3 di notte

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HHHThegame
00venerdì 15 settembre 2006 16:16
Atlanta, una calda sera di Luglio del 1996. Sono le 3 di notte.

Un ragazzo e una ragazza, mano nella mano, camminavano per le illuminate luci della città americana, vestita a festa per l’evento sportivo più importante: le Olimpiadi. I due, probabilmente fidanzati, si avviavano verso un locale, un bar, chiamato “Jack’s Place”. Ci si fermarono davanti, il ragazzo si girò verso la ragazza e con un languido sorriso stampato sulla faccia gli chiese:

Ragazzo: “Che dici, va bene qui?”
Ragazza: “Come vuoi tu, Matt” disse con fare distante, sorridendo forzatamente.
Matt: “Jill, ma sei sicura che stai bene? Guarda che se vuoi torniamo in albergo…”
Jill: “No no… Entriamo…”


Matt baciò dolcemente Jill, la quale ricambio il bacio, ma non con la stessa dolcezza che Matt ci aveva messo… Il giovane se ne accorse e disse:

M: “Amore, perché sei cosi stasera? Mi devi per caso dire qualcosa?”

La ragazza abbassò lo sguardo, si fece per un secondo seria, poi rialzò la testa e disse con il suo solito finto sorriso.

J: “No, cosa dovrei dirti scusa?”

Matt capiva che c’era qualcosa che non andava bene, ma aveva altri pensieri per la testa, tipo bere qualcosina con la persona che amava la sera prima della “grande sfida”. Sorrise, ed entrarono insieme nel bar.
Non era di certo quello che si poteva definire un buon periodo per il loro rapporto di coppia. Matt era ormai completamente preso da queste olimpiadi, il che era pure comprensibile, visto la portata dell’evento e la giovane età del ragazzo. Lei, dal canto suo, non faceva nulla per contrastare le decisioni del suo fidanzato, e subiva passivamente tutte le decisioni, tutte gli spostamenti e tutte le tensioni accumulate da Matt, e si faceva scivolare addosso passivamente tutti gli eventi, senza nemmeno provare minimamente a contrastarle.
I due cercarono un tavolino non centrale, leggermente da parte e vi si sedettero.
Stettero in silenzio, mano nella mano, per interminabili minuti, durante i quali Jill non riuscì nemmeno una volta a guardare negli occhi Matt. Questo silenzio fu rotto dal cameriere, che si avvicinò alla coppia e chiese:

Cameriere: “Cosa desiderate”
M: “Ehm… Per me un Margarita… -girandosi verso Jill- Te che cosa vuoi?
J: “Nulla, nulla…”
M: “Ma che hai? E non dire niente, e da stamattina che ti comporti così”
J: “Matt… Noi dobbiamo parlare…”
M: “E parliamo allora!”


Jill “indicò” con gli occhi il cameriere, che nel frattempo era rimasto li fermo a guardare la scena, con le braccia incrociate e lo sguardo curioso. Matt se ne accorse, si girò verso di lui e lo guardò fisso negli occhi. Il cameriere rimase per qualche secondo fermo, poi capì che non era ben accetto li e disse, quasi spaventato dallo sguardo di Matt:

C: “A-a-allora basta così?”

Matt rispose di si, e il cameriere lasciò finalmente soli i due fidanzati, liberi di parlare di ciò che volevano.

M: “Allora, cosa mi devi dire?”

Jill lascio le mani del fidanzato, che a questo gesto incominciò a preoccuparsi non poco.

J: “Matt, vedi, io penso che noi dobbiamo parlare…”
M: “E parliamo…”
J: “Dobbiamo parlare di noi… Del nostro rapporto…”


Matt si fece scuro in volto, ma esortò Jill a continuare.

