Audiolibri

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Carlo Maria
00giovedì 23 novembre 2006 14:49
Mi sono sempre posto in modo dubbioso di fronte a questa branca del mercato, non ritenendo letteratura un racconto/romanzo narratomi da un lettore. M'appariva più come una sorta di piece teatrale, con i rumori di sottofondo e le musiche soffuse il cui compito è quello di far calare l'ascoltatore ancor più nella narrazione.
Ricordo bene d'aver letto una dichiarazione del Re, nella propria autobiografia On writing, che ammise di farne invece ampio uso e consumo, ritenendo il loro apporto paritetico a quello scritto.
Non è esatto, ma val la pena di approfondire: leggere migliora la capacità di lettura, arricchisce di vocaboli il nostro lessico; lasciare che a narrarci le vicende di un romanzo sia un terzo, tutt'al più ci affascina per l'enfasi che nella lettura pone il cantore di turno, solitamente piuttosto bravo.
In America so che sono un fenomeno diffusissimo, in Italia furono un flop clamoroso, tant'è che ne fu interrotta la produzione.
Mi sono però reso conto di recente che tale tipo di svago si concilia in modo meraviglioso con l'attività lavorativa che umilmente svolgo celandomi, per una o qualche ora, la mediocrità delle mansioni a cui devo sottostare per mere esigenze monetarie. Se l'americano medio, dunque, ritrova tutto il piacere dei classici e dei romanzi più commerciali in una fruizione che magari s'affianca all'ora di jogging mattutina o alle snervanti tempistiche riservate ai trasferimenti in metropolitana, il sottoscritto promuove (non essendo in contatto con pubblico) la possibilità di usufruirne in pieno orario lavorativo, lenendo la noia in cui per otto ore quotidiane, sono relegato.
M'immagino fremente di sdegno la lingua di Julia [SM=x74946], che aprioristicamente ipotizzo reticente all'iniziativa! Ebbene preciso: un ascolto letterario non va, imo, preso come bignami del relativo testo ma può essere indubbiamente supportato da esso.
Ieri mi sono ascoltato Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen.
Il romanzo l'avevo già letto una decina d'anni fa, su consiglio d'una amica amante degli "intrighi da salotto".
La voce narrante è di Mariangela Melato, splendida come potrete immaginare nella veste che le è stata affidata (tra l'altro le vadano i miei auguri per una guarigione che appare, temo, remota [SM=x74955] ). Il testo è fortemente abbreviato, per uso e consumo proprio di questo mezzo. Preferisco in sé i racconti: almeno sono completi e maggiormente godibili. La prosa della Austen, tuttavia, valica il confine scritto e si riverbera nella versione audio: psicologicamente fine ed accurata, minuziosa e coerente nell'interazione fra i vari personaggi.
In fondo, credo di aver trovato una corretta collocazione per gli audiolibri e quasi quasi (ma molto quasi [SM=x74931] ) non vedo l'ora di tornare al lavoro per ascoltarmi qualcos'altro!
Carlo Maria
sergio.T
00giovedì 23 novembre 2006 16:07
Bah, Carlo maria, che dire?
Per quanto mi rigurda , riesco ancora a strappare tempo per "leggere" un libro vecchia maniera: seduto, un volume e due occhi.
Mi va bene cosi'. Benissimo

Poi, certo, se a qualcuno altre maniere risultano piu' facili,benvenga per loro, anche se qualche precisazione la farei
frank ch
00giovedì 23 novembre 2006 17:47
Trovo interessanti gli audiolibri in lingua straniera (inglese nel caso specifico) accompagnati dal testo scritto.
Sashimi
00giovedì 23 novembre 2006 19:14
In rete si trovano audiolibri inglesi di testi di pubblico dominio, ad esempio tutto Shakespeare. Tuttavia, a parte la difficolta' di comprensione, una voce unica che legge teatro in pratica lo ammazza.

Recentemente invece mi e' capitato di trovare qualcosina in italiano, un paio di racconti (Maupassant, Gogol), in un periodo in cui dovevo stare a riposo e faticavo a leggere: se lo speaker SA leggere, in frangenti come quello sono ottimi. E del resto la radio a volte propone anche letture integrali di romanzi, con attori o quantomeno voci diverse.

