[MO]Iran accusa: Obama come Bush

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Lpoz
00sabato 8 novembre 2008 20:08

TEHERAN - Barack Obama segue le orme di George W. Bush, e quindi si sta incamminando su "una strada sbagliata". Le dure parole pronunciate oggi dal presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, sembrano già rendere molto più difficile una distensione con gli Usa, alla quale aveva fatto pensare giovedì un messaggio di congratulazioni senza precedenti del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad al presidente eletto statunitense. Ieri Obama, nella sua prima conferenza stampa dopo la vittoria elettorale, ha detto di ritenere "inaccettabile" che l'Iran possa dotarsi di armi nucleari, così come il suo "sostegno" a "organizzazioni terroristiche" che, ha affermato, "deve cessare". Il presidente eletto, ha detto Larijani, citato dall'agenzia ufficiale Irna, ha "ripetuto le affermazioni quotidiane dell'attuale amministrazione e ciò significa indirizzarsi sulla strada sbagliata del passato". A gettare benzina sul fuoco ci pensano oggi anche i principali quotidiani conservatori di Teheran, che accusano Obama di avere scelto come suoi principali collaboratori in maggioranza "sostenitori di Israele". Il giornale Jomhuri Eslami se la prende soprattutto con il nuovo capo di gabinetto, Rahm Emanuel, titolando: "Luce verde di Obama al regime sionista con la nomina di un ebreo a capo del suo staff". Keyhan, voce gemella nel campo ultraconservatore, dice che "la maggior parte degli uomini di Obama sono filo-israeliani". E, a proposito di Emanuel, afferma che suo padre era "uno dei dirigenti dell'organizzazione terrorista sionista Irgun". Quella a cui apparteneva anche il defunto primo ministro israeliano Menachem Begin, attiva ai tempi del mandato britannico sulla Palestina. Il presidente del Parlamento iraniano ha avvertito Obama che il 'cambiamento', su cui il presidente americano eletto ha basato gli slogan della sua campagna, "non significa solo un cambiamento di colore o superficiale". "Se gli americani vogliono cambiare la loro situazione nella regione - ha affermato Larijani - devono mandare i giusti segnali ai popoli di quest'area del mondo". Due giorni fa Ahmadinejad, con una iniziativa insolita vista l'assenza di relazioni diplomatiche tra Iran e Usa da quasi 30 anni, aveva mandato un messaggio di congratulazioni a Obama, nel quale però gli chiedeva un cambiamento di linea rispetto all'amministrazione Bush. Nella conferenza stampa di ieri il presidente americano eletto ha detto che il messaggio sarà attentatamente analizzato e che sarà inviata a Teheran "una risposta appropriata". Obama, che alcuni mesi fa aveva accennato alla sua volontà di avviare un dialogo diretto con l'Iran e che per questo era stato accusato di "ingenuità" dal candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain, ha successivamente corretto il tiro, dicendosi favorevole all'adozione di sanzioni internazionali più severe contro Teheran e rifiutandosi di escludere a priori un'azione militare. Ma senza negare la possibilità di trattative dirette con la Repubblica islamica. (ANSA).




il neo presidente prepara già la sua guerra??
Arvedui
00sabato 8 novembre 2008 20:58
Lpoz non mi dirai che consideravi Obama un pacifista sessantottino spero?
Lpoz
00sabato 8 novembre 2008 21:01
Re:
Arvedui, 08/11/2008 20.58:

Lpoz non mi dirai che consideravi Obama un pacifista sessantottino spero?




assolutamente no...

però, molti credo propio di si...
Arvedui
00sabato 8 novembre 2008 21:08
Re: Re:
Lpoz, 08/11/2008 21.01:




assolutamente no...

però, molti credo propio di si...