J: “Vedi, io, io non ce la faccio più… Il nostro rapporto è cambiato… Tu, tu sei cambiato… Non sei più lo stesso Matt che ho conosciuto l’anno scorso… Lo stesso Matt di cui mi sono innamorata… Sei troppo preso dallo sport… Da queste fottutissime Olimpiadi… Per te ormai non esisto più… Sei cambiato, sei cambiato…”

In quel preciso istante Jill incominciò a piangere. Portò le mani sul viso, per coprirsi gli occhi, ma le lacrime fuoriuscivano dalle sue dita, come quando un fiume in piena straripa gli argini. Matt rimase li, immobile per qualche lungo, interminabile, secondo. Dopodichè, visto che Jill non sembrava smettere di piangere, le prese le mani e le disse:

M: “Non fare cosi… Io sono sempre lo stesso… Lo stesso di una anno fa… Non sono camb…”

Jill lo interruppe, piangendo e urlando che non era vero, e si riporto le mani sul viso.
Matt non sapeva come comportarsi… E fece l’errore che molti uomini commettono: rimase in silenzio.
Rimase in silenzio per lunghissimi minuti, durante i quali sembrava che l’affollato bar fosse in silenzio anch’esso, per ascoltare i problemi che affliggevano la coppia.
Jill “ascoltò” l’imbarazzante silenzio di Matt, e allora raccattò la sua roba, si alzo e disse con la voce ancora rotta al pianto:

J: “Bene, visto che non mi devi dire nulla, tra noi è finita! Addio!”

Jill uscì correndo dal locale in lacrime, e Matt rimase li da solo, fermo, probabilmente non aveva ancora realizzato la portata di quell’evento. Si avvicinò il cameriere con il suo Margarita, e non trovando più la ragazza chiese:

C: “La signorina è al bagno?”

Matt si girò di botto verso il cameriere e lo fulminò con lo sguardo. Il barman rimase scosso per qualche secondo, poi intuì che qualcosa era andato storto, lasciò l’ordinazione sul tavolo e si dileguò dietro al bancone.
Matt prese il bicchiere se lo portò alla bocca ma si blocco prima che le sue labbra potessero bagnarsi col Margarita. Posò il bicchiere sul tavolo e abbassò lo sguardo, e senza alzare gli occhi urlò al barista:

M: “Portami un whisky bello scuro e pesante, e porta via questa merdina… Capito, BITCH!?”

Era la prima volta che usava quella parola per rivolgersi a qualcuno. Lui non lo sapeva, ma l’avrebbe detta molte altre volte… Infatti da quel giorno Matt Lohane cambiò… Non fu più lo stesso bravo ragazzo, d’indole buona pronto a sacrificarsi per il bene altrui… In quel giorno furono buttate le basi per il Matt Lohane di oggi…

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Gli abitanti della città ogni qualvolta passavano da quelle parti non potevano fare a meno di notare una strana palazzina nera alta circa 92 Metri. Nessuno sapeva cosa avveniva dentro quell’enorme grattacielo. Le persone che uscivano (cosa che accade raramente) erano sempre vestite rigorosamente di punto in bianco, eleganti come se stessero appena andando ad un ricevimento con il presidente degli Stati Uniti. Gli abitanti della città sono divisi: C’è chi pensa che sia un normalissimo grattacielo oppure che all’interno viva una società segretissima con qualche progetto, tanto curioso quanto strano.

“Gli alieni sono dappertutto, bisogna combatterli, ricordatevelo sempre…”

Queste erano state le ultime parole dell’ex capo degli agenti H e Y, che lavoravano nella “Men in Black Corporation”, un enorme industria che lavorava al fine di sconfiggere la razza aliena, presente in ogni sua forma nell’umanità. H e Y erano due persone normali, se non fosse per il fatto che entrambi non dovevano esistere. La gente a volte, quando uscivano dal loro ufficio, li faceva domande assurde, complice anche il loro atteggiamento pressoché “strambo”. Ma a loro non importava, loro erano felici della loro vita e volevano continuare, girando tra arene di wrestling (lottando rigorosamente in coppia) e il loro grande ufficio.

Era appena cominciato un giorno come tanti altri. Il sole cominciava ad alzarsi in volo e, come per magia, pochi attimi dopo brillava in cielo. Il sole è esattamente come un essere umano: la mattina si sveglia, va in cielo e lavora per tutto il giorno, dando un proprio (fondamentale!) contributo all’umanità, per poi naturalmente alzare i tacchi la sera e andare anche lui a riposare. L’agente H e l’agente Y si erano appena svegliati e dopo la colazione andarono in palestra ad allenarsi, in attesa di qualche ordine da parte del loro nuovo capo: Zeta. Dopo qualche ora di attesa ecco il cellulare di H squillare, Zeta li voleva assolutamente vedere. Dopo essersi messi i loro abiti H e Y arrivarono nell’ufficio del capo che sembrava tranquillissimo: stava bevendo un caffè e intanto parlava al cellulare. Appena i due entrarono, Zeta li fece segno di sedersi nelle poltrone di fronte alla propria scrivania. Subito dopo la conclusione della chiamata Zeta cominciò a parlare:

Z: Bene ragazzi, cominciate a caricare le pistole, è in arrivo il primo rompicoglioni della giornata!
Y: Di chi si tratta?
Z: La nostra vittima si chiama “Jerry Stewart”, documenti in regola e lavoro normale, se non fosse per il fatto che è un terribile assassino proveniente da Giove!
H: E dove lo troviamo questo Jerry?
Z: Abita a 2 miglia da qui in una macelleria.


