HBKN°1
00sabato 24 giugno 2006 13:12
CURRICULUM VITAE
Nome: Michelangel Costiña
Indirizzo: 25b, Largo de Andaluz, Lisbona
Telefono: 0573.472876
e-mail: junior@hotmail.com
Nazionalità: portoghese
Data di nascita: 30 Novembre 1981
Esperienza Lavorativa:
Junior si bloccò improvvisamente, come se fosse quasi impossibile per lui riempire quella casella. “Esperienza lavorativa?” pensò il giovane “Non basterebbero quattro pagine!”
L’esperienza in IEWD era stata fondamentale per lui. Aveva imparato ad essere un uomo passando dei momenti veramente delicati: in primo luogo la depressione. Un momento davvero difficile, ma era riuscito a superare quel triste ostacolo. Ora tutto era diverso. Finalmente poteva dire che la sua vita era valsa a qualcosa, fino a quel momento. Non soltanto aveva vinto più volte l’Amazing title in IEWD, ma era diventato anche una sorta di icona per quella federazione che tanto gli aveva dato. In più, l’ultimo match disputato in PPV era stato in WDW, quella federazione che lui e il suo team IEWD avevano battuto. L’unione fa la forza! E così era stato. Da quell’esperienza era uscito profondamente rafforzato in più aveva trovato degli amici, amici veri, non convenzionali, The Prophet, Mr England e l’attuale King of IEWD, Shagrath.
Junior sorrise, ripensando a tutto ciò che la IEWD gli aveva dato e a tutto ciò che, in questo momento, poteva dargli la WBFF. “Si, certo!” La WBFF ora poteva essere veramente il suo futuro.
Il caldo iniziava a farsi sentire, Junior iniziò a sbuffare.
«Cazzo! Sembra di stare dentro un forno!»
A lui non piaceva molto il caldo. “D’inverno ti copri, ma quando è estate e sei nudo, non puoi spellarti se continui a sentire caldo!” Pensava spesso.
Si alzò dal computer, sul quale stava completando il suo Curriculum Vitae, e andò verso la cucina. Aprì il frigorifero e venne pervaso da un folata di aria gelida che usciva dal freezer. Junior, senza pensarci troppo su, ci ficcò dentro la testa per qualche secondo, come se volesse rinvigorirsi. Afferrò un’ OranSoda e chiuse il frigorifero, ma come accade spesso, adesso sentiva più caldo!
“Proprio oggi doveva rompersi questo condizionatore!”
Tornò verso il computer, salvò quei dati, ma improvvisamente lo schermo diventò tutto nero e, come se anche quell’elaboratore di dati si rifiutasse di compiere il proprio dovere per il caldo, non si riaccese più.
«Maledizione! Brutto pezzo di latta, cosa hai adesso?»
Il computer non dava segno alcuno. Junior, ormai rassegnato, (secondo lui ci aveva perso anche troppo tempo, visto che la pazienza non era una dote che lo contraddistingueva) uscì in giardino. La figlia della sua vicina, Carmen Roque una ragazza biondina poco fuori dal comune e abbastanza convenzionale nei modi di vestire e di fare, rimase allibita e iniziò a contemplarlo come se fosse una statua greca, o meglio ancora: aveva l’espressione di una donna che vede per la prima volta i Bronzi di Riace. Il giovane si accorse che non indossava la maglia e che il suo abbigliamento era, praticamente, da spiaggia. La guardò e abbozzò un sorrisino alquanto imbarazzato, la ragazza, intanto, non voleva saperne di guardare altrove, era come rimasta abbagliata dalla figura di Junior il quale sembrava risplendesse di luce propria. Senza dare troppo peso alla ragazza, che ormai aveva gli occhi di fuori dalle orbite, Junior si gettò a peso morto sulla sua amaca e iniziò pigramente a sorseggiare la bibita ghiacciata.
«E’ molto bello!»
Esordì la ragazza. Junior imbarazzato chiese:
«Cosa?»
«No, dicevo è molto bello stare qui, non trovi?»
«Ehm... si! E’ gradevole questo posto!»
Aveva egoisticamente pensato che la ragazza avesse fatto un complimento a lui, quando invece si stava implicitamente riferendo al suo giardino.
«Ho saputo che molto presto combatterai per un’altra federazione, è vero?»
«Cavolo! La notizia si è sparsa in giro più velocemente di un mig russo!»
La ragazza sorrise, non era brutta e quando rideva risultava abbastanza carina.
«Sono sicura che vincerai anche lì. Sei molto forte e poi, non se sia il caso di dirtelo, io sono una tua fan! Ho visto tutti i tuoi incontri, secondo me ti farai, anche in WBFF, una posizione prestigiosa.»
“Porca puttana! Questa non ci voleva proprio! Ho per vicina di casa una mia fan scatenata!” pensò Junior.
