QH - Brian May Interview 07.08.2010

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DavBS
00giovedì 26 agosto 2010 09:51
A riprova del fatto che le cose interessanti su cui discutere ci siano, e che Brian May nella fattispecie, non si dedica solo alle attività extra musicali ma spesso e volentieri parla anche di musica e dei suoi ricordi passati, ecco a voi una recentissima intervista del doc, in cui lo stesso parla a ruota libera del passato e del presente.

Grazie a Andy per la traduzione:

Introduzione:

Terry Gross, presentatrice della trasmissione radiofonica Fresh Air, la web radio del magazine WHYY’, ha recentemente intervistato il chitarrista dei Queen Brian May, al quale a rivolto alcune domande musicali e inerenti i numerosi interessi del musicista.
La conduttrice ha presentato ai suoi ascoltatori Brian, definendolo un moderno uomo del rinascimento, un appellativo che ormai da alcuni anni rappresenta una sorta di biglietto da visita del chitarrista.
Con i Queen ha raggiunto i vertici di tutte le classifiche, vendendo nel mondo 300 milioni di copie. Ha suonato il famoso assolo di chitarra di We Are The Champions e ha cantato le parti vocali basse nel singolo Bohemien Rhapsody, senza dimenticare che è anche l’autore di We Will Rock You e, secondo la rivista Rolling Stone, è tra i primi 100 chitarristi di sempre.
Ma gli interessi di May non sono limitati al solo mondo della musica.
Prima che i Queen diventassero grandi, Brian studiava astrofisica all’Imperial College di Londra.
Costretto ad accantonare gli studi per poter suonare in giro per il mondo con i Queen, le sue conoscenze scientifiche si sono comunque rivelate utili anche per la band quando si è trattato di sperimentare nuove soluzione per incidere dei brani in studio.
In We Will Rock You, ad esempio, May realizzò il suono del famoso “mani-mani-piedi” che caratterizza il pezzo in modo tale da dare l’impressione che i battiti fossero fatti da centinaia di persone (ricordiamo che all’epoca, siamo nel 1977, non esistevano computer in grado di realizzare simili effetti, n.d.t.), sfruttando le sue conoscenze sulla propagazione dei suoni.


il resto, clikkando il link sottostante...


BRIAN MAY INTERVIEW - FRESH AIR 07.08.2010

lasthorizon
00giovedì 26 agosto 2010 16:48
Segnalo in particolare tre temi molto interessanti affrontati da Brian:

- com'è nata We Will Rock You e come fu registrata;
- la storia di Bohemian Rhapsody, anche alla luce della versione parodistica del film Wayne's World, da cui poi Brian parte per ragionare sul rapporto tra i Queen e gli Usa;
- la sessualità di Freddie.
m_a_n_u
00giovedì 26 agosto 2010 17:59
Più leggo le interviste del Doc e più amo il suo modo di porsi e di rispondere così miratamente alle domande; preciso e completo, come sempre.

L'unica cosa che mi lascia un po' di amaro, per non dire scocciato, è il solito trito e ritrito argomento sulla sessualità di Freddie...
Non riesco proprio a capire che cavolo ci sia da capire ancora...mhà..

lasthorizon
00giovedì 26 agosto 2010 18:05
Re:
m_a_n_u, 26/08/2010 17.59:

Più leggo le interviste del Doc e più amo il suo modo di porsi e di rispondere così miratamente alle domande; preciso e completo, come sempre.

L'unica cosa che mi lascia un po' di amaro, per non dire scocciato, è il solito trito e ritrito argomento sulla sessualità di Freddie...
Non riesco proprio a capire che cavolo ci sia da capire ancora...mhà..





Ah quello dipende da chi fa le domande! Se vuoi guardare il lato positivo, Brian potrebbe tranquillamente dire all'inizio "Non farmi questo tipo di domande". Invece non si sottrae mai, il che a mio giudizio lo rende ancora più grande di quanto non sia.
m_a_n_u
00giovedì 26 agosto 2010 19:34
Re: Re:
lasthorizon, 26/08/2010 18.05:


Ah quello dipende da chi fa le domande!



