Ciao Luisaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
E' un testo di don Viscardo Lauro
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cari amici
stavolta esco con un messaggio insolito ma che sento necessario e
urgente
Da 14 anni svolgo il mio servizio di medicina generale presso
l'AMBULATORIO CENTRALE CARITAS LUIGI DI LIEGRO alla STAZIONE TERMINI
a favore di tutti coloro che non hanno permesso di soggiorno e sono
considerati clandestini di fatto. Lo svolgo con sincera passione. I
nostri colleghi si recano con grande dedizione, mediante un camper
sanitario, presso i campi dei nomadi.
L'ultima e forse più bella opera di don Luigi fu quando riuscì a
ottenere per queste persone in difficoltà il codice STP straniero
temporaneamente presente) che permette a noi medici di inviarli
presso gli ospedali romani per eventuali ricerche di tipo
strumentale (TC, RMN, scintigrafie etc) e interventi di chirurgia
generale e specialistica.
DOMENICA 27 E LUNEDI 28 siamo chiamati a fermare la minaccia che a
Roma si insedi un uomo e uno schieramento che più volte si è
dichiarato contrario a forme di accoglienza per immigrati che si
trovano anche temporaneamente in difficoltà col permesso di
soggiorno.
La loro impronta è dichiaratamente razzista e di fede fascista.
Avversi perfino al loro presidente quando si recò a Gerusalemme.
Ricordo l'anno 2000 quando l'Ambulatorio (fortemente voluto da don
Luigi e dall'attuale direttore Dr.Salvatore Gerace) fu inaugurato
proprio da Francesco Rutelli grande amico di don Luigi. Ero presente
e tuttora sono molto lusingato di svolgervi un servizio medico.
Sì, è vero noi curiamo proprio i cosiddetti clandestini. Come dice
il vangelo, il giuramento d'Ippocrate e la ragione civile.
Se il mio appello non fosse condiviso da qualcuno di voi, accetto il
suo rifiuto ma non posso tacere.
Settant'anni fa, febbraio 1938, furono emanate le leggi razziali
italiane, proprio qui a Roma. Centinaia di persone persero lavoro e
scuola. Se qualcuno, magari la chiesa, che affacciava le finestre
sulla città, avessero alzato la voce molte cose sarebbero state
diverse. Tutti tacquero. Tutti tacciono.
Dal Vicariato di Roma mai una parola di allarme contro le violenze
razziste mai una parola a favore dei più disgraziari; mai più un
piano pastorale di largo respiro. Dobbiamo rifarci al 1984 con don
Luigi per ricordare. Neanche nelle emergenze quando l'opinione
pubblica è rimasta turbata il vescovo di Roma e il suo vicario ci ha
chiamato a raccolta per ragionare aiutare soccorrere. Solo il
vescovo di Milano si è distinto.
Ora sta a noi. Facciamolo innanzitutto con impegno civile.
Quanti accolgono il mio messaggio possono, se vogliono, farlo
circolare. Grazie