L'uomo nero attacca, e il mondo sta zitto
Migliaia di soldati, insieme a blindati
ed elicotteri, hanno lanciato l'attacco
contro alcuni villaggi del sud ancora
nelle mani delle forze ribelli talebane
KABUL
Si tratta della più vasta operazione militare dai tempi del Vietnam: migliaia di soldati americani, appoggiati da blindati ed elicotteri, hanno lanciato un massiccio attacco contro i villaggi ancora nelle mani delle forze talebane nel sud dell’Afghanistan. L’offensiva - la prima di grande rilievo dall’inizio del mandato di Barack Obama - denominata «Khanjar», che significa «colpo di spada» (Strike of the Sword), è iniziata poco dopo la mezzanotte locale e ha come primo obiettivo quello di «bonificare», prima delle elezioni presidenziali del 20 agosto, la zona di Helmand, regione di massima produzione mondiale di oppio, dai talebani, che qui hanno resistito per anni agli attacchi delle forza Nato guidate dalla Gran Bretagna.
Con l’avanzata da terra e dall’aria verso i villaggi in cui sono asserragliati i guerriglieri, per i Marines si profila la più grande battaglia dai tempi di Falluja, la roccaforte dei ribelli iracheni assediata e conquistata nel novembre 2004. «Khanjar» prevede una prima fase di 36 ore molto aggressiva; al momento i marines non hanno avuto «alcun contatto con i nemici», riferiscono le fonti. Un portavoce militare americano, William Pelletier, ha detto che gli l'esercito, formato da circa 4.000 i Marines in azione assieme a 650 soldati e poliziotti afgani, è pronto a subire perdite, ma ha sottolineato che è «assolutamente necessario che nessun civile resti ferito» nelle operazioni. Un’offensiva parallela era stata lanciata la settimana scorsa dalle forze britanniche nelle province di Helmand e di Kandahar. «Dove arriveremo ci fermeremo e dove ci fermeremo manterremo il controllo e lavoreremo per assicurare la transizione e il passaggio di tutte le responsabilità alle forze afgane», ha dichiarato il generale americano Larry Nicholson.
Al momento l’Isaf (la International Security Assistance Force della Nato) è costituita da 61.130 uomini e donne provenienti da Stati uniti (28.850 soldati), Canada, Australia, Giordania, Nuova Zelanda e diversi paesi europei fra cui l’Italia. In Afghanistan sono presenti anche gli uomini della missione Enduring Freedom, a guida americana e non Nato, che opera essenzialmente nell’est dell’Afghanistan al confine con il Pakistan: a dicembre 2008 contava 17.100 soldati. Il presidente Usa Obama si è impegnato ad inviare altri 21.000 militari in Afghanistan, molti dei quali provenienti dall’Iraq, per sconfiggere la resistenza talebana e collaborare all’addestramento delle forze di sicurezza afgane.
La Stampa
chissà se questo attacco fosse stato ordinato da lTexano che casini tirava su la sinistra...