ADRIANO FONTANI E' UN "DETRATTORE" DEI TESTIMONI DI GEOVA?

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parliamonepino
00mercoledì 18 agosto 2010 16:25
Premetto che non sono in contatto con Adriano Fontani da quasi tre anni, non solo, ma l'ultima volta che ci siamo sentiti, Adriano era molto alterato nei miei confronti.

Per quanto mi riguarda, è sempre un amico.

Per cui, ho aperto questa discussione senza conoscere il parere di Adriano. E' stata una mia iniziativa.

Il titolo di questa discussione fa riferimento ad un tread aperto sul forum "Testimoni di Geova: Risposte a domande", dove viene dettagliatamente descritta la figura di Adriano Fontani, ovviamente, non in termini "lusinghieri", ma come "calunniatore, avversario, denigratore, diffamatore, maldicente, contestatore" , questo, infatti, è il significato di "detrattore".

Conosco Adriano, solo per telefono, da quasi 20 anni. E' un uomo intelligente, dotato di una piacevole dialettica in stile toscano, profondo conoscitore della cultura dei testimoni di Geova. Fontani, possiede una formidabile documentazione cartacea che rivela tutte le battaglie affrontate, in questi ultimi due decenni, per difendersi da una situazione discriminante per la sua onorabilità professionale e per la sua dipartita dalla comunità dei testimoni di Geova.

Non ho mai conosciuto un uomo così combattivo per far valere i suoi diritti. Ci sarebbe da scrivere un libro su Fontani, uomo irriducibile e tenace.

Ma veniamo alla domanda che titola questa discussione:

ADRIANO FONTANI E' UN "DETRATTORE" DEI TESTIMONI DI GEOVA?

Si potrebbe fare la domanda al contrario:

I TESTIMONI DI GEOVA, INTESI COME "DIRETTIVO", SONO "DETRATTORI" DI ADRIANO FONTANI?

Certamente, Adriano Fontani, ha contestato e contesta tuttora i "metodi" del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova.

Certamente, Adriano Fontani, è contestato dai testimoni di Geova.

CHI HA RAGIONE?

Considerando che Fontani è solo, ed è contro una comunità che ha radici profonde nel tessuto sociale, sia a livello economico, sia a livello di potere, anche se avesse ragione, non ha i "requisiti" per vincere questa lotta.

Sono assolutamente convinto che il cristianesimo, come dottrina, sia appropriato per le persone deboli e più sono deboli, più l'insegnamento del Cristo è adatto.

Ecco, perchè sono dalla parte di Fontani, anche se, personalmente, posso non essere d'accordo sul modo di portare avanti la sua battaglia.

Attaccare, per reazione di stizza, una persona come Fontani, significa infierire su una persona che non ha di sicuro i mezzi di una "multinazionale" per difendersi.

Nel Vangelo c'è scritto "ama il tuo nemico", perchè se ami uno che ti ama non fai niente di eccezionale.

Ora, anche se Fontani fosse un "nemico", perchè, visto che ci si professa "cristiani", non facciamo uso di questo insegnamento?

Purtroppo, queste diatribe, potevano essere evitate sul nascere solo con un atteggiamento diverso con chi, in qualche modo, si è sentito "defraudato" dei propri diritti.

Non si può dare un "calcio nel sedere" a una persona che fino a ieri era un nostro "fratello" e pensare che non "reagisca", specie una persona come Fontani, lottatore indomabile.

La cultura cristiana e civile è fatta di accordo, di perdono, di comprensione, di rispetto.

Quando leggo Luca al capitolo 6 versetti da 27 a 49 abbasso la testa con la consapevolezza di essere molto lontano da quel capolavoro di parole insegnate da un uomo che ha attraversato questo pianeta portando la SOLUZIONE.

Pino Lupo




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