Suppongo che gli audiolibri commerciali made in USA , con lettori di un certo livello, possano valere la candela.

Sashimi

mujer
00venerdì 24 novembre 2006 09:26
E' vero, quando ho letto Audiolibri tra i titoli delle stanze ho avuto un moto di repulsione, ma devo darti atto di una cosa Carlo Maria, del fatto che riconosco a questa vecchia prassi di lettura a voce alta, benchè commercializzata (non crederai mica che sia una pratica nuova, eh?) un'iniziativa utile che copre molte esigenze, in vari ambiti.
Non mi limito a dire che l'audiolibro serve, assolutamente no, dico invece che l'audiolibro copre.
E do a questa affermazione la duplice accezione: positiva e negativa.
Capirai già che nel caso positivo la "voce narrata" riesce a raggiungere quegli ambiti impossibilitati alla lettura, non soltanto per disabilità o analfabetismo, ma anche per inettitudine. Milioni di persone al mondo possono essere raggiunte vocalmente, in vari momenti della giornata e negli spazi più impensabili.
Penso a mio cugino che attraversa la Pampa sul suo camion con la voce che gli narra nelle cuffie: "non so quanti libri scriverai ma sono troppi. Scriverai poesie che ti daranno un piacere non condiviso e racconti di carattere fantastico. Darai lezioni come tuo padre e come tanti altri del nostro sangue" e avrà ascoltato il libro di sabbia.
Ma lo avrà letto?
Lui se ne sta lì alla guida, legge ascoltando, guarda la strada e intanto sente Borges che gli parla di questo suo alter ego seduto su una panchina. Ma ascolta soltanto e non guarda, perchè lui sta vedendo altro.
E allora c'è quella copertura negativa, la vista non guarda il libro ma guarda altro, e il racconto non è altrove ma lì nella voce, ma lui continua a distrarsi.

Tornare indietro è un gesto bello se fatto con le pagine di un libro e non con un tasto replay freddo e rumoroso...

clip clap
Carlo Maria
00venerdì 24 novembre 2006 13:38
Direi che io condivida la tua analisi, Julia: in fondo i difetti dell'iniziativa sono molteplici ed io stesso, come detto ad inizio topic, non mi permetto di definire letteratura ciò che mi si presenta alle orecchie. Tuttavia ne riscontro i lati positivi, le piacevolezze, proprio nel momento in cui, dovendo fare altro, posso permettermi in contemporanea di godermi una lettura. Non sono stato attento dall'inizio alla fine? Me lo riascolterò. Ho scoperto solo ieri che mio fratello ne ha 3 in auto che ascolta in continuazione: il mastino dei Baskerville, uno di Camilleri ed un terzo di Pennac.
Io, invece, oggi mi dedicherò ai tuoi vituperati thriller/spy story: ho un Follet che reclama attenzione e due Higgins. [SM=x74933]
Carlo Maria
Cleofel
00sabato 25 novembre 2006 21:47
Sono anch'io molto perplessa sulla validità degli audiolibri. Primo perchè il piacere della lettura secondo me è impagabile e mai potrà essere sostituito da un ascolto.
Secondo perchè mi parli di riduzioni e già questa è una cosa che mi fa rivoltare lo stomaco.
Terzo perchè se proprio c'è da ascoltare, che ascoltare sia: non potrei mai farlo lavorando, smetterei immediatamente di pensare a quello che sto facendo, tranne nel caso in cui il lavoro sia esclusivamente manuale e meccanico (è il motivo per cui riesco -e mi piace! - a guardare i film mentre stiro).
Cleofel
00sabato 25 novembre 2006 21:49
Riflessione
Mi è venuto in mente che mi piace leggere a voce alta per qualcuno che mi ascolta... non ti so dire se quello che ascolta prava il mio stesso gusto, però! [SM=x74932]
Cleofel
00sabato 25 novembre 2006 21:51
E ancora, per Carletto
Approfitto per chiederti di Pennac: ti sei procurato i primi tre libri? Te li ricordo, nell'ordine:
Il Paradiso degli Orchi
La Fata Carabina
La Prosivendola

Non provare a leggere Signor Malausséne prima di aver letto questi tre!!
Carlo Maria
00domenica 26 novembre 2006 18:17
Re: E ancora, per Carletto

Scritto da: Cleofel 25/11/2006 21.51
Approfitto per chiederti di Pennac: ti sei procurato i primi tre libri? Te li ricordo, nell'ordine:
Il Paradiso degli Orchi
La Fata Carabina
La Prosivendola

Non provare a leggere Signor Malausséne prima di aver letto questi tre!!



