eh francesco qui ci sarebbe un casino di roba da mettere...
innanzitutto non c'è uno standard vero e proprio per i colori: tuttavia possiamo vedere da un po' di fonti dell'epoca che le varie compagnie di ventura avevano una certa standardizzazione dei propri soldati con i colori araldici.
Si notano una serie di similitudini tra vari soldati e distinzioni dei colori specialmente delle calzebrache tra i vari corpi, ma è impossibile avere una conoscenza completa dalle nozioni frammentarie che abbiamo.
Oltre a stemmi araldici o colori araldici i soldati portano per differenziarsi delle croci - l'esempio tipico è la croce bianca degli svizzeri, la croce di sant'andrea rossa per i borgognoni, la croce bianca al centro del petto per i francesi, la croce rossa per gli inglesi e così via. Ma ci sono anche le truppe scelte al servizio di un signore che riportano sulle proprie casacche ricami con il monogramma del signore, solitamente delle iniziali intrecciate in grandi lettere, anche a caratteri gotici. Sappiamo ad esempio di una F in stile gotico per Federico di Montefeltro, o del monogramma SI o SY per Sigismondo Pandolfo Malatesta.
possiamo comunque stabilire alcuni punti:
1- Gli sforzeschi utilizzano con qualche variazione l'ondato blu e bianco inquartato di rosso; a volte nel campo rosso appaiono anche imprese come la cotogna, o il leone che regge la cotogna, i tre anelli, la scopetta e altri.
2- i colori dei bracceschi, con Niccolò Piccinino, sono ondati di verde, rosso e bianco, spesso inquartati con altri stemmi o imprese come quella del leopardo seduto; sappiamo anche che nell'archivio dei frati di non mi ricordo dove ci sono varie versioni del monogramma NI intrecciato, plausibilmente nei suoi colori.
3- i Malatesta usano anche loro i colori bianco, verde e rosso, ma con alternanze differenti, fortunatamente ben documentate nell'Hesperis. Tra i cari stemmi, oltre al monogramma SI o SY, anche la rosa malatestiana, una rosa araldica a petali bianchi con foglie verdi e inframmezzi rossi.
4- Federico da Montefeltro è rappresentato a volte con gli stessi colori dei suoi rivali malatestiani, a volte con i colori araldici blu e giallo. Con questi ultimi si vede anche a colori l'impresa dell'ermellino sul fango, col motto "non mai" (dal significato: non mai mi sporcherò col fango delle cattive azioni, e avrò sempre la coscienza pura come un ermellino) qui un'ottimo ritratto e una medaglia di pisanello con il dettaglio dell'impresa
5- nello stato della chiesa non c'è un esercito ma ci sono Orsini e Colonnesi che si fanno guerra a vicenda e a volte compongono un esercito sotto un papa o l'altro. Il vessillo di Giovanpagolo Orsini, che è stato anche comandante generale per i fiorentini è - indovinate? - un orso rampante, al naturale, su sfondo rosso all'interno di una specie di cerchio ondato giallo o bianco. I colonnesi hanno, manco a dirlo, una colonna, a volte su sfondo blu, a volte rosso. Questi stemmi però cedono il passo a quelli dei singoli personaggi e, quando in "missione" di guerra per conto del papa, dalle chiavi d'oro e argento intrecciate su sfondo rosso, simbolo di San Pietro. Alcuni rami degli orsini hanno anche inquartati di rose bianche a 5 petali si sfondo rosso e rose rosse a 5 petali su sfondo bianco. Agli orsini sono associate anche le imprese del corno da caccia, l'inquartato con rosa rossa su sfondo bianco e bande bianche su sfondo rosso.
Poi ci sono i Farnese, schierati con i colonnesi, nella zona verso il lago di Bolsena, che occupano il ducato di Castro con il loro stemma dei 6 gigli azzurri su campo dorato disposti a 3,2,1. Imparentati con i colonnesi anche i Caetani dal semplice inquartato di rosso e bianco nel ramo tuscio e da una o due bande ondate azzurra su sfondo giallo.
I Santacroce sono invece imparentati con gli Orsini, hanno come stemma una croce di lorena bianca su sfondo rosso, a volte rappresentata con le punte bifide;
6- per l'araldica nel regno di Napoli si va nel caos: dato che ognuno fa da sé non ci sono standard. Tuttavia durante il periodo aragonese si notano una serie di bandiere e stemmi riconducibili alle quatre bars di aragona, cioè alle barre rosse su campo giallo. Solo che per qualche strano motivo a volte le barre sono tre e a volte cinque, credo non ci fossero standard. A volte si trova lo stemma aragonese inquartato con l'impresa del libro del re Alfonso, ovvero sia il libro dorato aperto visto di schiena su sfondo blu, sia lo stesso libro con gli stessi colori in fiamme.
nelle rappresentazioni ell'hesperis si vedono spesso i soldati con calzebrache blu o azzurre e rosse, o con croci di sant'andrea blu, bianche e rosse, ma non so se fosse un attributo araldico di aualche condottiere...