CAMPIDOGLIO

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BENDETTA
00martedì 22 aprile 2008 19:15
Per celebrare l'Earth Day martedì alle 20 in piazza del Campidoglio ci sarà un grande concerto con Cesaria Evora, Vinicio Capossela, i Sud Sound System, Saba e i Nidi D'Arac con i Tamburellisti di San Rocco. L'iniziativa è promossa Nat Geo Music, il canale musicale di National Geographic, canale 406 di Sky. Il concerto sarà trasmesso in diretta su LifeGate Radio e inoltre sarà possibile ascoltarlo in modalità streaming sul sito www.natgeomusic.it.
lemiemanisudite2.
00mercoledì 23 aprile 2008 19:37



Informazione che ci allarma da far girare. Come può un rumeno senza fissa dimora, mezz'ora dopo aver aggredito la povera ragazza nei pressi della Stazione della Storta ad avere come difensore l'avvocato Francesco Saverio Pettinari famoso penalista difensore del magistrato Metta, indagato nell'ambito del processo Lodo Mondadori che vedeva indagati Berlusconi, Pacifico, Previti e Squillante?

Inoltre l'avvocato Pettinari risulta iscritto in gioventù all'MSI. Guarda caso uno dei soccorritori della ragazza firma con Alemanno con tanto di foto sul Messaggero del 22 aprile 2008, il patto per la legalità e la sicurezza.
MD





BENDETTA
00mercoledì 23 aprile 2008 21:55
Ciao Luisaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
E' un testo di don Viscardo Lauro
___________________

cari amici



stavolta esco con un messaggio insolito ma che sento necessario e
urgente



Da 14 anni svolgo il mio servizio di medicina generale presso



l'AMBULATORIO CENTRALE CARITAS LUIGI DI LIEGRO alla STAZIONE TERMINI

a favore di tutti coloro che non hanno permesso di soggiorno e sono
considerati clandestini di fatto. Lo svolgo con sincera passione. I
nostri colleghi si recano con grande dedizione, mediante un camper
sanitario, presso i campi dei nomadi.

L'ultima e forse più bella opera di don Luigi fu quando riuscì a
ottenere per queste persone in difficoltà il codice STP straniero
temporaneamente presente) che permette a noi medici di inviarli
presso gli ospedali romani per eventuali ricerche di tipo
strumentale (TC, RMN, scintigrafie etc) e interventi di chirurgia
generale e specialistica.





DOMENICA 27 E LUNEDI 28 siamo chiamati a fermare la minaccia che a
Roma si insedi un uomo e uno schieramento che più volte si è
dichiarato contrario a forme di accoglienza per immigrati che si
trovano anche temporaneamente in difficoltà col permesso di
soggiorno.





La loro impronta è dichiaratamente razzista e di fede fascista.
Avversi perfino al loro presidente quando si recò a Gerusalemme.





Ricordo l'anno 2000 quando l'Ambulatorio (fortemente voluto da don
Luigi e dall'attuale direttore Dr.Salvatore Gerace) fu inaugurato
proprio da Francesco Rutelli grande amico di don Luigi. Ero presente
e tuttora sono molto lusingato di svolgervi un servizio medico.



Sì, è vero noi curiamo proprio i cosiddetti clandestini. Come dice
il vangelo, il giuramento d'Ippocrate e la ragione civile.



Se il mio appello non fosse condiviso da qualcuno di voi, accetto il
suo rifiuto ma non posso tacere.



Settant'anni fa, febbraio 1938, furono emanate le leggi razziali
italiane, proprio qui a Roma. Centinaia di persone persero lavoro e
scuola. Se qualcuno, magari la chiesa, che affacciava le finestre
sulla città, avessero alzato la voce molte cose sarebbero state
diverse. Tutti tacquero. Tutti tacciono.

Dal Vicariato di Roma mai una parola di allarme contro le violenze
razziste mai una parola a favore dei più disgraziari; mai più un
piano pastorale di largo respiro. Dobbiamo rifarci al 1984 con don
Luigi per ricordare. Neanche nelle emergenze quando l'opinione
pubblica è rimasta turbata il vescovo di Roma e il suo vicario ci ha
chiamato a raccolta per ragionare aiutare soccorrere. Solo il
vescovo di Milano si è distinto.

Ora sta a noi. Facciamolo innanzitutto con impegno civile.





Quanti accolgono il mio messaggio possono, se vogliono, farlo
circolare. Grazie

BENDETTA
00mercoledì 23 aprile 2008 22:15
I rom peggio dei topi
Deputato leghista Matteo Salvini al mercato della Bovisasca, trasmesso da Radio Padania Libera il 9 aprile scorso.


