. Non un ostacolo affronterai senza la mia presenza. Non un avversario fronteggierai, senza che io t'assista. Se ci sarà da versare del sangue, combattendo, lo verseremo assieme. Se ci sarà da rischiare la vita, combattendo, la rischieremo assieme. Se ci sarà da perdere la vita, combattendo, la perderemo assieme."

Dracomir posa delicatamente la cintura sul guanciale del letto sul quale è adagiato. Poi, s'alza da questo.
Agita l'avambraccio destro verso il Sacro crocifisso, brandendo un coltello nella mano sinistra.

"Giuro solennemente che... La persona proprietaria del sangue che sta per essere versato, proteggerà ed assisterà Aeternum il bianco. Finchè avrà vigore e forze in corpo, finchè anche un solo alito di vita spirerà nel suo animo.
Qualora il giuramento non venisse rispettato, costui, pagherà con la vita."


Detto questo, il Rumeno, taglia con un rapido e netto gesto della mano le proprie carni, dalle quali iniziano a scendere densi rivoli di sangue scarlatto.
Dracomir lascia bruscamente cadere a terra l'arma bianca, che precipita con un tonfo sordo. Col braccio ancora grondante di linfa vitale, s'avvicina alla finestra socchiusa, osservando cupamente l'esterno dell'edificio.

"Verrà il giorno in cui Io non sarò qui, in vita, per poterti offrire il mio aiuto. Ma non sarà oggi.
Verrà il giorno in cui Io non potrò assisterti. Ma non sarà oggi.
Verrà il giorno in cui Io perderò la fede, in Dio, in te e nelle tue convinzioni. Ma non sarà oggi.
Non posso garantirti che usciremo incolumi ed ancora in vita da quel dannato labirinto, no.
Ma posso assicurarti con certezza che, quando la morte si avventerà sui nostri corpi, bramandone gli spiriti, io sarò con te. Quando affronterai i tuoi timori, le tue paure, le tue ansie, io sarò con te. Come tu stesso hai fatto a tua volta, per aiutare me a guarire dalla mia maledizione.
La grande sfida è alle porte. La battaglia finale. Presto dovremo scegliere tra ciò che è giusto, e ciò che è facile.
Morire? Tsk. Non ne ho di certo paura. Ho affrontato enti peggiori della morte stessa.
Il 16 Maggio ci aspetta un vero e proprio massacro. Sarà un giorno bellico, violento, brutale. Un giorno rosso. Non importa chi sarà ad uscire da quell'inferno... Che siano Lancaster e Trask, o che siano le nostre persone. Ma, quando la mia anima sarà appesa ad un filo tra vita e morte, quando il mio cuore batterà per l'ultima volta, quando miei occhi staranno per chiudersi... Potrò dire di aver combattuto al fianco del più grande uomo che abbia mai conosciuto. Di aver combattuto per il più grande uomo che abbia mai conosciuto. E di essere morto combattendo per aiutarlo, con onore. Potrò dire di aver combattuto al fianco del sacerdote bianco. Potrò dire di aver combattuto al fianco di Aeternum.
Potrò dire di aver disputato il più grande incontro mai visto.
E le mie membra giaceranno in quel luogo. I miei occhi si spegneranno in quel luogo. La mia mente riposerà in quel luogo. Ed un urlo si innalzerà dall'arena, un ultimo solenne urlo. Inneggieranno il mio nome, il nome di un uomo caduto in battaglia. Il nome di Dan Dracomir.

Un ultimo urlo, prima che sorga il sole."



Dan Dracomir


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17.05.2006
16.51
Indefinite Zone, Colombia.