«Sei il migliore di tutti! Secondo me sei il più forte!»
“Ora mi chiederà di uscire con lei, me lo sento!”
«La tua più grande prestazione è stata quando hai affrontato Carpenter in IEWD, secondo me, anche se hai perso! Però, posso chiederti una cosa?»
“Ecco ci siamo!” Pensò Junior e poi disse:«Certo!»
«Ma la tua storia con Wendy è finita?» La voce le tremava enormemente, non era da tutti avere una “celebrità”, se così possiamo definirla, per vicino di casa.
“Non rilascio dichiarazioni personali a fans rompipalle!” Pensò, ma poi si pervase che forse non era il caso di risponderle a quel modo, in fin dei conti cosa gli aveva fatto? Un secco “No!” uscì dalla bocca di Junior e subito dopo si pentì di averle risposto così bruscamente.
«Scusa, ci vediamo devo andare ad aiutare mia madre! Ci vediamo, ciao!» Disse la ragazza che evidentemente aveva capito che Junior non voleva essere disturbato. Junior la salutò con un cenno. Se le avesse risposto di sì, sicuramente non se la sarebbe più scrollata di dosso e gli avrebbe chiesto “Allora perché uno di questi giorni, non usciamo insieme?” Per carità! Neanche a pensarci!!! Il pensiero di uscire sotto braccio con quella ragazzina biondina lo faceva rabbrividire.
“Finalmente un po’ di pace!”
E Wendy? Perché oggi non si era ancora fatta sentire? Una donna eccezionale, incontrata circa un anno fa, anche lei nel mondo del wrestling come lui: forse l’unica persona al mondo che lo comprendesse veramente. Forse l’unica persona al mondo che l’avesse mai compreso. L’unica donna che gli aveva fatto battere il cuore così intensamente che sembrava gli fuoriuscisse dal petto. Il suo pensiero era rivolto a lei e, con il suo viso che gli compariva davanti gli occhi come se fosse un quadro di un pittore impressionista, si appisolò.
L’insistente abbaiare di un cane, lo destò improvvisamente. Adesso aveva un cerchio alla testa e doveva darsi una mossa perché qualcosa gli diceva che, come al solito, stava facendo tardi. Un rapido sguardo all’orologio e si accorse che non era così tardi. “Posso recarmi in palestra con calma!” Tornò in casa e si vestì con tranquillità, afferrò la sua borsa e uscì. Mentre stava chiudendo la porta di casa, incrociò il signor Roque, un uomo abbastanza rude nei modi, sempre incazzato e anche molto grosso. Non lo spaventava, però a volte lo metteva a disagio.
«Salve signor Roque!» Disse Junior.
«Senti, ragazzo, so che hai un debole per mia figlia. Ti dico solo che devi stare attento, perché lei è sempre stata la piccola di casa e se un giorno tu dovessi farle del male, a me non frega un cazzo che fai la lotta e che hai affrontato gente più pesante di me, ti prenderò e ti staccherò le braccia!»
Junior rimase senza parole a quell’esordio così esplicito di quell’uomo che non gli aveva mai detto più di un “buongiorno”. Il ragazzo rimase compito e senza alterarsi più di troppo disse:
«Mi spiace averle dato quell’impressione, ma io non ho nessuna cattiva intenzione nei confronti di sua figlia, e sa perché? Perché non ho proprio intenzione di frequentarla dal momento che sono felicemente fidanzato con una ragazza stupenda, perché, sa? Io le tipe come sua figlia, non le penso minimamente. E poi lasci che le dica un cosa: sua figlia non è granché bella e se lei continua a comportarsi così, dubito che qualche ragazzo, anche con buone intenzioni, possa mai avvicinarla. Quindi, povera ragazza, credo che non si libererà ben presto della sua condizione di zitella!»
L’uomo sferrò un pugno che Junior evitò prontamente. Il pugno si schiantò contro il muro provocando una lieve crepa e l’uomo si toccò dolorante le nocche.
«Maledizione!»
«Ah! Posso darle un consiglio? Qualche ora di palestra a settimana e forse tra una ventina d’anni sarà in grado di affrontarmi, magari in una sede più appropriata. Buona giornata signor Roque!»
«Brutto figlio di… »
L’incontro con quell’energumeno l’aveva per un momento dissuaso dal suo prossimo e primo avversario in WBFF. Junior sapeva che non doveva sottovalutare nessuno, anche se la sua esperienza, ormai, era una forza per lui. Il suo Curriculum Vitae era abbastanza lungo, non avrebbe mai dimenticato il passato, perché faceva parte di lui. Come recita uno slogan “Il passato non si dimentica!”
In più adesso doveva guardare al futuro, alla WBFF, con la prospettiva che sarebbe diventato ben presto passato.