Signora: Noi siamo della casa qui di fronte…
Salvini: Va segnalato all’Amsa. Anche se i topi sono più facili da debellare degli zingari. Perché sono più piccoli…

Signora: Noi siamo della casa qui di fronte…
Salvini: Lo so, ieri sono stato dal cartolaio, già segnalato…
Signora: Noi abbiamo dovuto stamattina far intervenire la Verde Blu che è una ditta specializzata per derattizzazione, per fare le cose di emergenza…
Salvini: Già segnalato…
Signora: E chi le paga queste situazioni?
Salvini: Già segnalato dei topi…
Signore: Però stavolta vi voto perché siete gli unici che vi date da fare per questi delinquenti che sono in giro…
Salvini: Eh, lo so…
Signore: Datevi da fare, non perdete tempo.
Salvini: Assolutamente.
Signore: Ci sono topi in giro anche ieri sono venuto…
Salvini: I topi sono più facili… sono più facili degli zingari da combattere…
Animali di Zona
00giovedì 24 aprile 2008 13:54
A proposito del concerto...
...gira voce che al termine del live la piazza fosse ricoperta di spazzatura, bottiglie, cartacce...
Io non c'ero quindi non posso confermare né smentire... (anche se posso immaginare)... e dico che, qualora fosse vero, mi sembra che "il fattaccio" cozzi un po' con le finalità del concerto...
lemiemanisudite2.
00lunedì 19 maggio 2008 12:38
La Roma di Alemanno


Le prime dichiarazioni del neosindaco di Roma mostrano una mentalità provinciale, indegna di una capitale cosmopolita, scrive Birgit Schönau.

Facciamo uno sforzo di fantasia. Immaginiamo il sindaco conservatore di Amburgo che il giorno dopo l'elezione dichiara: questa teca di Richard Meier non mi è mai piaciuta. Facciamo un referendum tra i cittadini e vediamo se ci chiedono di toglierla. È inimmaginabile. E non solo perché i tedeschi non hanno un'Ara pacis, ma perché certe cose, da sindaco di una metropoli europea non si dicono (e non si pensano). Certo, poi è arrivato il dietrofront.

Ma intanto ne avevano scritto i giornali di mezzo mondo. Ed erano intervenuti i soliti architetti romani che, all'epoca, non vinsero il concorso e quindi ce l'hanno con Meier. E che hanno colto l'occasione per dire che ormai il danno (la teca) è fatto, e che non è il caso di ripensarci: costerebbe troppo.

Il nuovo sindaco di Roma è andato avanti. Dopo Meier, se l'è presa con la Festa del cinema. Non male per un laureato in ingegneria dell'ambiente e del territorio. Meno star hollywoodiane e più spazio al cinema italiano, ha detto. E anche stavolta si sono schierati con il sindaco appena eletto attori non proprio noti a livello internazionale, ma divi de' noantri.

Più che l'ondata neofascista, Roma deve temere uno tsunami di provincialismo che boccia l'architettura contemporanea e i divi di Hollywood. Che ritiene importante far alzare in piedi gli alunni davanti al maestro e fargli cantare l'inno nazionale. E che attacca il Gay pride. Più che la marcia su Roma sembra un balzo indietro negli anni cinquanta, quando la capitale e il paese erano più piccoli, più semplici, più governabili e più cattolici.

Dietro la vecchia idea di Roma caput mundi si nasconde la grande paura di gestire Roma come capitale mondiale. Ed è anche per questo che i romani hanno votato a destra. La stessa città che duemila anni fa era il centro cosmopolita di un impero guidato spesso da imperatori non romani e non italici, oggi ha dei problemi ad accettare la realtà multiculturale.

E neanche la sinistra si è mostrata pronta per una Roma moderna, ed europea. Anzi, di fronte alla tragedia di Tor di Quinto, dove un giovane rumeno ha assassinato una signora romana, l'allora sindaco Veltroni fu colto da un raptus populista. Fece sgomberare i campi nomadi dalla capitale e perfino togliere la "settimana multietnica" dal programma delle mense scolastiche. Incredibile.

Da quell'orribile delitto sono passati sei mesi. I romani si sentono sempre meno sicuri, anche se vivono in una delle metropoli più sicure del mondo. Si sentono aggrediti dalla presenza degli stessi stranieri che si occupano dei loro genitori anziani – Roma è la città più vecchia d'Europa – o dei loro pochi figli. Da secoli accoglie milioni di persone che arrivano da tutto il mondo, ma oggi la città fa fatica a convivere con chi non è solo un turista di passaggio.

Il senso d'insicurezza è preoccupante. La città non è pronta a diventare una metropoli normale, consapevole dei problemi ma anche dei vantaggi di una società multiculturale. E così perfino Richard Meier viene trattato da intruso extracomunitario. Forse è solo propaganda. O forse è l'inizio di una battaglia culturale che Roma può solo perdere. Diventando certo non più sicura, ma più piccola.

Birgit Schönau
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