[SM=x74968] [SM=x74968] [SM=x74968]
Me li sono fatti prestare, nonostante la mia ritrosia alla cosa. Finisco Calvino ed attacco con Il paradiso degli orchi. [SM=x74925]

Per quanto riguarda gli audiolibri: dipende da molti fattori, conta molto anche l'edizione.
Ieri ho ascoltato Il grande sonno. Preciso: non ho mai letto il romanzo, ho visto solo lo strepitoso film come Bogart e la Bacall.
La differenza con Orgoglio e pregiudizio salta all'occhio (anzi, all'orecchio [SM=x74931] ) rapidamente: in questo caso la trasposizione è molto ricca, la lettura è davvero molto coinvolgente (rispondendo ad un tuo dubbio precedente: il mio lavoro manuale è banale e semplice certo meno complesso di quello di un meccanico e di parecchio) ed addirittura sorprendente quando arrivo al finale, totalmente differente da quello che il film mi aveva mostrato. In effetti la pellicola ha completamente stravolto almeno 2 personaggi, le due figlie del colonnello, per renderle adatte al grande schermo. Nel film il linguaggio è stato edulcorato, sono state eliminate del tutto o quasi le sottotrame riguardanti pornofilia e omosessualità.
In questo caso un più che valido ascolto.
Quanto alla perplessità letteraria: mi sono espresso anch'io in tali termini fin dall'inizio, Fede, però obiettivamente non saprei nemmeno dove collocare questo topic: non è cinema nè teatro nè tv... [SM=x74996]
Carlo Maria
00martedì 28 novembre 2006 14:37
Visto che ho parlato di letture (vere [SM=x74946] ), riguardo Calvino, mi sento a posto con la coscienza e posso tornare anche agli audiolibri.
Ieri mi sono gustato Lo scandalo Modigliani, di Ken Follett e Un giorno fortunato, di Mary Higgins Clark.
Il primo è notevole, per intreccio estremamente articolato e ben costruito, ricco di personaggi e di accadimenti discretamente studiati e che non appaiono occasionali nel loro susseguirsi; Il secondo è una storia piuttosto esile e lineare che gioca tutta su un finale a sorpresa piuttosto ben riuscito, anche se, volendo, era immaginabile. In questo secondo caso, ho trovato ancor più apprezzabile l'ascolo perchè ha rafforzato la semplicità dell'intreccio coinvolgendomi nella narrazione al punto che, giunti all'epilogo, ho smesso di lavorare un minuto esclamando "nooo". Va detto che devo averlo sussurrato, almeno non son sembrato imbecille agli occhi dei miei colleghi. [SM=x74946]
L'ho detto e mi ripeto, non sono letteratura ma comunque è una forma d'intrattenimento che sto apprezzando. [SM=x75035]
Takfir
00martedì 28 novembre 2006 20:25
Ma Omero, o tutta la schiera di Aedi, che raccontavano le meravigliose gesta di dei, guerrieri e tutte le altre creature dei mondi di qui, di sopra o di sotto erano Audiolibri ?
Muasie
00martedì 28 novembre 2006 22:10
Re: Riflessione

Scritto da: Cleofel 25/11/2006 21.49
Mi è venuto in mente che mi piace leggere a voce alta per qualcuno che mi ascolta... non ti so dire se quello che ascolta prava il mio stesso gusto, però! [SM=x74932]



