A proposito di risultanti- leggendo "Contro il niente" di Miguel Benasayag

gasparastampami
00giovedì 14 gennaio 2010 10:55
Ciao gente, questa riflessione è nata dalla poesia "tardi" del funambolo, e soprattutto dalla N di "risultaNti".

Dal libro di Miguel Benasayag "CONTRO IL NIENTE"- abc dell'impegno, Feltrinelli 2005, pagg 108-110

"Individuo
Ogni persona è una molteplicità, la risultante di una base che si riattualizza costantemente. Questa molteplicità è troppo opaca per la nostra società che preferisce identificare l'uomo con la sua coscienza...........
Identificare una persona con la sua coscienza significa prenderla alla lettera. La vita delle persone è molto diversa. L'io e la coscienza sono come due piccoli nani che corrono incessantemente dietro la risultante che siamo noi.....
L'autoreferenzialità dell'individuo è legata alla sofferenza della nostra epoca. Le persone... fanno sempre la stesa domanda: perchè sono diventato così e come fare per modificare il corso della mia esistenza? Convinti di aver agito in senso inverso, sono sconvolti nel rendersi conto che il risultato non è affatto quello che avevano in mente. Ciò che non sanno è che la risultante che sono in quanto persona è sempre radicalmente differente dalla base ed è sempre in divenire. La coscienza di sè, l'io non potranno mai rappresentare la persona nella sua globalità......................
...l'io, il diploma, il danaro, l'immagine del corpo. Quando un essere umano sceglie di identificarsi con uno di questi elementi, considera una parte minuscola del suo essere come la totalità.
....La coscienza e l'io sono gli elementi più ingannevoli perchè si presentano e sono percepiti come il tutto. L'io cosciente è tuttavia l'ultimo arrivato, l'elemento più traballante, il più lontano dal sè complesso e composto, e anche il più sottomesso a incertezze identificatorie.
"Conosci te stesso" non significa "accumula conoscenze su di te". Si tratta di una sorta di ascesi anche se questa parola è diventata un po' ambigua. Conoscere se stessi significa riconoscersi attraverso i propri funzionamenti: come si entra in rapporto con il mondo, quali tendenze e quali ripetizioni ci costituiscono. Distinguere, a poco a poco, come il mondo esiste in noi. Conoscere attraverso l'essenza significa conoscere attraverso l'universale. Dalla questione della nota musicale che mi fa vibrare giungo alla questione della musica, dell'armonia. Concepirsi come una risultante implica un lavoro sempre più profondo verso ciò che ci fonda. Tentare di superare le immagini identificatorie è uno di compiti che oggi ci competono"

( le parole evidenziate in grassetto non lo sono nel testo originale)
ciao da rosaria
metamorfosi
00venerdì 12 marzo 2010 21:21

che bello, c'è qualcuno che a volte sostiene e ricorda tutto ciò.
danno molta speranza ma non sono consolatorie queste parole, il loro senso è un'apertura alla meraviglia.

grazie rosaria del bellissimo riferimento

un saluto, scusate passo di qua veramente poco, ma cerco di leggervi.
buona primavera :-)

Donatella

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