....e Teheran non fa eccezione [SM=x751536]

Granduca di Milano
00domenica 9 novembre 2008 10:30
Questo dimostra che solo i pirla si possono esaltare se vince un democratico o un repubblicano sono tutti e due delle marionette i cui fili sono comandati dal grande capitale mondiale, le campagne elettorali le fanno con i soldi delle grandi lobby. [SM=x751532] [SM=x751532] [SM=x751532]
Arvedui
00domenica 9 novembre 2008 14:28
Re:
Granduca di Milano, 09/11/2008 10.30:

Questo dimostra che solo i pirla si possono esaltare se vince un democratico o un repubblicano sono tutti e due delle marionette i cui fili sono comandati dal grande capitale mondiale, le campagne elettorali le fanno con i soldi delle grandi lobby. [SM=x751532] [SM=x751532] [SM=x751532]



Qui l'unico pirla mi sembri tu che vedi i massoni dietro qualsiasi cosa. L'unico motivo di tanta sorpresa da parte degli iraniani è che Obama non si è rivelato una marionetta debole ma un presidente forte che non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da nessuno.


Archita
00domenica 9 novembre 2008 21:16
certamente Obama non ci cascherà nella trappola tesa degli iraniani che sperano che faccia guerra..poichè così sarebbe l'occasione d'oro per trascinare a tambur battente gli islamici radicali, i radical-chic europei, i russi e i cinesi contro gli USA in un botto...

la cosa migliore è lavorare molto sui suoi "alleati" ( Russia e Cina ) con diplomazia e astuzia e poi tenere buona l'europa che tanto si spacca in due da sola in ogni occasione e poi cogliere il momento più opportuno per lavorare sulle fondamenta stessa del suo regime che è uno dei primi sulle condanne capitali, imprigionamento politico e appoggio al terrorismo e convincere l'ONU ad ottenere una risoluzione più decisa contro Teheran sul controllo del materiale nucleare.
princepsoptimus
00lunedì 10 novembre 2008 14:31
Re:
Archita, 09/11/2008 21.16:

poi tenere buona l'europa che tanto si spacca in due da sola in ogni occasione




Ma perchè questo profondo odio verso l'Europa?
daetil
00lunedì 10 novembre 2008 14:54
Re: Re:
Arvedui, 09/11/2008 14.28:



Qui l'unico pirla mi sembri tu che vedi i massoni dietro qualsiasi cosa. L'unico motivo di tanta sorpresa da parte degli iraniani è che Obama non si è rivelato una marionetta debole ma un presidente forte che non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da nessuno.






Presidente fortissimo. Ecco qui un articolo che ne spiega bene il cambiamento che si effettuerà. E del fatto che non ha dietro le Banche.

Obamania…

Nero, Musulmano, Socialista?

Dammi tre parole. No, non “sole, cuore, amore”. Dammi le tre parole che hanno dominato la campagna elettorale Usa: “nero, musulmano, socialista“. Tre spettri, tre fantasmi che abitano la perenne cattiva coscienza di quel gigante paranoico che è lo (pseudo)impero statunitense. Tre accuse rivolte al nuovo messia a stelle e strisce. Accuse per il momento rispedite al mittente dai milioni di americani recatisi alle urne con fervido entusiasmo anche grazie alla perenne impresentabilità degli esponenti repubblicani. Accuse respinte, quindi. Eppure c’è da credere che i tre macigni peseranno non poco sulla nuova amministrazione a stelle e strisce.

Cominciamo dall’”abbronzatura”. Ecco, qui la malafede del pensiero dominante esce completamente allo scoperto. Ancora nessuno l’ha detto, quindi lo faccio io: sostenere un candidato esclusivamente in virtù del colore della sua pelle è, semplicemente, razzismo. E’ razzismo, ci hanno sempre detto, l’articolazione di tre concetti: a) l’idea di razza ha realtà definita, concreta, sostanziale; b) tale concetto è totalizzante nel definire l’essenza di singoli e gruppi umani; c) da tale appartenenza si possono desumere giudizi morali. Ora, sarà abbastanza semplice constatare come l’opinione pubblica mondiale sia caduta in ognuno di questi tre momenti dialettici nel giudicare la formidabile ascesa del buon Barack. Che è nero, quindi buono. Chissà perché - misteri del politicamente corretto - la cosa non ha funzionato con Condoleeza Rice. Non precisamente una svedese, eppure, di fatto, colei che ha mosso i fili della pur universalmente detestata politica estera statunitense nell’era Bush. Beninteso, non ho nessuna simpatia per l’egemonia Wasp e ho sempre trovato affascinante, se è per questo, un personaggio come Malcom X. Ma Obama non è Malcom X.