E’ una cosa che amo molto fare anche io. [SM=x74937] Specialmente quando mi “costa” , non ho la pazienza di, aspettare il responso di chi ha tempi di lettura molto lunghi e/o diversi dai miei, e ho “premura”, sono impaziente di conoscerne l’opinone. [SM=x74933] Oppure quando desidero che qualcuno scopra subitissimo ciò che ho appena scoperto io. [SM=x74968] E siccome deve necessariamente cogliere le stesse cose che io ho letto, deve stupirsene, rimanerne colpito nello stesso identico modo … beh, ecco, non rimane che leggergliele, scegliendo personalmente tempo, tono, parole su cui fermarsi… [SM=x74972] Ovviamente, come dice Cleofel …. [SM=x74946]
Muasie
00martedì 28 novembre 2006 22:16
Re:

Scritto da: Takfir 28/11/2006 20.25
Ma Omero, o tutta la schiera di Aedi, che raccontavano le meravigliose gesta di dei, guerrieri e tutte le altre creature dei mondi di qui, di sopra o di sotto erano Audiolibri ?


Non saprei rispondere alla domanda (provocazione? [SM=x74931] ) … Dico solo che mi sarebbe piaciuto un mondo poterli ascoltare. [SM=x74968] Così come mi è sempre piaciuto ascoltare le piccole/grandi storie di piccoli/grandi uomini che talvolta gli anziani raccontavano davanti al focolare in inverno o seduti intorno all’uscio d’estate. [SM=x74930]

Carlo Maria
00martedì 28 novembre 2006 23:00
Re:

Scritto da: Takfir 28/11/2006 20.25
Ma Omero, o tutta la schiera di Aedi, che raccontavano le meravigliose gesta di dei, guerrieri e tutte le altre creature dei mondi di qui, di sopra o di sotto erano Audiolibri ?




Non ho citato a caso le fiabe.
Ciò che ascolto, così come mi viene narrato da un'unica voce narrante, ricorda le fiabe che mi venivano raccontate da piccolo. Non è un mio personale ritorno all'infanzia, semplicemente: il primo modo di raccontarsi le storie è stato orale, ed ha avuto in Omero il grande simbolo ("Conobbi anche un vecchio aedo/che si accecò per rimaner nel sogno" by Vecchioni).
Proverò a forzare una porta a cui siamo restii su questo forum: Mi viene in mente il bellissimo romanzo di Sergio Atzeni "Passavamo sulla terra leggeri". Il libro me lo regalò direttamente Rossana, [SM=x75039] in quel verde 2000 in cui tutti noi stavamo muovendo i primi passi verso la conoscenza reciproca e la coesione.
Mi parlava del lavoro del fratello con entusiasmo e, generosa come la conosciamo, mi fece dono di questo volume che in principio accantonai. Mi ci avvicinai solo qualche mese dopo, scoprendo un autore splendido, entusiasmante, vivo e profondo come la terra sarda in cui era palesemente radicato. Nel romanzo in questione, un vecchio narratore racconta al suo unico discepolo la storia della terra sarda dall'inizio della memoria fino all'oggi. Una storia che è passata di generazione in generazione, accresciuta delle gesta via via susseguitesi e di cui il Custode del tempo è l'unica memoria storica.
Oltre a possedere uno fra i titoli più poetici e suggestivi che io abbia mai letto, il romanzo è una perfetta coesione di storia e mito, di epica e minimalismo, è la ricerca di un Eden perduto.
Non ha la pretesa di evidenziarci la Verità e la Storia ma ci mostra diverse storie, svoltesi durante le varie epoche, ed il cui unico comun denominatore è la ricerca della libertà come essenza.
E' un libro splendido, che consiglio caldamente a Paolo e tutti quanti, se ancora non l'avessero letto. [SM=x74968]
Takfir
00mercoledì 29 novembre 2006 13:43
Re: Re:

Scritto da: Carlo Maria 28/11/2006 23.00
Mi viene in mente il bellissimo romanzo di Sergio Atzeni "Passavamo sulla terra leggeri". quanti



Grazie a Rossana ho letto ed apprezzato questo ed altri libri di Sergio Atzeni.
E capisco quello che vuoi dire.
Del resto il fascino della tradizione orale è molto più forte nelle culture, come quella sarda, che nel corso dei secoli sono state sottoposte a tentativi di omologazione da qualsiasi potentato detenesse il potere.