Si si, infatti il mio pensiero è rivolto proprio ai giornalisti che, come in questo caso, non si smentiscono mai. A prescindere dal fatto che Brian imponga o meno le proprie condizioni, dovrebbero loro rendersi conto che il capitolo "Sessualità di Freddie" ora non ha più senso.
Brian? Un SIGNORE, che dopo vent'anni di spiegazioni in merito, risponde ancora e con pazienza.

Comunque, questo a parte, è tutto molto interessante in particolare la parte inerente la nascita di WWRY.


loris '39
00domenica 29 agosto 2010 10:43
loris '39
00domenica 29 agosto 2010 10:45
E' molto interessante quest'intervista, soprattutto quando Brian parla del loro rapporto con il pubblico americano. Non è un caso che nel 2006, quando sono ritornati in tournée, hanno avuto di nuovo un buon successo commerciale negli Stati Uniti.
Maverick.22
00domenica 29 agosto 2010 11:05
Brian è un personaggio atipico, pochi avrebbero risposto in maniera diretta come lui, da apprezzare!
lily rhye
00domenica 29 agosto 2010 22:49
davvero bella questa intervista...la definizione di brian come moderno uomo rinascimentale ci sta tutta.
giov69
00martedì 31 agosto 2010 12:29
interessante il discorso sugli USA, ma non accenna al fatto che a causa di IWTBF, presa ironicamente quasi ovunque, ha invece causato un calo pesante della popolaritá Queen in USA.

Molto giusto il riferimento a Waynes world, che uscito forse poco dopo la morte di Freddie, ha riportato i Queen davvero in alto ovunque.
Usa compreso.
Quei cani giocano a poker
00martedì 31 agosto 2010 13:41
Brian è un po' troppo severo con se stesso\Queen per quello che riguarda la questione USA.

è vero che quando furono mitizzati come "più grande band del mondo" dopo il Live Aid e Magic Tour, in USA erano sprofondati a posizioni in chart da band di nicchia.
Ma i loro bei momenti in USA gli hanno avuti: ANATO 4°, NOTW 3°( e WWRY e WATC considerati quasi canzoni popolari da quelle parti) e The Game 1°. Non è che fino a Wayne's World erano della pippe da quelle parti.

Poi ovvio, se vedo le vendite dei Led Zeppelin si nota la differenza, ma quest'ultimi erano più l'eccezione che la regola.
Io ad esempio preferisco confrontare le vendite dei Queen in USA con Bowie, che trovo più affine come "immagine", ovviamente nei '70s, il decennio successivo è un'altra storia....
DavBS
00martedì 31 agosto 2010 14:29
Re:
giov69, 31/08/2010 12.29:

interessante il discorso sugli USA, ma non accenna al fatto che a causa di IWTBF, presa ironicamente quasi ovunque, ha invece causato un calo pesante della popolaritá Queen in USA.

Molto giusto il riferimento a Waynes world, che uscito forse poco dopo la morte di Freddie, ha riportato i Queen davvero in alto ovunque.
Usa compreso.




mi pare che invece dica qualcosa sul rapporto IWTBF - USA

lo spiego bene dag71 in una bella retrospettiva sul rapporto QUEEN - USA
giov69
00martedì 31 agosto 2010 14:33
fino al 1982, erano tra i gruppi + seguiti, se pensiamo solo al tour di Hotspace a allo stesso Album e tutte le date in USA.
A mio parere il declino é cominciato con The works fino a the miracle, poi senza tour impossibile rimanere a galla.
Una buona ripresa ci fu con Headlong e Innuendo, e poi con waynes world.
giov69
00martedì 31 agosto 2010 14:37
Re: Re:
DavBS, 8/31/2010 2:29 PM:




mi pare che invece dica qualcosa sul rapporto IWTBF - USA

lo spiego bene dag71 in una bella retrospettiva sul rapporto QUEEN - USA



si ho riletto meglio.
lasthorizon
00martedì 31 agosto 2010 15:45
In effetti il tema del rapporto tra i Queen e gli Usa è forse il più interessante di questa intervista, perchè conferma dei dati già molto evidenti nella storia della band.
Io credo che la decisione di lasciare la Emi sia dipesa anche dalla volontà di sfruttare la maggior presenza della Universal negli States, anche perchè da quanto ho capito la Hollywood Records fa parte della Universal.
DavBS
00martedì 31 agosto 2010 17:37
Re:
lasthorizon, 31/08/2010 15.45:

In effetti il tema del rapporto tra i Queen e gli Usa è forse il più interessante di questa intervista, perchè conferma dei dati già molto evidenti nella storia della band.
Io credo che la decisione di lasciare la Emi sia dipesa anche dalla volontà di sfruttare la maggior presenza della Universal negli States, anche perchè da quanto ho capito la Hollywood Records fa parte della Universal.




ciò non toglie che credo sia fuori discussione che il video di break free abbia le sue belle colpe nell'abbandono da parte di buona parte del pubblico yankee
DavBS
00martedì 31 agosto 2010 17:42
a proposito di interviste mai banali del DOC, vi segnalo questa, in cui lo stesso si definisce ancora una volta, uomo del rinascimento:

BRIAN MAY - UOMO DEL RINASCIMENTO
STEALIN'
00martedì 31 agosto 2010 19:23
Re:
m_a_n_u, 26/08/2010 17.59:



L'unica cosa che mi lascia un po' di amaro, per non dire scocciato, è il solito trito e ritrito argomento sulla sessualità di Freddie...
Non riesco proprio a capire che cavolo ci sia da capire ancora...mhà..




Non ti scocciare. Fra cent'anni ci sarà sempre il giornalista di turno che farà domande sulla sessualità di Freddie, perchè l'argomento è piccante e come tale attira i curiosi.
Ma nessuno arriverà mai a capire cosa significa la famosa frase " Sono gay come una giunchiglia". Quel mattacchione di Freddie , com'era solito, ripagò la provocazione con la stessa moneta. E sicuramente non si sarebbe mai immaginato che a distanza di tanti anni qualcuno chiedesse ancora lumi su quella frase ma invece tant'é.
Semplicemente geniale! [SM=g6903]
lasthorizon
00mercoledì 1 settembre 2010 08:47
Re: Re:
STEALIN', 31/08/2010 19.23:



Non ti scocciare. Fra cent'anni ci sarà sempre il giornalista di turno che farà domande sulla sessualità di Freddie, perchè l'argomento è piccante e come tale attira i curiosi.
Ma nessuno arriverà mai a capire cosa significa la famosa frase " Sono gay come una giunchiglia". Quel mattacchione di Freddie , com'era solito, ripagò la provocazione con la stessa moneta. E sicuramente non si sarebbe mai immaginato che a distanza di tanti anni qualcuno chiedesse ancora lumi su quella frase ma invece tant'é.
Semplicemente geniale! [SM=g6903]




La cosa forse più assurda è che di fronte alle dichiarazioni di Brian (non è la prima volta che dice la sua sulla sessualità di Freddie) c'è gente che lo critica e lo accusa di mille nefandezze! Ma se lui quando condivideva la stessa stanza con Freddie lo vedeva andare a donne, che ci può fare dico io??
Più leggo certe affermazioni di Brian, più mi convinto di due cose: la prima è che nei Queen le rispettive vite private erano molto rispettate dagli altri membri del gruppo, quasi che ci fosse una netta separazione tra vita privata e vita della band; secondo, la sessualità di Freddie non era un problema nè per lui nè per gli altri Queen. Lo era solo per la critica e una parte dei fans.
STEALIN'
00mercoledì 1 settembre 2010 12:53
Re: Re: Re:
lasthorizon, 01/09/2010 8.47:




La cosa forse più assurda è che di fronte alle dichiarazioni di Brian (non è la prima volta che dice la sua sulla sessualità di Freddie) c'è gente che lo critica e lo accusa di mille nefandezze! Ma se lui quando condivideva la stessa stanza con Freddie lo vedeva andare a donne, che ci può fare dico io??



