Conquistatore in terra straniera (spot AWF Leone, vincente!)

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cell in the hell
00martedì 20 giugno 2006 22:41
Tutti nascono vincitori! Sì, nonostante la teoria del pessimismo fatichi a riconoscere questo status, la realtà che ci circonda è invece più positiva. Basti pensare al fatto che noi tutti deriviamo da uno spermatozoo che ha “gareggiato” con numerosi altri simili in un percorso che non conosceva, una sorta di istinto vitale l’ha guidato fino a destinazione e, come se non bastasse, c’è stato anche un colpo di fortuna, perché è riuscito ad entrare nell’ovulo, mentre tutti gli altri sono morti. Sì, un esempio di vittoria, ogni creatura è un esempio di successo dell’umanità, noi tutti possiamo pensare di poter vincere in condizioni avverse, lo abbiamo già fatto prima di venire al mondo, perché non possiamo farlo nuovamente? E da qui, ognuno può affermare di poter essere un conquistatore in terra straniera, ma in realtà, solo pochi uomini si sono distinti per le loro imprese.

E’ da secoli che l’eco della guerra accompagna la nostra esistenza. Guerra, guerra ed ancora guerra, sembra che l’uomo abbia nel sangue questa propensione alla battaglia, questa voglia di superare ogni avversità ed anzi, addirittura crearsi dei nuovi nemici. Amicizie, rivalità, uno standard che tutti hanno accettato, ad eccezione di qualche eremita che si è isolato dalla società per vivere da solo, rifiutando il proprio passato, rifiutando di avere un futuro. Per vivere, bisogna coesistere, e coesistere comporta una serie di regole da seguire. Inutile parlare di pace utopica, di libertà, di “mondo più felice”, noi tutti sappiamo che dentro di noi c’è un guerriero pronto a risvegliarsi e lottare per la difesa del più grande bene che abbiamo, la nostra vita. Sì, impossibile negarlo, anche nell’uomo più mite può avere vita una grinta rivelatrice. Nello sport, si dice che la vittoria non è importante come la partecipazione ed il divertimento, ma qualcuno riesce a crederci veramente?

Tutti vogliono prevalere sul proprio prossimo, uscire da una spirale di sicurezza per avere nuovi obiettivi, stimolare il proprio io. Ebbene, amici, questo è vero, sono pensieri che fanno capire quanto l’uomo abbia dimestichezza di chi sia veramente. Non una macchina da guerra, ma un competitore, uno che vuole lasciare il segno nella storia, in modo da dire “forse, qualcuno potrà ricordarmi”. La guerra fu un modo per essere ricordati, fra mille anni si parlerà ancora di Giulio Cesare, Alessandro Magno, dei faraoni più importanti dell’Egitto e delle dinastie imperiali giapponesi. In un modo o nell’altro, facendo scorrere sangue oppure facendosi valere grazie alla propria abilità discorsiva, loro si sono ritagliati un ruolo nella storia. Dove siamo noi? Qualcuno può davvero dire di aver fatto la storia, aver marchiato un frammento del presente in modo che esso sia visibile anche in futuro? I Reality show sono solo illusori, fanno credere a chi vi partecipa di essere delle stars, forse anche chi li guarda riesce a crederci veramente. Ma è solo questione di tempo prima che quella terribile bestia chiamata “anonimato” arrivi e cancelli il segno fatto da loro.

Nell’epoca moderna, esistono tanti modi per farsi notare, c’è la televisione (ma come già detto, sono poche le persone che possono davvero diventare un simbolo), Internet (dagli anni ’80 diventata una terra di conquista, ma ora è già piena di imperi intoccabili) e tanti mezzi quali tribune politiche, scandali, cronache dei giornali e, chi più ne ha, più ne metta. Tanti sanno di non avere le qualità per farsi notare, si accontentano di vivere nella maniera più lieta possibile, mettendo su famiglia oppure vivendo alla giornata, comunque, accontentandosi di una fascia di successo solo personale. Ecco, questo è il limite fra la gente comune ed i “conquistatori”, coloro che vogliono andare oltre questa soglia e fare un passo avanti, sperare in qualche modo di essere ricordati, di mostrare di essere davvero dei vincitori in partenza.