Chapter Ten The Wicked Begins

"Wicked"...
Dan Dracomir non conosce ancora bene il significato di tale carica, ne tanto meno i privilegi o i problemi che possa garantirgli. Anzi, a dir la verità, non ha assolutamente la benchè minima idea di cosa significasse essere un Wicked... Il Wicked.
Più volte Voice ha fatto vaghe allusioni a riguardo... Ha fatto paragoni; ha metaforicamente fornito una per nulla esaudiente descrizione; ha accennato a grandi opportunità, ma anche al fatto che essere l'FWE Wicked porti spesso a conseguenze del tutto negative.
Insomma, Voice ha sprecato innumerevoli parole in merito, ma non ha fatto che confondere maggiormente il Rumeno e tutti gli interessati... Probabilmente è proprio questo che vuole.
Certo, ai più questa situazione potrebbe sembrare addirittura inquietante, ma Dracomir non ha paura... O, almeno, non di questo.
Ad esser sinceri non ha avuto molto tempo, nell'arco di poche ore trascorse dalla fine del Narrow Maze Match, per pensare al trofeo conquistato. Ha preferito dedicarsi alla questione 'Aeternum' e a quella 'Lancaster & Trask'. Ha preferito assistere l'Eterno, e pianificare assieme a lui un eventuale vendetta. Ha preferito non pensare troppo al futuro, e cercare di distogliere i propri pensieri dal Wicked Trophy, di scacciare dalla propria mente quella miriade di domande e di interrogativi a riguardo della carica appena guadagnata.
Ha cercato di, come consigliatogli anche dall'Eterno, dimenticare, almeno per ora, la faccenda, o per lo meno di non pensarci troppo.
Ma la curiosità è tanta, troppa, per tentare di resistergli.
La curiosità di scoprire cosa si cela dietro l'enigmatico trofeo, di scoprire cosa l'aspetta.
Chissà quanto ancora dovrà attendere prima di saperne di più a riguardo. Giorni? Settimane? Mesi?
Chissà.
The Voice vuole 'giocare' con lui, e Dracomir lo sa bene. Lo sta usando, allo stesso modo in cui usa anche tutti gli altri wrestlers, del resto. Dracomir potrebbe opporsi alla sua volontà, cercare di porre fine al tutto. Ma non vuole.... Preferisce lasciare che questa serie di inspiegabili quanto spiacevoli situazioni si sviluppino. Perchè Dracomir è certo di poter ottenere delle risposte a questo modo.
Ci vorrà del tempo, come già specificato, e il Rumeno questo lo sa bene. Ma trascorrere del tempo con l'Eterno ha dato i suoi frutti... Ha imparato a saper aspettare, ad avere pazienza, ha imparato a non avere mai troppa fretta.
Ha imparato ad essere come il Bianco, come Aeternum.


Dan Dracomir


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28.05.2006
13.59
Indefinite Zone, San Felipe.

Chapter Eleven The Hangman

E' fatta. L'impetuoso cammino verso l'Oscura Via è iniziato. Pochi giorni separano Dan Dracomir dal primo passo, il primo quadro. Poco e nulla è stato enunciato a riguardo, se non che il primo ostacolo da superare sarà niente meno che Lancaster, Eric Lancaster. Uno dei più grandi nemici che il suo compagno Aeternum abbia mai affrontato, forse il più grande. Ma Dracomir non lo teme, no. E' Eric a dover temere il Rumeno, e la furia che scatenerà su di lui. Ne ha già avuto prova durante Narrow Maze, all'interno del labirinto di vetro. Ha avuto un assaggio di quello che sarà l'inizio della vendetta di Dan Dracomir.
Il Rumeno non ha dimenticato tutti i problemi che Terror e Trask hanno dato all'Eterno... E' una partita ancora in gioco, una ferita ancora aperta. E le ferite aperte vanno rimarginate, sempre e comunque.
A Voice piace giocare con Dan, lo considera una delle tante pedine che compongono quell'enigmatica scacchiera chiamata FWE. Ha voluto mettere alla prova le potenzialità del Rumeno, in una maniera brutale, quasi crudele.
12.
12 stage prima di arrivare finalmente all'ambito premio, la lauta ricompensa che gli spetta dal momento in cui il suo corpo ha poggiato per tre lunghi secondi su quello di Reas Black. 12 Stage. E siamo solo al primo.
Voice parlava di carte, di tarocchi. A lui piace conversare metaforicamente coi propri interlocutori, confoderli, intimorirli, convincerli che tutto ciò che credono sia giusto in realtà sia errato.
L'Appeso.
Il primo stage. La prima metafora. Il primo ostacolo. Il primo avversario.
Dracomir non sa bene cosa possano avere in comune tale carta con la figura di Terror, ma, in vero, neanche gli interessa. Il suo unico obbiettivo, oramai, è assicurarsi che l'Eterno sia al sicuro, benchè sia perfettamente in grado di difendersi da solo con le proprie forze, e, in secondo luogo, appropriarsi di ciò che gli spetta di diritto, ma che Voice, infidamente, gli ha negato, obbligandolo prima a sudare e a faticare. 12 Fatiche, come quelle di Ercole. Le 12 Fatiche di Dan Dracomir. Il Rumeno non sa bene se uscirà vivo e vincitore da quest'inferno, ne tanto meno se sia davvero finita una volta vinto anche l'ultimo stage, no. Ma una cosa la sa con certezza. Non sarà Lancaster ad impedirgli di raggiungere il proprio scopo, di colmare il proprio vuoto interiore.
Ben presto un uomo giacerà a mezz'aria, tra vita e morte. La sacra forca mieterà una vittima, Venerdì sera. E questa vittima si chiama Eric Lancaster.
Voice vuole il suo Appeso?
Il suo Appeso avrà.