Takfir
00mercoledì 29 novembre 2006 14:01
Re: Re:

Scritto da: Muasie 28/11/2006 22.16

Non saprei rispondere alla domanda (provocazione? [SM=x74931] ) … Dico solo che mi sarebbe piaciuto un mondo poterli ascoltare. [SM=x74968] Così come mi è sempre piaciuto ascoltare le piccole/grandi storie di piccoli/grandi uomini che talvolta gli anziani raccontavano davanti al focolare in inverno o seduti intorno all’uscio d’estate. [SM=x74930]




Provocazione ?
Sicuramente.
Tanto più che gli audiolibri li odio sin dalla più tenera infanzia sottoforma di gracchianti 45 giri con sopra incise le favole.
Di certo invece ho un grande rispetto per la tradizione orale, o per quel che ne resta, provenendo da un contesto culturale contadino in cui fino a pochi decenni orsono non solo storie e leggende, ma anche conoscenze pratiche ed esoteriche erano tramandate esclusivamente a voce.
Eppoi amo l'epica greca declamata in metrica ( anche se al liceo pensavo che il Tripode Scazonte fosse un rettile velenoso delle giungle del madagascar ).
Mi piacciano i cori delle tragedie classiche, le preghiere in latino, i mantra, i Carmina Burana.
Diamanda Galas che sibila le Litanie di Satana di Baudelaire.
Insomma mi affascina il potere creativo della parola.
Che, nella scrittura, è inevitabilmente mediato
Juan Galvez
00mercoledì 29 novembre 2006 14:13
Re: Re: Re:
Attento che mi arrivi al Logos :-P

V.
Takfir
00mercoledì 29 novembre 2006 16:45
Sicuramente la parola non ha creato fisicamente l'Universo.
Ma ha definito l'universo umano.
Cleofel
00sabato 2 dicembre 2006 21:43
Re: Re: Riflessione

Scritto da: Muasie 28/11/2006 22.10
Oppure quando desidero che qualcuno scopra subitissimo ciò che ho appena scoperto io. [SM=x74968] E siccome deve necessariamente cogliere le stesse cose che io ho letto, deve stupirsene, rimanerne colpito nello stesso identico modo … beh, ecco, non rimane che leggergliele, scegliendo personalmente tempo, tono, parole su cui fermarsi…


E' verooooo!!! Uguale uguale!! [SM=x74933] [SM=x74933] [SM=x74933] [SM=x75039]
Cleofel
00sabato 2 dicembre 2006 21:47

Scritto da: Takfir 29/11/2006 14.01
Tanto più che gli audiolibri li odio sin dalla più tenera infanzia sottoforma di gracchianti 45 giri con sopra incise le favole.


A mille ce n'è
nel mio cuore di fiabe da narrar...

[SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932]
Carlo Maria
00domenica 3 dicembre 2006 18:47
Tranquilli, allora, perchè ne ho solo più un paio da commentare, ahimè. [SM=x74933]
E tra l'altro, dopo gli ultimi, orribili, ascolti non posso nemmeno dire d'essermi goduto le ore di lavoro con auricolari.
Ho scoperto che Higgins, che nemmeno avevo mai sentito, è uno scrittore del tipo Clancy, quello che ha bisogno di un nemico americano per poter creare i suoi thriller. Entrambe le sue opere ascoltate si riducono a trame involontariamente esilaranti con personaggi piatti e killer goffi più del monaco Silas de Il codice Da Vinci.
Una interessante scoperta, invece, aver ascoltato i racconti tratti da Schiavi a New York di Tama Janowitz.
Qualcuno ha mai letto quest' autrice?
Carlo Maria
Carlo Maria
00mercoledì 1 giugno 2016 22:50
Dato che non ho avuto tempo per leggere, nell'ultimo anno, [SM=x74936] [SM=x74936] [SM=x74936] [SM=x74936] almeno riesco ad ascoltarmi audiolibri mentre viaggio. Lavoro a novanta minuti dall'ufficio e da 40 giorni in qua sto facendo avanti e indietro. Prima mi sono dedicato allo studio del turco registrandomi mentre leggo le parole che sto apprendendo e mettendole su un cd mp3... ma dopo un mese di viaggi-studio [SM=x74933] [SM=x74933] [SM=x74933] [SM=x74933] ho sentito la necessità di staccare.
A questo punto, mi sono preso un po' di audiolibri.
Il primo che ho ascoltato è stato "Kitchen", di Banana Yoshimoto. Non avevo mai letto né ascoltato niente di suo. Ha uno stile particolare perché estremamente simile a quello di uno shojo manga! Ma proprio tanto! La scrittura è fresca e giovanile, ma gradevole, scorrevole e interessante. La narrazione s'incentra su visioni intimiste, come tipico di molta letteratura nipponica, mentre i temi di riferimento sono la morte, l'amore e l'amicizia.
In calce al romanzo, c'era anche il racconto Moonlight Shadow, che ho appreso essere la tesi di laurea dell'autrice. Questo è decisamente carino. L'affinità della tematica "cucina" è il filo conduttore che lega il racconto al romanzo. Un ascolto sicuramente apprezzato.
koala3
00venerdì 3 giugno 2016 10:49
Re:
Carlo Maria, 01/06/2016 22.50:

