odio, odio e solo odio
Vedo solo distruzione e percepisco solo desolazione. Le mie narici sono invase dall'odore di morte che si diffonde da questo loco devastato dall'odio e dalla vendetta. Un loco un tempo tranquillo e prospero. E il mio cuore è pieno di tristezza. Tristezza che viene non dalla vista di questo scenario ma dalla vista dei cadaveri sparpagliati su di esso. Annerite figure contorte e senza vita con gli occhi sbarrati dallo stupore e dal dolore, con le braccia scheletriche e irriggidite che si protendono al cielo come se volessero afferrare qualcosa, come se cercassero qualcosa o implorassero qualcuno. Ma un pensiero mi balena nella mente: questi cadaveri, non sono comuni mortali ma sono FRATELLI! Vedo dinnanzi a me un campo di battaglia grigio e silenzioso cosparso di corpi senza vita di fratelli. Che spettacolo terrificante. Una sensazione di disagio e un lieve malessere mi assalgono a tale vista. Chi può aver fatto ciò? chi può essere stato tanto scellerato e crudele da uccidere tutti questi fratelli? chi?
La risposta non si fa attendere, ed è una risposta che provoca sgomento.
Fratelli.
Altri fratelli.
I fratelli hanno ucciso altri fratelli.
Che cosa terribile. Terribile e insensata.
Non esiste a questo mondo una motivazione che giustifichi tale barbaro massacro. Non esiste ora e non esisterà mai. Un crimine efferato è stato compiuto qui e niente potrà mai tramutarlo in azione ben fatta. Niente. Neanche il tempo. Questo crimine è e rimarrà sempre un crimine. Fino alla notte dei tempi.
Niente potrà mai giustificarlo. NIENTE !
Ma... cosa vedo laggiù ?
Sopravvissuti ! un gruppo di sopravvissuti a questo massacro efferato.
Domande assalgono la mia mente. Come avranno fatto a sopravvivere ? e a riunirsi ? e perchè si aggirano fra questa morte e desolazione ?
Un corvo mi vola accanto e atterra su una nera carcassa. Con avidità inizia a beccare i resti di carne bruciacchiati attaccati alle ossa del povero sventurato. Ma ecco correre in soccorso del fratello esanime il gruppetto di sopravvissuti. Che fanno ? Cacciano il corvo. Senza fargli del male. Lo allontanano. Il corvo, indispettitto dall'accaduto, emette una serie di gracchianti improperi contro il gruppetto e riprende il volo ma non ha intenzione di abbandonare la preda. Dopo ampi giri si deposita su un ramo di un arbero annerito dalle fiamme dell'odio e della guerra in attesa di poter riprendere indisturbato il suo fiero pasto.
Un bagliore argenteo distoglie la mia attenzione dal corvo e la proietta di nuovo sul gruppetto attorno al cadavere, al loro fratello.
Prodigio !
Colui che un attimo prima era privo di vita ora si stava rialzando ! Completamente rigenerato ! Come è possibile tutto ciò ? Chi è stato l'artefice di tutto ciò ? Era stato compiuto un Miracolo ! Di fronte ai miei occhi sbarrati dallo stupore !
Poi tutto mi fu chiaro.
Un Angelo.
Nel gruppo di sopravvissuti c'era un Angelo. Bellissimo angelo dalle candide ali piumate e dall'argentea tunica.
Incredibile !
Un Angelo !
Un alone bianco lo circondava e la luce che diffondeva da esso riusciva a squarciare le tenebre di quella che un tempo era una verdeggiante pianura con un castello magnifico su di essa, ora divenuto un immenso cimitero.
Esito ad avvicinarmi. Un timore reverenziale mi blocca le gambe. Un dubbio mi assale: sono degno di avvicinarmi ad un Angelo?
Risolvo presto il mio conflitto interiore. E' l'Angelo stesso che si avvicina a me. Quando mi avrà notato ?
In un attimo sono circondato dal gruppetto di superstiti, a cui si è aggiunto un nuovo elemento, e davanti a me ho l'Angelo. Un rilassante temore mi assale. Una serenità e tranquillità senza confini si diffonde in me e rischio di perdere i sensi. Ma resisto. Devo resistere !
Poi l'Angelo mi parla. La sua voce è candida e cristallina e non sono le orecchie che la percepiscono, ma il mio cuore. Quale miracolo. Ascolto col cuore e non con la mente. Mai mi era successo fino ad ora.
Le sue parole sono terribili.
"Anche se il mio aspetto è di Angelo, il mio cuore appartiene alle Tenebre. Non giudicarmi dal mio aspetto ma dalle mie azioni. Non albergo più nei piani celesti perchè da lì fui cacciato molto tempo fa. Ora vago su queste terre nuove. Esse rappresentano il mio Purgatorio. In esse mi sforzo di mondare il mio cuore e ritornare alla purezza di un tempo che fu. Il mio percorso è pregno di difficoltà, molte delle quali derivano dai miei antichi compagni di cielo, Angeli come me, che non hanno mai saputo riuscire a comprendere e perdonare le mie colpe. E che si ostinano a non volermi di nuovo tra le loro fila."
Ascoltavo senza replicare, tutto il mio essere era concentrato nell'afferrare anche ogni più piccola sillaba, ogni più piccola e insignificante inflessione. Ma nessun sentimento traspariva dalle sue parole. Esse erano piatte e gelide come una lastra di vetro. E trasparenti come questo. Continuò.
"Segui con lo sguardo tutto quello che ti circonda e sappi che è bastato solo uno dei miei compagni per causare ciò. Solo uno."
All'improvviso la rabbia mi colse. Come era possibile tutto ciò ? Come era possibile che altri Angeli perpretassero tali azioni ? Come ? Come potevano definirsi Angeli ? Lo stesso Angelo che era di fronte a me, era o no un Angelo ? Un angelo dal cuore di Tenebra... Ma poteva esistere una simile figura celeste ? Alla rabbia si univa la confusione. Sembrava tutto così assurdo. Tutto impossibile.
Come se l'Angelo mi leggesse nel pensiero, ma soprattutto nel cuore, mi rispose alle mie silenziose domande ed ai miei tormentati dubbi:
"Non giudicare una persona dal suo aspetto, ma dalle sue azioni. Perchè ho deciso di vivere questo purgatorio ? Per mondare le mie azioni passate. In fondo come aspetto sono rimasto un Angelo. Avrei potuto benissimo ricominciare una nuova vita da Angelo in un altro piano celeste ma non ho voluto. La mia coscenza non me lo ha permesso. A che giova avere un aspetto da Angelo se si ha il cuore di Tenebra ? Sarebbe stato come indossare una maschera. L'apparenza sarebbe stata salva ma il contenuto no. E prima o poi il contenuto si sarebbe manifestato all'esterno spazzando via il debole alone di rispettabilità e reverenza che l'aspetto si era costruito intorno a se. E sarei caduto nuovamente nella Tenebra."
Detto questo mi volse le spalle e con il suo gruppetto si diresse nuovamente nel campo di battaglia. Forse alla ricerca di altri superstiti ? Non lo sapro mai. Perchè rimasi lì, fermo, impietrito dalle parole dell'Angelo.
E una certezza mi assalì.
Veramente avevo incontrato un Angelo.
[questo è ciò che ho capito dalla tua storia, gabriele. Ho volutamente usato una storia fantasy per descrivere al meglio il mio punto di vista su questo triste evento che ha colpito il tuo forum. Spero che tu colga le metafore usate in questo mio racconto e che ti siano di sprono per il futuro. La comunità di Postare.it ti è vicina in questo momento. Buona fortuna.]