Dan Dracomir


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10.06.2006
19.05
Indefinite Zone, San Felipe.

Chapter Twelve The Crucifixed Emperor

Le nere iridi del Rumeno scrutano, attraverso la vitrea superficie di una finestra, cupi nuvoloni che minacciano di guastare quest'afoso finesettimana estivo. Tra le mani stringe una copia della carta recitante la sigla '!K0!'... Cosa vorrà dire?

E' dal momento in cui questo messaggio apparì ai suoi occhi poche ore prima, che Dracomir non smette di chiedersi cosa lo aspetterà Martedì sera, durante il terzo stage della sua Oscura Via.
Ha paura, sì. Ma non di chi potrà mai rivelarsi essere il suo avversario, ma di cosa sarà capace di fargli, una volta scatenata la propria ira.
Oramai è divenuto una macchina da guerra incontrollabile, una mina esplosiva che aspetta solo il momento giusto per scoppiare improvvisamente.
Solo un confuso ricordo rimane di ciò che aveva fatto ad i propri avversari nei giorni precedenti, durante quel suo insolito stato di 'trance'. Non ricorda perfettamente come e perchè sia impazzito a tal modo, sa solo che sentiva che era la cosa giusta da fare... Una voce proveniente dai più remoti meandri del suo spirito gli aveva ordinato di avventarsi follemente contro i propri nemici, e provocare loro più dolore possibile... E lui, l'ha fatto. Inconsciamente, sì... Ma l'ha fatto.
Teme il giorno in cui dovrà nuovamente ricalcare quel ring... Per seminare il panico, per proseguire il proprio cammino, per raggiungere il proprio obiettivo. Ma, al contempo, lo attende... Preferisce levarsi questa 'spina nel fianco', piuttosto che attendere ancora... Attendere e soffrire di questa stessa attesa.

Il suo sguardo cade nuovamente sulla superficie della carta...

"'!K0!'... Quale nesso lega i nostri destini?"

Pensa Dan Dracomir. In realtà, questo, lui non lo sa.
Non ha niente contro questo individuo che agisce nell'ombra sotto un enigmatico nome in codice e sotto l'effigie di Imperatore, no. Ma la sua sfida personale contro The Voice e la sua crudeltà non è terminata ora, ne terminerà mai, finchè Dan non sorriderà osservando il suo cadavere.
Così come l'Appeso, il Carro, e tutti gli altri cadranno... Cadrà anche l'Imperatore, il Re.
Ma... Dan vuole fargli un dono, concedergli l'onore di sentirsi realmente un Imperatore, per un unica notte, per un'ultima volta. Vuole concedergli l'onore di rivestire a pieno una carica che non gli è mai realmente appartenuta.

Martedì notte, la notte dei Guerrieri, la notte della Libertà di Combattere.
Martedì notte, un Re siederà sul proprio trono... Un Trono rigido, un trono di neon, un Trono a quattro diagonali. Una croce.
Sì, sedierà sul suo trono occasionale... Sul suo capo si ergerà la Corona, la pungente Corona che traverserà per intero il suo cranio... Una Corona sottile, tagliente... Una Corona di filo spinato.

E così, come il Cristo, all'Imperatore toccherà una sorte rara... Che più che una sorte può considerarsi un privilegio. Quello di finir crocifisso sul suo stesso Trono, quello di finir lacerato dalla propria stessa Corona.
Ed allora potrà innalzare al cielo il proprio scettro. Lo scettro degli illusi, della sconfitta, dell'umiliazione.

Ucciso dal suo stesso splendore, caduto per mano della sua stessa grandezza.