E poi sorridendo:

Z: Non dovrete fare molta strada per trovarlo!
H: Andiamo e torniamo!


H e Y si alzarono in fretta e furia dalle loro poltrone, presero l’ascensore e cominciarono a scendere. L’edificio del capo era situato al 69° piano, e bisognava attendere qualche minuto.

H: Ehi Y, ti va una sigaretta?
Y: Dannazione H, quella roba un giorno ti ucciderà!!
H: Era solo una domanda, non ti scaldare amico.


Y era molto serio quando si trattava di lavoro e non amava le chiacchiere, preferiva l’azione! Dopo aver salutato il custode al piano terra, i due uscirono e trovarono la loro Porche 911 Nera pronta ad ospitarli. Entrarono e H si mise al volante e spinse il piede sull’acceleratore:

H: Y, in questi tempi mi sembri un po’ nervoso, c’è qualcosa che non và?
Y: Sai H, in questi tempi siamo molto impegnati tra la MIB Inc. e la EWF, stavo pensando al nostro match di Unleash The Power For September Pain.
H: Ehi Ehi Ehi rilassati! A quel match penseremo dopo ora dedichiamoci a Jerry lo stronzo.


Appena arrivati nella periferia di Detroit, girarono un po’ prima di trovare la macelleria dove lavorava Jerry. Nel frattempo si fecero le 3 di notte. I due scesero dalla macchina tranquillamente per non dare nell’occhio, poi estrassero la loro pistola ed entrarono nel locale.

H: Mani in alto Jerry, questa non è una fottutissima rapina, questo è un dannato arresto!

Jerry capì subito le intenzioni di H e tentò di sparare all’agente, ma Y fu più lesto di lui e gli piantò una pallottola in piena fronte. Una donna che aveva appena assistito alla scena, insieme al gestore della macelleria urlarono, Y e H capirono la situazione ed estrassero i loro fedeli Neuralizzatori, con il quale sparaflesharono il gestore e la signora, che svennero dalla paura.

I due agenti uscirono e di fronte al loro c’era un bar:

Y: Prendiamoci qualcosa di fresco, odio questo lavoro.

E indicò la macchia di sangue alieno che gli macchiava la cravatta. E i due entrarono nel bar.

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Sono le 3 di notte. Jack Di Cuori è seduto ad un tavolo di un bar ad osservare un vecchio album fotografico.

Le fotografie scorrevano veloci nell’album, troppi ricordi scorrevano nella sua mente e il solo vedere raggruppato quell’insieme di sofferenze che poche settimane fa lo avevano quasi indotto al suicidio lo faceva stare male. Decise di riporre il suo album, perciò alzò la testa e diede uno sguardo intorno. Una cameriera in minigonna girava per il locale e un ragazzo piuttosto muscoloso si divertiva a farle delle avanches senza troppe pretese, dandole qualche palpata ogni qualvolta che passava. Girava voce che quel tizio fu già sbattuto fuori dal locale qualche settimana fa per quel suo atteggiamento, e oggi stava riaccadendo lo stesso, infatti due muscolosi bodyguard lo afferrarono per le braccia e lo stavano per mandare fuori, quando però la porta fu bloccata dall’ingresso di due tizi vestiti piuttosto eleganti.
I due individui, uno scuro di pelle e l’altro dalla carnagione samoana, si frapposero nel cammino degli addetti alla sicurezza e chiesero cosa stava succedendo.
Ricevettero in risposta che quel “malandrino” tra le loro braccia ne aveva approfittato per molestare la cameriera. Gli eleganti signori tentarono di convincere i due bodyguards ma sembrava non ci fosse nulla da fare, almeno fino a quando la ragazza molestata, colta da un senso quasi di pena nei confronti di quell’uomo ubriaco, disse di lasciarlo stare nel locale.
Da lontano Jack, leggermente ubriaco anche lui, non riusciva a riconoscere le sagome, quindi non si accorse che in realtà quelli erano i MIB, nel tentativo di evitare a Lohane una figura barbina. H & Y presero dunque per le spalle un BEW piuttosto inalberato e lo gettarono con forza verso una poltroncina dall’altro lato del locale, chiedendogli perché facesse tutto ciò, e se si rendeva conto del fatto che continuando così sarebbe potuto andare in galera per molestie sessuali facendo andare a puttane tutti i loro progetti.