Dato che non ho avuto tempo per leggere, nell'ultimo anno, [SM=x74936] [SM=x74936] [SM=x74936] [SM=x74936] almeno riesco ad ascoltarmi audiolibri mentre viaggio. Lavoro a novanta minuti dall'ufficio e da 40 giorni in qua sto facendo avanti e indietro. Prima mi sono dedicato allo studio del turco registrandomi mentre leggo le parole che sto apprendendo e mettendole su un cd mp3... ma dopo un mese di viaggi-studio [SM=x74933] [SM=x74933] [SM=x74933] [SM=x74933] ho sentito la necessità di staccare.
A questo punto, mi sono preso un po' di audiolibri.
Il primo che ho ascoltato è stato "Kitchen", di Banana Yoshimoto. Non avevo mai letto né ascoltato niente di suo. Ha uno stile particolare perché estremamente simile a quello di uno shojo manga! Ma proprio tanto! La scrittura è fresca e giovanile, ma gradevole, scorrevole e interessante. La narrazione s'incentra su visioni intimiste, come tipico di molta letteratura nipponica, mentre i temi di riferimento sono la morte, l'amore e l'amicizia.
In calce al romanzo, c'era anche il racconto Moonlight Shadow, che ho appreso essere la tesi di laurea dell'autrice. Questo è decisamente carino. L'affinità della tematica "cucina" è il filo conduttore che lega il racconto al romanzo. Un ascolto sicuramente apprezzato.


Ottima idea, avevo provato a fare lo stesso per le ore morte, devo ricominciare.
I giapponesi li ho mollati, troppa ossessione per la morte!

Carlo Maria
00venerdì 3 giugno 2016 21:51
Re: Re:
koala3, 03/06/2016 10.49:


Ottima idea, avevo provato a fare lo stesso per le ore morte, devo ricominciare.
I giapponesi li ho mollati, troppa ossessione per la morte!





Davvero? Io ho letto un solo libro giapponese: "Io sono un gatto", di Natsume Sōseki. Niente male: enormemente lento, ma piacevole. La morte è poco toccata, come tema.

Ho invece proseguito con "Le città invisibili" di Calvino, che ho apprezzato moltissimo in questa versione letta, e poi sono saltato a "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico", una fiaba semplice, adatta a mia nipote, ma scritta con simpatica grazia.
E ora sotto con Frankenstein... [SM=x74930]
Carlo Maria
00martedì 7 giugno 2016 22:17
Frankenstein. Curioso: questo celeberrimo romanzo romantico io non l'avevo mai letto, nonostante me lo fossi pregustato più volte. L'audiolibro è interpretato molto bene ed è appassionante: rende splendidamente il carattere tragico della Creatura e del suo contraltare: Viktor. La trama è splendidamente appassionante e i personaggi e i dialoghi avvinghiano. Adesso vorrei francamente approfondire l'autrice andando alla ricerca dei suoi molti altri romanzi, caduti nel dimenticatoio dinnanzi a questo colosso della narrativa d'ogni tempo.


