AAC (spot Jackal x ED)

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HHHThegame
00giovedì 22 giugno 2006 21:05
Pioveva quella notte in quel vicolo di Dallas. Da poche ore si era conclusa la gara 6 che aveva incoronato campioni NBA i Miami Heat. Sembrava quasi una presa in giro, i padroni di casa sconfitti in finale da quegli sfidanti venuti dalle isolate terre della Florida, dove il caldo la fa da padrone e il basket è praticamente giocato da ogni ragazzino che abbia voglia di rivalsa nei confronti del mondo intero. Avevano sottovalutato i loro avversari, soprattutto Wade, che quella sera si era reso protagonista di una eccellente prestazione inabissando addirittura stelle del calibro di Nowitzky e O’Neal con i suoi 36 punti che hanno fatto puntare gli occhi di tutti su di lui.
Jackal quella sera si trovava lì, sugli spalti, aveva avuto l’incarico di tenere d’occhio Michael Doleac, discreto giocatore della squadra uscita vincitrice. Prima di trovarsi lì, in quel vicolo, il losangelino aveva deciso di godersi la partita, anche grazie al biglietto che gli era stato fornito dal suo datore di lavoro per assistere al meglio al cestista in ogni momento della giornata.

Si sedette sugli spalti, al posto a lui assegnato, ottimo per seguire sia la partita sia il giocatore in panchina, che venne scrutato per bene dall’esecutore. Era pelato, bianco, orecchie leggermente a sventola e sul campo durante i riscaldamenti sembrava uno scandalo come giocatore. Mentre lo osservava Richard decise di acquistare dei popcorn affinché si fosse potuto godere al meglio lo spettacolo, ma a metà del 3° quarto gli squillò il telefono cellulare.

DRIN DRIN!

Era il suo boss. Tramite un messaggio in codice gli comunicò che era giunto il momento di intervenire. Doleac infatti deve dei soldi ad una famiglia italo americana di Miami, è troppo tempo che non paga e riceve avvisi, e se anche questa volta non avesse saldato il suo debito allora ci avrebbe pensato lo Sciacallo a riscuotere tutto con gli interessi, prendendosi la vita del giocatore. Mentre riceveva le informazioni la partita si faceva sempre più avvincente e uno sparuto gruppo di tifosi provenienti dalla Florida si fecero sentire sugli spalti. Jackal li guardò divertito, solo in alcuni stadi aveva visto tale pittoresco e folkloristico modo di supportare la propria squadra del cuore. Finita la telefonata, lo Sciacallo si alzò e si diresse verso la toilette, lì infatti avrebbe trovato un contatto che gli avrebbe fornito tutte le informazioni necessarie. Con passo deciso aprì la porta del bagno, dove trovò ad attenderlo 3 uomini, vestiti con abiti scuri eleganti, praticamente impeccabili nell’abbigliamento. Quello al centro dello schieramento era somigliante proprio allo stesso Doleac, i tre però non emisero un fiato, erano infatti in attesa che Jackal desse un segnale di riconoscimento prima di consegnargli i pini della serata.

J: Doleac, vedi di farla finita e dammi i soldi… ops, scusa, sei un sicario di Falcetti, sai, avete la stessa pelata e le stesse orecchie alla dumbo, non vi avevo riconosciuto…
??: vedi di smetterla Sciacallo, altrimenti potresti trovarti due pezzi di piombo in gola
J: uh, spiriti bollenti stasera… piuttosto, facciamola finita e dammi le istruzioni.

L’uomo estrasse dal taschino interno una lettera perfettamente sigillata e con il simbolo della famiglia sulla busta, dopodichè i tre uscirono a passo svelto dal bagno dell’American Airlines Center di Dallas. Jackal attese qualche secondo prima di leggere il contenuto, dopodichè aprì la busta con suo rasoio e incominciò a leggere le istruzioni assegnategli:

“ Caro Richard,
tu per me sei come un figlio, sebbene io non sappia quale sia il tuo vero nome. Molti ti chiamano Jackal perché non sanno nemmeno che ti fai chiamare Richard. Io però con te ho sempre avuto un legame importante, proprio come quello che ha un padre verso il proprio figlio. Tu finora hai eseguito ogni mio ordine alla perfezione, evitando di lasciare tracce anche quando sembrava inevitabile che ti scoprissero, sei il miglior picciotto che io abbia mai avuto. Per questo ho deciso di congedarti da questa brutta vita, d’ora in poi ti darò incarichi pericolosi come questo solo in caso di estrema necessità. Hai già fatto troppo per noi e non voglio che rischi ancora la galera per un povero vecchio come me. Questa sera avrai il tuo ultimo compito. Come sai, Doleac deve dei soldi alla nostra famiglia da parecchi mesi ormai. In questi mesi gli interessi sono saliti notevolmente, e questi soldi sono diventati parecchi, tanto è che Michael si rifiuta di pagarci gli interessi che ci deve. Questa cifra ammonta a circa 80000 $, nel caso noi mandassimo qualcuno a cercarlo lui avvertirebbe la polizia, ma no sa che sulle sue tracce si è già messo lo Sciacallo, che sicuramente riuscirà a saldare il debito del cestista, anche se questo dovesse comportare la sua dipartita dal mondo terreno. Ho pagato l’arbitro affinché i Miami Heat abbiano qualche favore durante la partita, non dovrebbero avere troppe difficoltà a portare a casa l’incontro, tu attendi che i giocatori finiscano di festeggiare quindi sistemati sull’uscita di sicurezza posta nel vicolo a nord ovest del palazzetto. Troverai un membro della security ad attenderti, mostragli la carta che ti abbiamo inserito nella lettera e ti farà passare. Noi ti serviremo Doleac su un piatto d‘argento. Ti sono infinitamente grato per tutto ciò che fai per noi, Richard, ti ricordo che sono in debito con te, e in qualunque momento tu abbia bisogno della famiglia, sappi che questa sarà sempre dalla tua parte.
Distinti saluti
Sonny Falcetti”


Appena lesse la lettera, Jackal la accartocciò, estrasse dal suo taschino interno la sua fiaschetta contenente del Jack Daniels Gold Medal, ne bevve un goccio e bagnò dunque anche la lettera gettandola poi nel cestino. Si guardò circospetto fino a quando non ebbe la certezza che intorno a lui non ci fosse nessuno, si accese perciò una Davidoff Classic no. 12, ne aspirò un tiro per poi gettarla nel cestino che prese irrimediabilmente fuoco a causa di quelle poche gocce d’alcol presenti. In pochi minuti Jackal tornò a sedere al suo posto, notò che era già iniziato il 4° quarto ormai, e decise di farsi un altro goccetto di Jack Daniels prima di avviarsi sull’uscita sul lato nord ovest del palazzetto. Attese il suono finale della campanella, e mentre una donna seduta accanto a lui si alzò per festeggiare la vittoria degli Heat, Jackal si alzò e si diresse in fretta e furia verso l’uscita precedentemente indicatagli. Ci mise quasi 10 minuti ad arrivare, infatti le indicazioni all’interno del palazzetto erano molto dispersive quasi come quelle degli aeroporti, facendo così rischiare Richard di perdersi all’interno della AAC. Erano ormai le 22 passate in quel di Dallas, lo Sciacallo come annunziatogli si trovò di fronte una maestosa uscita di sicurezza, si differenziava perché la porta era larga quasi il doppio rispetto alle altre. A sbarrargli la strada c’era un uomo, vestito con una polo verde e degli occhiali da sole di dubbio gusto a coprirgli il volto, avrà avuto circa 50 anni. Richard estrasse dal taschino con un po’ di difficoltà la carta di riconoscimento, facendo insospettire l’uomo di guardia, infatti la carta era rimasta attaccata al pacchetto di sigarette del killer, che non riusciva ad afferrare solamente una delle due cose. Uscì dunque e si portò all’esterno, nel vicolo di inizio racconto, che ci descriveva un Jackal piuttosto rammaricato dal rovinarsi l’acconciatura a causa della pioggia, che fortunatamente era sopportabile anche senza ombrello. Passarono vari minuti, forse addirittura un’ora, sulla strada si distinguevano almeno 4 cicche di sigarette recentemente consumate, tutte con il filtro bianco. “Mi porteranno alla morte” pensò l’esecutore mafioso che stava per accendersi la 5°, quando da lontano sentì un tonfo seguito da un urlo maschile.

ANDATE VIA!!

Un uomo passò accanto allo Sciacallo, che decise di sgambettarlo. Non gli era mai piaciuta la gente maleducata che andava urlando per i vicoli. L’uomo si rialzò velocemente, ma Jackal fece in modo che si trovò a sbattere con le spalle verso il muro.

MD: cosa cazzo vuoi, cerchi rogna, non lo sai chi sono io??
J: certo che lo so, ti chiami Michael Doleac, giochi negli Heat, mesi fa richiesi delle guardie del corpo che ti costarono soldi, tu non le pagasti e ora la famiglia vuole che tu saldi il debito.
MD: cosa?? Vaffanculo amico, io la famiglia l’ho pagata, cosa cazzo volete ancora da me??
J: cosa hai detto?
MD: io vi ho pagato!!
J: non intendevo quello…

Il volto del cestista era in lacrime, e ben presto il labbro inferiore si fece livido a causa di un potente pugno scagliato da Jackal, che fece cadere a terra il giocatore militante nella squadra della città della Florida.