E' vero, Andrea. E la cosa più buffa è che sembra ci sia qualcuno che non accetta che Freddie andasse anche con le donne. Insomma o gay o niente altro! Mah...che teste di ... [SM=g6880]


lasthorizon
00mercoledì 1 settembre 2010 15:28
Re: Re: Re: Re:
STEALIN', 01/09/2010 12.53:



E' vero, Andrea. E la cosa più buffa è che sembra ci sia qualcuno che non accetta che Freddie andasse anche con le donne. Insomma o gay o niente altro! Mah...che teste di ... [SM=g6880]






Io vado oltre e dico: ";a chi se ne frega della sessualità di Freddie o di qualsiasi altra persona sulla terra?!?
Possibile che nel 2010 stiamo ancora a sbirciare dal buco della serratura delle camere da letto della gente, per di più morta? Nel caso di Freddie è ancora più assurdo visto che ci ha lasciato una quantità enorme di capolavori su cui discutere e fare domande!
Io voglio che i giornalisti chiedano a Brian o Roger: "Ma quando Freddie entrava in studio con un nuovo pezzo, cosa diceva e faceva?"
Non mi interessano le sue inclinazioni sessuali! Al limite le voglio conoscere perchè per capire l'artista devo anche interessarmi dell'uomo, ma qui mi pare che si sia ancora in ambito morbosità!
nikko93rocker
00giovedì 9 settembre 2010 12:19
Un'ottima intervista, anche perchè non si limita a parlare dei Queen,di Freddie, ma prende anche le ultime cose fatte da Brian, credo che sia una delle poche interviste complete. Ho trovato interessante la parte dove parla di quando ritorna a scuola, mi chiedo come sarebbe trovarsi accanto di banco uno come Brian,e che magari si siano passati i bigliettini ai compiti,una cosa stupenda oltre che esilarante,basta solo immaginarlo. Per quanto riguarda la rottura con gli States sono d'accordo con Dav, il video di Break Free segnò una dura rottura,tantè che lo facevano circolare di notte proprio per non farlo vedere ai ragazzini, perchè considerato omosessuale [SM=g7005]...o anche nell'America latina non potevano suonarlo, basti ricordare la rissa che provocò Freddie presentandosi vestito da donna sul palco durante l'esibizione. La domanda che puntualmente torna in quasi tutte le interviste sui Queen è sempre quella sulla sessualità di Freddie, ma credo che questa cosa non verrà mai accettata, sono sicuro che anche quando i Queen saranno classificati come musica classica [SM=g6992], qualcuno chiederà com'era sessualmente Freddie,cosa molto vergognosa.
DavBS
00giovedì 9 settembre 2010 15:05
a dire il vero le interviste del DOC spaziano sempre in ogni campo dello scibile umano
lasthorizon
00giovedì 9 settembre 2010 15:59
Re:
DavBS, 09/09/2010 15.05:

a dire il vero le interviste del DOC spaziano sempre in ogni campo dello scibile umano




Soprattutto è una rockstar che parla e parecchio anche, a differenza di tanti altri che spariscono davvero per decenni prima di risentirne la voce. Da questo punto di vista siamo fortunati.
SebastianMelmoth
00domenica 10 ottobre 2010 02:00
Re: Re:
DavBS, 31/08/2010 17.37:


ciò non toglie che credo sia fuori discussione che il video di break free abbia le sue belle colpe nell'abbandono da parte di buona parte del pubblico yankee




Ma cosa ve lo fa credere di preciso?
Personalmente non ricordavo questa cosa. Se ne siete così convinti sarà vero di sicuro, eppure a freddo, razionalmente, sul suo essere così determinante nutro qualche perplessità.
Nel tempo io, da fuori, da lontano, da osservatore dei fatti non in presa diretta mi sono costruito questa idea.