Dan Dracomir


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04.07.2006
08.37
Moskva, Rossijskaja Federacija.

Chapter Thirteen The Moment

Una gelida brezza serale spirava in quel di Mosca. Non un'anima per le sue strade. Brancolando un losco figuro s'avvicinava con mole in direnzione d'un'imponente cattedrale. Pochi passi lo separavano dalla destinazione. Ahilui, le sue ginocchia cedettero troppo presto. L'ampio cappuccio era calato sul suo scarno volto, ciò nonostante nulla impedì a quelle scure iridi di scrutare il panorama circostante ancora una volta, un ultima volta, prima di cedere al suolo.
Sentì il freddo asfalto contro il proprio volto. Tutto si faceva confuso.
Cieco d'ogni vista, sordo d'ogni suono... Se non quella quasi impercettibile voce interiore che si dipanava per i buii anfratti della sua mente, da tempo inumanamente contratta dall'odio e della disperazione, genitrice di troppi malvagi ed insani pensieri.
Le palpebre si socchiusero lentamente, con un ultimo tonfo le membra del Rumeno s'accasciarono a terra, quasi prive di vita.
L'ennesimo astenuante viaggio verso la propria patria natia l'aveva distrutto. L'ennesimo viaggio alla ricerca di sè stesso, delle risposte a quella miriade di domande che da anni orsono non faceva che porsi, porsi e porsi, in ogni singolo minuto della propria triste esistenza.
Si sentiva leggero, davvero troppo. Percepiva di trovarsi lontano da casa, lontano dal mondo, lontano da tutto. Disperso in quell'immenso vuoto dimensionale che risponde al nome di "mente". Dolore? Non ne provava, non in quell'istante. Eppure, le circostanze non potevano che portarlo a pensare che, forse, era morto.
Una morte forse ingiusta, ma improvvisa, indolore, quasi impercettibile... No. Non era ciò che si aspettava. Lui non meritava tale privilegio. Una morte dolorosa, tra violenza ed agonia, lo attendeva... E lui lo sapeva.
Il pallido palmo dell'emaciata mano sinistra si fece debolmente strada tra la stoffa della tonaca. Con le ultime forze rimastegli, il Rumeno, strappò dal proprio collo un rosario, in legno, di scarsa qualità. Fece oscillare l'oggetto davanti ai propri occhi, spalancati all'inverosimile. Ebbe l'insana sensazione che enti sconosciute s'avventassero voracemente sul suo animo impuro, quando scrutò intensamente la perfetta rappresentazione del Cristo in croce.
Altri pochi, incessanti attimi, ed il Rumeno volse di scatto lo sguardo, terrorizzato. Lasciò scivolare il crocifisso nel pugno della propria mano, senza degnarlo d'uno sguardo.
Fu un lampo.
I residui dell'oggetto stagnavano nel palmo dell'uomo, che sorrise soddisfatto alla vista delle sue paure annientate. Ma no, non poteva essere così semplice.
Le sue iridi scrutarono dapprima l'azzurro specchio del cielo, quella mane cupamente oscurato da alcune minacciose nubi, per poi spostarsi sul vertice della cattedrale, ove troneggiava in tutta la sua imponenza un'ennesima raffigurazione del crocifisso. Stavolta ben più grande, stavolta impossibile da annientare.
Si riportò lentamente in posizione eretta, dolorante, spolverandosi la veste. Mosse con mole i propri passi verso quella casa del signore, facendo ben attenzione a non osservare ancora una volta il Cristo.
E così, dinanzi al portone principale, lasciò scivolare la propria mano lungo la superficie in legno, stringendo la fredda maniglia metallica.
Presto sarebbe giunto il Momento. Il momento fatidico in cui, Dracomir, avrebbe finalmente affrontato, una volta per tutte, l'apoteosi delle proprie angoscie, della propria sofferenza. La madre che partorì ogni suo terrore, così come la sua stessa follia.
Un lungo sospiro, prima di spalancare l'uscio, prima d'addentrarsi nelle sue paure più represse.
Un lungo sospiro, prima del Momento.


Dan Dracomir.

[Modificato da - The Game - 06/07/2006 1.55]

mattmast
00mercoledì 5 luglio 2006 14:58
Molto bello questo spot, purtroppo non posso leggere tutta la storia addietro, ma questo "scampolo" mi è parso molto bello e ben scritto!
Max-30
00mercoledì 5 luglio 2006 15:45
Come promesso ti commento lo spot...

