L'emergenza rifiuti a Palermo e il Buongoverno del Popolo della libertà
La Sicilia continua a riservare spiacevoli sorprese a Silvio Berlusconi e agli amministratori del Popolo della libertà. Dopo la crisi alla Regione, che ha sancito la rottura tra Lombardo e i suoi ex sostenitori Pdl e Udc, ora tocca alla città di Palermo, invasa dai rifiuti. Tutto sarebbe nato dalla società Amia, che dovrebbe occuparsi della raccolta e dello smaltimento e che però, con i suoi circa 3 mila dipendenti non riesce ad assicurare questi servizi ed ha accumulato 150 milioni di euro di debiti. Non ricevendo più gli stipendi, i dipendenti in questione hanno smesso di raccogliere i rifiuti, che vengono incendiati nei cassonetti.
Nelle loro apparizioni sui Tg nazionali, sia Berlusconi che il suo amico sindaco di Palermo, Diego Cammarata, hanno attribuito la responsabilità dell’accaduto alla Giunta di Leoluca Orlando e hanno tranquillizzato i cittadini sul fatto che il Governo interverrà - di nuovo - per tappare i buchi del Buongoverno del centrodestra con i soldi dei cittadini italiani (do you remember Federalismo Fiscale?)
Simili affermazioni lasciano abbastanza perplessi, dato che Orlando non governa più Palermo dal 2001 (8 anni) e che, come riporta il Sole 24 ore, il capoluogo siciliano vanta una raccolta differenziata al 3,9% e una evasione della tassa sui rifiuti che arriva al 39%: una tassa che non sarebbe stata pagata nemmeno dall’Amministrazione comunale. La relazione della Corte dei Conti del 2007 “ha fatto i conti di sette anni di «emergenza rifiuti» regionale: 250 milioni di spese, 40 milioni serviti ai soli stipendi della struttura commissariale, mentre la produzione di rifiuti aumentava e la raccolta differenziata rimaneva inchiodata al 5%”.
Sette anni di emergenze, relazioni della Corte dei Conti, evasione dei tributi al 39%, buchi di centinaia di milioni di euro… E la colpa sarebbe del sindaco che era in carica nel 2001… Tranquilli comunque: i milioni di euro necessari a superare questa crisi improvvisa e imprevedibile arriveranno dalle casse dello Stato: Silvio non dimentica gli amici.