1) L'album "The Game" era andato benissimo a livello di vendite, ma non sono convintissimo che fosse stato accolto benissimo dallo zoccolo duro di fans della band. I Queen tipicamente rock, i Queen del "no syntethizers used on this album" già coìn the Game stavano lasciando spazio al secondo periodo della band. Sull'album, per me, sono presenti assoluti capolavori come "Another one bites the dust" o la stessa title track, ma credo che i fans storici, i fans rock, allora non andarono veramente pazzi per l'album. Cioè: non andar pazzi non significa schifarlo, tutt'altro. L'album vendette molto ma perché era riuscito a raggiungere tutta una nuova fetta di mercato di persone alle quali i "vecchi" Queen magari non interessavano. Crazy little thing called love sapeva molto di Elvis, Another one bites the dust sfondò il mercato degli afroamericani...
...ma non mi stupirei se un fan dei Queen degli anni 70, pur non potendo disprezzare un album suonato comunque molto bene, avesse potuto trovare un po' "furbetto", un po' "leccato", un po' "GIOCO" il mood dell'album, non per niente decisero di chiamarlo the game: perché secondo me si divertirono a fare quelli che erano veri e propri esercizi di stile.

2) Seguiamo l'avventura queenica in ordine cronologico. Arriva Flash Gordon, un album che a molti non fece gola, e che quelli che comprarono suppongo trovarono un po' spiazzante. Quindi alla fine hai due album di fila che tanti fans non finiscono con l'amare particolarmente...

3) Dopodiché hai Hot Space, che per tutti quelli che avevano visto delle crepe, dei cambiamenti sospetti e così via, suona un po' come la conferma delle loro paure. Ed è un peccato, perché secondo me l'album è invece molto valido, e se i Queen anziché produrlo da sé si fossero affidati (come Jackson) a un produttore stiloso come Quincy Jones, ne sarebbe derivato sicuramente uno dei capolavori degli anni 80, perché le canzoni c'erano, e il talento musicale della band anche. Però ecco: la band è già troppo etichettata per sfondare definitivamente nel mercato già aperto con Another one bites the dust, la produzione non è così ben curata, l'album non è così omogeneo come l'anno dopo lo fu Thriller di Jackson, e in fans storici rimpiangevano i Queen vecchia maniera.
L'album non andò poi così male, ma siccome non vendette quanto i Queen speravano, secondo me il gruppo commise l'errore di non voler fare un tour per l'album successivo...

4)...cosa che ci porta in pieno periodo The Works. Il mancato successo era tutto colpa del video di I want to break free? Se quanto ho scritto è un pochino vero direi che è un po' esagerato pensarlo, anche se magari semplicemente I want to break free rappresenta l'ultima chance sprecata quantomeno di farsi identificare da almeno un tipo di pubblico in America. Quel tipo di musica deluse definitivamente i fans del periodo rock coi quali già s'era rotto qualcosa, i Queen sbagliarono a non fare un tour promozionale e la casa discografica si vede che (mancando un tour, mancando le premesse comunicative per cui lanci la band in band rock o band soul o quello che è... e magari mancando un singolone o non avendo scelto la canzone giusta) fallì nel promuovere adeguatamente l'album. E sì: sicuramente il video giudicato poco cool e non compreso nella sua ironia e nel suo senso, non giocò a loro favore.

Certo: uno può dire che come i Queen più pop hanno continuato ad avere successo in Europa, potevano averlo anche in America, dato che non è certamente una patria di metallari incalliti. Però penso proprio che in America i Queen vengano percepiti e ricordati come una band puramente rock. Penso alla puntata dei Simpsons in cui Homer ricorda la sua gioventù hippie e ribelle fatta di notti passate ad ascoltare le scintille che uscivano da Night at the opera; penso alla canzone di R.E.M. sul glam rock, The wake-up bomb, in cui vengono citati T-Rex, i Queen ("mi ubriaco e canto mentre ascolto i Queen"); penso a tutti quegli artisti che citano Queen II come maggiore ispirazione o comunque i Queen anni 70...
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