Allora, dicendo da subito che Dracomir è stato sempre uno dei perssonaggi che preferisco devo dire che questo breve brano è scritto divinamente e mostra le sensazioni del pg ottimamente... Non ha una conclusione e questo lo rende più affascinante... Per quanto riguarda la storia è molto ben costruita...

Voto 8

PS: Dumas comunque è molto meglio [SM=x837067]:
cell in the hell
00mercoledì 5 luglio 2006 16:11
su Dracomir non ho bisogno di commentare, tutti sapete quando sia grandioso.

Dico solo che The Game è stato bannato dalla FWE e nonostante tutto linka lo stesso al forum. Una grande persona. :Sm1:
Max-30
00mercoledì 5 luglio 2006 16:19
Re:

Scritto da: cell in the hell 05/07/2006 16.11
su Dracomir non ho bisogno di commentare, tutti sapete quando sia grandioso.

Dico solo che The Game è stato bannato dalla FWE e nonostante tutto linka lo stesso al forum. Una grande persona. :Sm1:



Ma che grande persona, lo fa per far vedere quanto è bravo... [SM=x837067]:

Mica è altruista lui
- The Game -
00mercoledì 5 luglio 2006 16:20
Re: Re:

Scritto da: Max-30 05/07/2006 16.19


Ma che grande persona, lo fa per far vedere quanto è bravo... [SM=x837067]:

Mica è altruista lui


Ma LOL.
- The Game -
00mercoledì 5 luglio 2006 17:18
Aggiornato con TUTTI i capitoli della DD's History. Buona lettura. [SM=x837067]:
Starbreeze
00mercoledì 5 luglio 2006 17:23
Porco Cane, Dracomir (nonostante lo conosco da 9 mesi) è proprio uno dei migliori pg che abbia mai visto
Angle 4ever
00mercoledì 5 luglio 2006 23:33
Bellissimo spot, magnifico insieme di esperienze, spettacolare (Sigh)

[Modificato da Angle 4ever 05/07/2006 23.47]

- The Game -
00mercoledì 5 luglio 2006 23:48
Grazie, Edo. [SM=x837069]:

[Modificato da - The Game - 05/07/2006 23.49]

HHHThegame
00giovedì 6 luglio 2006 01:13
bella la storia di Dracomir, soprattutto nella sua delineazione se essere face o heel e per la rivalità/legame con Aeternum, sarei curioso di leggere la storyline.

Molti pezzi non mi convincono, sembrano essere giri di parole inseriti solo come contorno alla storia, altri invece sanno colpire e restare impressi.

Il capitolo 8 a mio parere è spettacolare
- The Game -
00giovedì 6 luglio 2006 01:48
Re:

Scritto da: HHHThegame 06/07/2006 1.13
bella la storia di Dracomir, soprattutto nella sua delineazione se essere face o heel e per la rivalità/legame con Aeternum, sarei curioso di leggere la storyline.

Molti pezzi non mi convincono, sembrano essere giri di parole inseriti solo come contorno alla storia, altri invece sanno colpire e restare impressi.

Il capitolo 8 a mio parere è spettacolare


Quello pre-Narrow Maze col giuramento di Dracomir?
HHHThegame
00giovedì 6 luglio 2006 02:32
Re: Re:

Scritto da: - The Game - 06/07/2006 1.48

Quello pre-Narrow Maze col giuramento di Dracomir?



si quello, il capitolo 9, ho sbagliato e ho scritto 8, sarà per l'ora... [SM=x837067]:
- The Game -
00giovedì 6 luglio 2006 02:41
Re: Re: Re:

Scritto da: HHHThegame 06/07/2006 2.32


si quello, il capitolo 9, ho sbagliato e ho scritto 8, sarà per l'ora... [SM=x837067]:


No, no. Sono io che, come l'ultimo dei cazzoni, ho scritto per due volte "Chapter Eight". [SM=x837067]:
HHHThegame
00giovedì 6 luglio 2006 03:30
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: - The Game - 06/07/2006 2.41

No, no. Sono io che, come l'ultimo dei cazzoni, ho scritto per due volte "Chapter Eight". [SM=x837067]:



ah ecco mi pareva... [SM=x837067]:
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