Politica estera, si diceva. Le immagini di Barack Hussein Obama con il turbante hanno smosso l’opinione pubblica americana in un momento in cui la crisi finanziaria e l’imbarazzante Sarah Palin non avevano ancora definitivamente compromesso le speranze dei repubblicani di restare alla Casa Bianca. Urgeva - ed urge - mostrare continuità in politica estera. La prima nomina del presidente eletto, in questo senso, lascia poco spazio all’immaginazione. Il nuovo chief of staff (capo di gabinetto) sarà infatti Rahm Emanuel. Uno, per capirci, che aveva il padre nell’Irgun, il gruppo paramilitare che mostrò particolare vivacità a Der Yassin. Da Tel Aviv è presto giunto un sospiro di sollievo: “E’ il nostro uomo alla Casa Bianca”, hanno esclamato i media israeliani. Quanto al vicepresidente eletto, Joe Biden, sappiamo che durante la guerra in Bosnia chiese con forza misure in favore dei pupilli di Washington, ovvero i musulmani bosniaci, dalla fine dell’embargo sulle armi ai raid aerei della Nato alle azioni giudiziarie contro i crimini di guerra. Per il resto dello staff si parla di uomini del giro Kennedy (sì, quello che rase al suolo il Vietnam) e Clinton (sì, quello che fu autore della prima aggressione all’Europa dal 1945 ai danni della Serbia). E lui, il buon Obama? Il primo agosto scorso ha dichiarato: “Noi porteremo avanti una guerra che deve essere vinta. Il primo passo è quello di lasciare il lasciare il campo di battaglia sbagliato in Iraq per spostarci in quello giusto, in Afghanistan e Pakistan. Voglio essere chiaro: su quelle montagne si nascondono i terroristi che hanno ucciso tremila americani e pianificano di colpire ancora. Se abbiamo concrete informazioni d’intelligence su obiettivi terroristici di alto valore e il presidente Musharraf non agisce, lo faremo noi”. Illuminanti, poi, le sue parole a proposito della Russia: «Dobbiamo fornire sostegno morale alla Polonia, all’Estonia e alla Lituana e a tutte le nazioni dell’ex blocco sovietico. Ma dobbiamo anche fornire a questi Paesi un sostegno economico e finanziario per aiutarli a ricostruire le loro economie». Polonia, Estonia, Lituania. Obiettivo: accerchiare lo zar.

Insomma: tutto cambia, nulla cambia. O forse no, forse qualche cambiamento ci sarà davvero. Stavolta le guerre saranno umanitarie. Con Obama torna a reclamare i suoi diritti il cosiddetto soft power, l’arma mediatico-culturale. Obama significa: rilancio del sogno americano, nuovo inizio per un’egemonia culturale planetaria che sembrava persa. Con la nuova amministrazione ritorna il multilateralismo di facciata per assicurare l’unilateralismo di fatto. Con la sua politica goffa e autistica, Bush aveva aperto la strada ad una riconsiderazione del ruolo degli Usa nel mondo da parte del resto delle nazioni. Con Barack il bello si torna al passato. Con Barack il buono torna la missione di civiltà della guida morale del globo. Con Barack lo sportivo anche i B52 diventano cool. Oh yeah!

Ma, almeno, il nuovo Martin Luther King sarà “socialista”? Questa, in effetti, fu l’accusa di “Joe l’idraulico”. Intendiamoci: in America “socialismo” non indica quella miscela di Marx e Sorel, scioperi e sindacalismo che conosciamo in Europa. Negli Usa, un ospedale pubblico decente è già socialismo. Roba che fa accapponare la pelle a ogni buon americano. Quanto a Obama, è facile prevedere che, come ogni inquilino della Casa Bianca che si rispetti, suonerà la musica prevista da chi paga l’orchestra. Che, secondo dati diffusi da Peacereporter, ha ricevuto ingenti sovvenzioni da, indovinate un po’: la Goldman Sachs. Proprio loro, sempre i soliti. Obama, in particolare, ha preso - tramite donazioni personali, mai aziendali - 874 mila dollari dalla Goldman Sachs (che a McCain ha dato solo 228 mila dollari), 581 mila dalla JPMorgan Chase (a McCain solo 215 mila), altri 581 mila dalla Citigroup (a McCain solo 296 mila), 454 mila dall’Unione Banche Svizzere (a McCain solo 147 mila) e 425 mila dalla Morgan Stanley (a McCain solo 262 mila). Le banche hanno scelto, quindi. Chissà, magari stavolta è la decisione giusta anche per i popoli.