Lohane: Bitches, non scocciatemi, ho da fare… e poi sono io a decidere se, come e quando lottare…
H: no, tu non puoi!
Y: no, H non vuole!
H: nemmeno Y vuole!
Y: no, noi non vogliamo!
H: siamo costretti a sparaflasharti e farti cambiare idea!


Entrambi indossarono i loro occhiali e sparaflesharono Lohane, che rimase piuttosto stordito, mentre da dietro il bancone il barista urlò:

Barista: allora, la volete finire con queste cazzo di fotografie? Gia la settimana scorsa siete venuti a farne, se continuate o vuol dire che vi piace il bar oppure vuol dire che siete proprio coglioni!
H&Y: (alzandosi) si ricorda di noi! Urge rimedio!


I MIB sparaflesharono anche il barman, mentre dal suo tavolo Jack osservava divertito ma allo stesso tempo desolato la scena. Era riuscito a riconoscere chi erano coloro, e si era reso conto che erano i suoi prossimi compagni di squadra per la sfida contro la WBFF. Passi il BEW, suo acerrimo nemico ma per il quale provava comunque molto rispetto, cosa reciproca tra i due, ma ora si stava pentendo di aver chiamato come suoi compagni di squadra anche quello strambo tag…
Decise di alzarsi e dirigersi verso il barman, che stava nettamente perdendo la pazienza. Ora, con qualche apparizione in WBFF, era riuscito a fare qualche soldo e poteva permettersi qualche spesa da signore, quindi lasciò sul tavolo un mazzo di banconote da 50 dollari e gli disse di lasciar passare i suoi rumorosi amici per questa volta. Naturalmente il padrone accettò, perciò lasciò andare Jack tranquillo dai suoi compagni. Fece cenno ai MIB di uscire e lasciarlo da solo con Lohane, perciò i due iniziarono a parlare.

JDC: certo che dovunque vai fai casini eh?
BEW: non sono io a farli, sono loro a cercarmi…
JDC: comunque, se proprio lo vuoi sapere, quella cameriera è un uomo e in realtà si chiama Joseph.
BEW: non ho mai visto un pezzo di fica come quella, quindi deduco che stai dicendo una stronzata, jackass…
JDC: vero, pensavo non te ne accorgessi visto che eri ubriaco…
BEW: anche tu lo sei…
JDC: probabile… ora però andiamo, raccattiamo quei due mentecatti e andiamo a compiere il nostro destino…
BEW: incredibile… io alleato a un asso di bastoni… mesi fa non ci avrei scommesso un dollaro…
JDC: peccato, saresti miliardario ora… e ora andiamo, il futuro della EWF dipende da noi.
BEW: perché, pensi che avremo un futuro?
JDC: se vinciamo si.
BEW: ottimo, allora avremo un futuro!
JDC: già, e magari potrai anche scoparti la cameriera, sebbene le carte dicano che non te la darà mai
BEW: fottiti tu e le tue carte, a fine match se perdiamo te le ficco una a una nel culo…
JDC: meno male, pensavo mi ci mettessi solo l’asso di bastoni…


Sono le 3 di notte. Due moderni gladiatori scherzano tra di loro, c’è del veleno nelle loro parole. In passato furono grandi rivali, ma hanno issato una tregua per ora, un nemico comune si è posto di fronte a loro.
E solo loro due possono fronteggiarlo.
Magari anche con l’aiuto di due bizzarri cacciatori di alieni…
Chissà se domani si troveranno di nuovo tutti qua per festeggiare…
HHHThegame
00venerdì 15 settembre 2006 16:17
spot valido per gli Avengers, Team EWF: volevo solo dire uan cosa a TG:
i tuoi agenti si chiamano H e Y, non X e Y, mi hai fatto eprdere un sacco di tempo a correggere! :doh
|Mattitude|
00venerdì 15 settembre 2006 21:49
Vai EWF, VAI!! [SM=x837067]:
cell in the hell
00venerdì 15 settembre 2006 21:50
Re:

Scritto da: HHHThegame 15/09/2006 16.17
spot valido per gli Avengers, Team EWF: volevo solo dire uan cosa a TG:
i tuoi agenti si chiamano H e Y, non X e Y, mi hai fatto eprdere un sacco di tempo a correggere! :doh



lol, cominciamo bene se non sa neanche come si chiamano i suoi pg. [SM=x837067]:
|Mattitude|
00venerdì 15 settembre 2006 21:53
Re: Re:

Scritto da: cell in the hell 15/09/2006 21.50


lol, cominciamo bene se non sa neanche come si chiamano i suoi pg. [SM=x837067]:



Siamo un team unito, non ci divideranno queste sciocchezzuole [SM=x837067]:
Goroshi
00venerdì 15 settembre 2006 22:35
ma X e Y non sono i cromosomi?
|Mattitude|
00venerdì 15 settembre 2006 22:39
Re:

Scritto da: Goroshi 15/09/2006 22.35
ma X e Y non sono i cromosomi?



Sono anche due incognite in una equazione matematica volendo [SM=x837067]:
Kurtangle86
00sabato 16 settembre 2006 01:45
Re: Re:

Scritto da: |Mattitude| 15/09/2006 22.39


Sono anche due incognite in una equazione matematica volendo [SM=x837067]:



Il BEW matematico no eh! [SM=x837067]:
|Mattitude|
00sabato 16 settembre 2006 10:29
Re: Re: Re:

Scritto da: Kurtangle86 16/09/2006 1.45


Il BEW matematico no eh! [SM=x837067]:



5 anni di liceo scientifico saranno serviti a qualcosa no? [SM=x837067]:
Kurtangle86
00sabato 16 settembre 2006 13:55
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |Mattitude| 16/09/2006 10.29


5 anni di liceo scientifico saranno serviti a qualcosa no? [SM=x837067]:



No. Vieni a vendemmiare [SM=x837067]:

[Modificato da Kurtangle86 16/09/2006 13.56]

|Mattitude|
00domenica 17 settembre 2006 11:15
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Kurtangle86 16/09/2006 13.55


No. Vieni a vendemmiare [SM=x837067]:

[Modificato da Kurtangle86 16/09/2006 13.56]




Arrivo [SM=x837067]:
cell in the hell
00mercoledì 20 settembre 2006 17:02
ok, ho letto lo spot e vi dirò l'ordine di preferenze (che si distingue chiaramente):

1) JDC (ovvero la parte finale)
2) BEW
3) MIB [SM=x837064]:

Comunque, devo votare tutto assieme. Sono rimasto sorpreso in positivo del BEW, anche se quel BITCH al cameriere IMHO non aveva senso, cioè, sarebbe stato meglio se lo dicevi alla ragazza. Lei sì che se lo meritava. :asd
ricicardo
00mercoledì 20 settembre 2006 17:40
l'ha fatto il BEW? impossible is nothing veramente ahahah
HHHThegame
00mercoledì 20 settembre 2006 17:42
Re:

Scritto da: ricicardo 20/09/2006 17.40
l'ha fatto il BEW? impossible is nothing veramente ahahah



la prima parte è tutta farina del suo sacco

aveva fatto un pezzo leggermente più lungo per concludere, ma è stato tagliato per fare in modo da collegare le 3 parti di spot
ricicardo
00mercoledì 20 settembre 2006 17:45
se ce la fa il BEW posso farcela anche io :doh
=El gran Luchadore=
00mercoledì 20 settembre 2006 18:18
E bravo BEW...
Mi ha davvero sorpreso in positivo!
Brav paesà!!!
Voto spot 7+
|Mattitude|
00giovedì 21 settembre 2006 14:35
Re:

Scritto da: cell in the hell 20/09/2006 17.02


Comunque, devo votare tutto assieme. Sono rimasto sorpreso in positivo del BEW, anche se quel BITCH al cameriere IMHO non aveva senso, cioè, sarebbe stato meglio se lo dicevi alla ragazza. Lei sì che se lo meritava. :asd



EVVERO CAZZO!! [SM=x837067]:
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