E, da quanto avrete capito seguendo questo discorso, Jack Leone voleva essere fra questi. Si era promesso di diventare una stella della World Bloody Fight Federation, ci vollero mesi prima che lui potesse affermarsi, dopo tanti mesi di delusioni ed insuccessi, era riuscito ad arrivare in vetta alla federazione a cui aveva dato vita, non di certo era quello che si aspettava veramente, però ce l’aveva fatta. Lui che era stato sul punto di rinunciare ad ogni sorta di competizione, alla fine aveva realizzato il suo obiettivo. Solo quando si arriva in vetta si capisce quanto sia evidente il proprio limite di popolarità. Questo era il suo colle, dopo essere arrivato in cima, non sapeva più che fare, si poteva solo scendere. Sì, ma la mitologia greca è molto utile per fare paragoni, quindi preparatevi a sentire una storia che racchiude benissimo i sentimenti di Jack.

The Flight of Icarus
Icaro era il figlio del più grande inventore della Grecia, Dedalo. Dedalo era così importante che, fuggito da Atene, si recò a Creta, dove servì il Re Minosse e la Regina Pasifae. Dedalo ebbe l’incarico di costruire un labirinto per rinchiudere il Minotauro, figlio di una “relazione” fra Pasifae ed un toro. Icaro accompagnò il padre nel progetto come avrebbe fatto ogni buon figlio, i due crearono così un labirinto eccezionale, da cui non vi erano vie di fuga. Così, pure Dedalo ed Icaro rimasero intrappolati, la trappola che avevano costruito era davvero perfetta e letale. Dedalo legò assieme penne e piume con la cera, creando delle ali sia per lui che per il proprio figlio. Icaro capì che suo padre aveva trovato il modo di fuggire dal labirinto, sarebbe stato il primo uomo a volare. Mentre Dedalo mantenne dignità e volò fino alla Sicilia, Icaro si recò verso il sole, facendo un passo che nessun mortale aveva mai fatto. Si sa che la mitologia greca tende ad essere drammatica, quindi anche questa fu una storia non a lieto fine. Icaro si avvicinò così tanto al sole che la cera che gli teneva incollate le ali si sciolse ed Icaro, che credeva di aver visto la luce degli Dei, smise di volare, precipitò e morì, a differenza del padre che invece si salvò ed ebbe un futuro migliore. Spesso, si tende a voler superare i propri limiti, Icaro voleva conquistare, ma fu tradito dalla sua sicurezza, dalla voglia di segnare la storia. E cadde, cadde miseramente, il destino che toccò a tante altre persone che avevano osato troppo. Icaro cadde, Icaro morì.

Jack cadde, pure lui perse il titolo mondiale che aveva conquistato. Un regno dignitoso, ma quando Bruce riuscì a schienarlo, Jack si sentì come Icaro, tradito dalla propria sicurezza. Per fortuna, la storia reale è molto meno drammatica della mitologia greca, così Jack Leone in nemmeno un mese conquistò l’altro titolo mondiale, il World Extreme Title. Di nuovo in vetta, Jack capì dove aveva sbagliato la prima volta e si promise di non sbagliare di nuovo. L’errore era che per lui il colle della conquista era già stato superato, ma in realtà, esisteva un colle ancora maggiore, solo che per scalarlo doveva assolutamente andare contro una scelta che aveva fatto, quella di restare a vita nella World Bloody Fight Federation. Fu così che decise di entrare nella Advanced Wrestling Federation, in cerca di nuovi stimoli, di nuove sfide, di nuovi territori di conquista. A tutti gli effetti, una terra straniera. In WBFF conosceva chiunque, dai maggiori campioni al più sconosciuto fra i lottatori, qui invece era visto male, rappresentava qualcosa che nessuno identificava. Mentre in WBFF tutti condividevano il volere di creare la storia, in AWF Jack era solo un nemico, chiunque sarebbe stato pronto a difendere con la propria vita il suo territorio. Questa non è la reazione che si ha anche in guerra? Un uomo avanza ed altri gli parano il cammino. I casi possibili sono solo tre. Vittoria, quindi superare l’obiettivo e proseguire per il proprio cammino; pareggio, quindi l’incapacità di avanzare e dover fare marcia indietro; sconfitta, il proprio rivale mostra la sua superiorità e per l’invasore arriva il capolinea, una disfatta che può costargli la vita, ma di sicuro gli brucia l’orgoglio. Ah, incredibile pensare che anche la guerra possa ridursi ad una gestione dei singoli casi! Proprio come la carriera di Jack Leone, arrivata al triplo bivio che avrebbe deciso il suo futuro.