MD: cazzo… che dolore.. ugh… sigh…
J: ora hai imparato a portare rispetto a chi è più grande di te… ora però hai un’altra cosa da imparare…
MD: cosa??
J: rispettare i pagamenti e chi ti fa un favore… lo sai che non è bello sputare nel piatto dove mangi?
MD: cazzo, io li ho pagati i vostri gorilla, cosa volete di più?
J: li hai pagati in ritardo, quindi ci spetta un piccolo extra… cosi come ci spetta il piccolo extra dell’assassinio che hanno dovuto commettere per salvarti la pelle…
MD: assassinio? No amico, non ne so niente, me ne tiro fuori!

Doleac fece per alzarsi, ma venne trattenuto a terra per le spalle da parte dello Sciacallo, che portò la sua mano destra allo stivale per poi estrarre il suo rasoio.

J: bene, tu puoi tirarti fuori, io non ho nulla in contrario, ma penso che Mr Razor si incazzerebbe…
MD: co-cosa vuoi farmi?
J: io niente, ma Mr Razor vorrebbe fare la tua conoscenza…
MD: ugh… dimmi quanto devo darvi… poi lasciami andare… non voglio avere più niente a che fare con voi…
J: fanno 80000$, vuole scontrino o ricevuta fiscale?
MD: cosa?? Fanculo amico, dove li prendo tutti questi soldi?
J: a-ha, Razor si sta offendendo, potrebbe farti male! Zack Zack! Ahahah!
MD: (sottovoce) bastardo…
J: come scusa? Temo di non aver capito…

Doleac estrasse dal portafoglio un assegno, valeva 75000$, era il premio partita ricevuto per la vittoria, lo diede a Jackal rigirandolo a nome di Klaus Fireman, che naturalmente non esisteva ma su cui si sarebbero potuti ritirare i soldi per poi riciclarli. Mancavano ancora 5000 $, ma il cestista assicurò che li avrebbe fatti trovare il mattino seguente in banconote di piccolo taglio all’interno di una buca delle lettere di Campbell Road al numero 121. Lo Sciacallo diede un buffetto sul volto del giocatore, quindi indicò la strada che questo doveva seguire per salvarsi. Gli diede la sua tessera di riconoscimento per evitare di farlo ammazzare, dunque sotto la pioggia Doleac scomparse in questa tetra notte all’American Airlines Center. Notte di festa per una città, Miami, a miglia di distanza. Notte di festa per una famiglia, che aveva riscosso finalmente il pagamento. Notte di festa per una squadra, che poteva festeggiare la vittoria di un campionato. Notte di festa per migliaia di persone, tranne che per una, che fu costretta ad estraniarsi dal coro a causa del morso dello Sciacallo.
=CharismaticEnigma=
00giovedì 22 giugno 2006 21:55
è una figata sto spot [SM=x837067]:
HHHThegame
00venerdì 23 giugno 2006 01:10
dì la verità, ti piace solo perchè insulto Doleac! [SM=x837067]:
=CharismaticEnigma=
00venerdì 23 giugno 2006 01:30
no dai!
è bellissimo lo spot, poi questa frase Notte di festa per migliaia di persone, tranne che per una, che fu costretta ad estraniarsi dal coro a causa del morso dello Sciacallo. è spettacolare!

HHHThegame
00venerdì 23 giugno 2006 01:34
Re:

Scritto da: =CharismaticEnigma= 23/06/2006 1.30
no dai!
è bellissimo lo spot, poi questa frase Notte di festa per migliaia di persone, tranne che per una, che fu costretta ad estraniarsi dal coro a causa del morso dello Sciacallo. è spettacolare!




appunto, ti piace perchè insulto Deloac! [SM=x837067]:
- The Game -
00venerdì 23 giugno 2006 01:42
Mr.Razor Rulz. :ammicca

[Modificato da - The Game - 23/06/2006 1.42]

cell in the hell
00domenica 25 giugno 2006 22:25
buonissimo spot.

Ma Doleac esiste veramente? [SM=x837067]:
HHHThegame
00lunedì 26 giugno 2006 02:50
Re:

Scritto da: cell in the hell 25/06/2006 22.25
buonissimo spot.

Ma Doleac esiste veramente? [SM=x837067]:



si si, ho inventato una mafia story mettendo in mezzo il giocatore piu antipatico della NBA! [SM=x837067]:
Max-30
00lunedì 26 giugno 2006 09:53
bello, molto bello

ps: attento che magari ti fanno causa per sta storia [SM=x837067]:
cell in the hell
00lunedì 26 giugno 2006 11:18
Re: Re:

Scritto da: HHHThegame 26/06/2006 2.50


si si, ho inventato una mafia story mettendo in mezzo il giocatore piu antipatico della NBA! [SM=x837067]:



ok, allora hai fatto bene. :blood
HHHThegame
00lunedì 26 giugno 2006 14:14
Re:

Scritto da: Max-30 26/06/2006 9.53
bello, molto bello

ps: attento che magari ti fanno causa per sta storia [SM=x837067]:




io allora gli estraggo Mr Razor! [SM=x837067]:
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