Il Professore vago sull'ipotesi di affidare a Padoa Schioppa
il ministero dell'Economia: «Bella ipotesi, ma non è detto»
ROMA - Il rompicapo sulle cariche istituzionali sarà sciolto al massimo in un paio di giorni. A sostenerlo è il leader dell'Unione, Romano Prodi, che questa mattina, conversando con alcuni giornalisti prima di entrare nella sede dell'Ulivo di piazza Santi Apostoli, ha parlato di questa fase difficile di assegnazione degli incarichi, definendola «non difficile, ma sofferta». La questione resta in ogni caso aperta, in particolare per la Camera, contesa dal segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti, e dal presidente diessino, Massimo D'Alema. Per risolvere l'impasse il segretario della Quercia, Piero Fassino, aveva invitato il capo ulivista ad assumersi le proprie responsabilità e a farsi carico della scelta definitiva. E della questione si parla anche nella direzione ds che si è riunita questa mattina all'Hotel Quirinale. Prodi si dice tuttavia ottimista: «Ho visto ieri D'Alema e vedo stasera Bertinotti. Una decisione entro domenica? Se volete facciamo lunedì».
IL GOVERNO - «Il governo io lo faccio come una squadra intera - ha sottolineato poi il candidato premier del centrosinistra rispondendo ad una domanda sulla futura composizione dell'esecutivo -, non c'è nessun posto prefissato o deciso prima che tutta la squadra sia completa». A questo proposito il Professore non ha voluto confermare l'indicazione di Tommaso Padoa Schioppa quale nuovo superministro dell'economia («E' una bella ipotesi, ma non è detto: se dovessi contare tutti i pranzi che abbiamo fatto insieme, dovrebbe avere tutti i ministeri del governo»). «Faremo un governo che deve durare - ha aggiunto - e quindi sono necessarie esplorazioni profonde e dialoghi singoli con chi poi dovrà ricoprire delle responsabilità. Dunque si tratta di un problema da discutere sotto ogni aspetto. Ho visto Padoa Schioppa, come penso che lo rivedrò. Così come ho visto tante persone in questi giorni che potrebbero essere interessate o che potrebbero anche solo dare dei consigli».
LA TELEFONATA - E a proposito della mancata telefonatadi riconoscimento della vittoria dell'Unione da parte del leader della Cdl, Silvio Berlusconi, ha commentato: «E' diventato un fatto di buona educazione istituzionale. Se la fa, la fa; se non la fa le istituzioni hanno una loro forza, la democrazia va avanti lo stesso». Un altro contatto telefonico molto atteso è quello con la Casa Bianca, che pure ieri, attraverso il Dipartimento di Stato, ha riconosciuto la vittoria dell'Unione: «Ieri - ha fatto sapere Prodi - sono arrivate telefonate da tutto il mondo, da Mubarak, Bouteflika, a tutti i leader europei e dell’America latina. Io penso che arriverà presto la telefonata dagli Usa.
21 aprile 2006
www.corriere.it
Ora bisogna fare solo le scommesse su quanto durera'....2 o 3 mesi?
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