La chiave di una vittoria viene spesso associata al carisma, Jack crede che in realtà sia qualcosa da associare alla sete di vittoria. Chi più vuole vincere, alla fine ce la fa, tutta una questione di motivazione. Xero non voleva più vincere, Jack lo ha sconfitto per questo. Bruce, quando venne sconfitto per la prima volta dal lottatore di New York, non era più soddisfatto di quello che era, aveva bisogno di un cambiamento. Mind Games, tutta una questione di cervello. Inutile raccontare un’altra storia sul suo passato, Jack ne aveva abbastanza di narrare le sue storielle, non l’avrebbe fatto in questa occasione, era tempo di dire quanto volesse vincere.

Nessuno avrebbe potuto fermarlo, non un pagliaccio, non un calciatore ribelle, non uno che decide le proprie amicizie fuori dal ring, nessuno, era giunto il momento di farsi rispettare, di far capire che anche a 41 anni non è ancora giunti al capolinea. L’epoca di Mr.Attitude era finalmente arrivata, così, arrivò il primo passo sulla nuova collina, una terra straniera aspettava Jack Leone. Un soffio di vento prima di varcare la linea, il tempo di chiudere gli occhi ed immaginare il proprio destino. I difensori della terra straniera erano giunti per ostacolarlo, ma lui non si sarebbe lasciato fermare, non avrebbe osato troppo, a differenza di Icaro, lui voleva avere un ruolo, non sfidare la sorte. La battaglia era appena cominciata, il destino già scritto.

Io voglio vincere, mettere il mio sigillo nella storia ed essere qualcuno. AWF, accetto la sfida, tu sei il mio territorio di conquista. Perché io non voglio restare nell’anonimato.


cell in the hell
00martedì 20 giugno 2006 22:44
mi ero dimenticato di mostrarlo in WBFF, posso postarlo perché il ppv della AWF si è tenuto e quindi si sa il risultato. Vi dirò che è stata una bella esperienza, ho potuto provare uno spot un po' diverso. Come potrete notare, in tutta la prima parte non compare il minimo accenno a Jack Leone, così posso metterlo sul blog senza problemi. [SM=x837067]:

Mi piace sperimentare, lo spot che farò per Extreme Desperation di Jack Leone è un esperimento credo mai provato finora. Mi gioco tutto con il rischio come feci in passato con il promo audio di Destroyer (buona idea, inglese pessimo [SM=x837067]: )
vd2
00martedì 20 giugno 2006 23:10
Ma il PPV AWF lo hanno finito di postare?

Ancora doobiamo sapere chi la spuntata fra AWF,pVw e EEWF
cell in the hell
00martedì 20 giugno 2006 23:24
Re:

Scritto da: vd2 20/06/2006 23.10
Ma il PPV AWF lo hanno finito di postare?

Ancora doobiamo sapere chi la spuntata fra AWF,pVw e EEWF



non è ancora finito, ma il risultato del mio match si sa, non credo di aver infranto le regole. Ci tenevo che il mio spot venisse letto.
vd2
00martedì 20 giugno 2006 23:33
Re: Re:

Scritto da: cell in the hell 20/06/2006 23.24


non è ancora finito, ma il risultato del mio match si sa, non credo di aver infranto le regole. Ci tenevo che il mio spot venisse letto.



Infatti volevo mettere anche il mio per Filound,solo che finche non si sa il risultato [SM=x837061]:
- The Game -
00giovedì 22 giugno 2006 13:50
Tanto vince la Spividub. :rotato
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