Daniel Pennac - L'occhio del lupo. Madò... se Pennac è ridotto così... Di suo ho letto solo i 5 romanzi del mitico ciclo di Malaussène trovandoli deliziosi. Anche l'ultimo, più breve e meno brillante, ma a cui sono comunque affezionato. Mi dissero una volta che dopo tale serie l'autore non ha più saputo raggiungere i suoi vertici. Non so se sia vero, ma questo audiolibro certo non mostra un autore in forma, anzi!
Carlo Maria
00giovedì 16 giugno 2016 20:47
Il Gattopardo. Ho sempre sentito parlare di questo libro, ma non avrei pensato che la prosa fosse così lussureggiante, così ricca ed emotivamente coinvolgente. Se la trama è persino banale nel suo dipanarsi, la qualità di scrittura di Tomasi di Lampedusa è davvero avvincente ed in più di un caso fermo la lettura della sua opera per gustarmi un attimo in più le perifrasi scelte dall'autore, la ricercatezza lessicale, l'utilizzo sensuale dei sinonimi. Francamente, si tratta di un capolavoro e riesco a coglier ciò anche nella forma umile dell'audiolibro.
Carlo Maria
00venerdì 24 giugno 2016 22:03
Ho odiato Madame Bovary fin da subito: provai a leggerne le gesta da molto giovane e ne uscii stremato... un'opera che trovai noiosa fino allo sfinimento. E la protagonista, poi: SPOILER irritante, detestabile, lunatica. Mi sono riaffacciato a quest'opera ora, in versione audiolibro, per vedere se l'impegno soft che richiede un ascolto fosse maggiormente tollerabile.
Invero, no.
Ho terminato di sentirne la lettura, ma mi sono annoiato a morte. Interi viaggi che non passavano mai, mentre mi sorbivo le vicissitudini amorose di questa donna frustrata e che si crede migliore di quel che è. Per quanto la prosa sia agevole e scorrevole, è proprio la trama a risultarmi ostica perché vicina ad un polpettone in salsa rosa. Decisamente un ascolto deludente!
koala3
00lunedì 27 giugno 2016 16:50
Re:
Carlo Maria, 24/06/2016 22.03:

Ho odiato Madame Bovary fin da subito: provai a leggerne le gesta da molto giovane e ne uscii stremato... un'opera che trovai noiosa fino allo sfinimento. E la protagonista, poi: SPOILER irritante, detestabile, lunatica. Mi sono riaffacciato a quest'opera ora, in versione audiolibro, per vedere se l'impegno soft che richiede un ascolto fosse maggiormente tollerabile.
Invero, no.
Ho terminato di sentirne la lettura, ma mi sono annoiato a morte. Interi viaggi che non passavano mai, mentre mi sorbivo le vicissitudini amorose di questa donna frustrata e che si crede migliore di quel che è. Per quanto la prosa sia agevole e scorrevole, è proprio la trama a risultarmi ostica perché vicina ad un polpettone in salsa rosa. Decisamente un ascolto deludente!



E' vero, lei è odiosa. Ma credo sia anche uno dei libri meglio scritti che abbia mai letto, stilisticamente, eccetto forse Shakespeare ed i poeti maggiori.
Lei si crede migliore di quel che è, certo, ma l'analisi psicologica possiede una finezza non comune, come pure la capacità di offrire dell'"amore" un quadro realistico e non banale, come illusione, antidoto alla noia, riflesso delle proprie ambizioni, narcisismo, attaccamento insensato ecc.


Carlo Maria
00sabato 2 luglio 2016 21:18
Re: Re:
koala3, 27/06/2016 16.50:



E' vero, lei è odiosa. Ma credo sia anche uno dei libri meglio scritti che abbia mai letto, stilisticamente, eccetto forse Shakespeare ed i poeti maggiori.
Lei si crede migliore di quel che è, certo, ma l'analisi psicologica possiede una finezza non comune, come pure la capacità di offrire dell'"amore" un quadro realistico e non banale, come illusione, antidoto alla noia, riflesso delle proprie ambizioni, narcisismo, attaccamento insensato ecc.






È fuor di dubbio, cara.
Ma non riesce a salvare il giudizio che ho dell'opera: purtroppo mi sono proprio tediato, nell'ascoltarla, e pur godendo della notevole finezza introspettiva, la trama mi era proprio ostica, al punto da esacerbarmi.
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