Sarebbe la prima volta.

Archita
00lunedì 10 novembre 2008 16:26
Re: Re:
princepsoptimus, 10/11/2008 14.31:




Ma perchè questo profondo odio verso l'Europa?



non odio ma non apprezzo i suoi atteggiamenti spesso contradditori nei rapporti con gli USA e l'idea di molti di fare dell'UE più come contrappeso a Washington che come partner per un occidente più saldo e preparato alle sfide di questo secolo.

su Obama, dico che lui è americano e farà quello che è nell'interesse degli Stati Uniti e pasienza se questo non piacerà a molti [SM=x751524]

Lux-86
00lunedì 10 novembre 2008 16:29
L'unico compito storico della UE è quello di annientare (possibilmente fisicamente) gli USA, finché non lo accetterà non avrà mai una vera coesione.
Archita
00lunedì 10 novembre 2008 16:31
Re:
Lux-86, 10/11/2008 16.29:

L'unico compito storico della UE è quello di annientare (possibilmente fisicamente) gli USA, finché non lo accetterà non avrà mai una vera coesione.



visto? [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578]

per questo che tifo USA [SM=x751555] [SM=x751630]

Pilbur
00lunedì 10 novembre 2008 18:14
Re:
Lux-86, 10/11/2008 16.29:

L'unico compito storico della UE è quello di annientare (possibilmente fisicamente) gli USA, finché non lo accetterà non avrà mai una vera coesione.




Che realismo, che senso della politica... [SM=x751532] [SM=x751565]
Ovviamente siamo affini all'Africa e all'Asia, dovremmo essere loro amici...cosa abbiamo in comune con gli Usa? [SM=x751574]
Riccardo.cuordileone
00lunedì 10 novembre 2008 18:46
1) Obama è come Bush, come i Democratici sono uguali ai Repubblicani

2) La UE è nata per combattere il potere, almeno economico, del resto del mondo, USA compresi.

3) Gli USA schiavizzano l'Europa che dovrebbe "combatterli" economicamente e politicamente.
Archita
00lunedì 10 novembre 2008 19:03
Re:
Riccardo.cuordileone, 10/11/2008 18.46:



2) La UE è nata per combattere il potere, almeno economico, del resto del mondo, USA compresi.

3) Gli USA schiavizzano l'Europa che dovrebbe "combatterli" economicamente e politicamente.



maddove è scritta stà roba? nella costituzione UE giustamente snobbato forse? [SM=x751579]

USA compresi? finora fanno la figura dei pirla con i russi che hanno praticamente quasi il monopolio del gas [SM=x751605]

e poi l'europa si è sempre "sfasciata" in ogni crisi internazionale e ogni volta sempre con esiti ridicoli [SM=x751537]

princepsoptimus
00lunedì 10 novembre 2008 19:19
Ma Archita, non è una bella cosa il fatto che l'Europa si sfasci in vista di qualsiasi crisi...
Archita
00lunedì 10 novembre 2008 19:32
Re:
princepsoptimus, 10/11/2008 19.19:

Ma Archita, non è una bella cosa il fatto che l'Europa si sfasci in vista di qualsiasi crisi...



lo so ma non è mica colpa degli USA ma quanto del fatto che l'europa non può essere un entità federale compiuta visto il suo tasso di rissosità interna incredibile [SM=x751600]

princepsoptimus
00lunedì 10 novembre 2008 19:35
Re: Re:
Archita, 10/11/2008 19.32:



lo so ma non è mica colpa degli USA ma quanto del fatto che l'europa non può essere un entità federale compiuta visto il suo tasso di rissosità interna incredibile [SM=x751600]





Ed indovina da cosa dipende questo tasso di "rissosità"?
-Giona-
00martedì 11 novembre 2008 09:48
Re: Re: Re:
princepsoptimus, 10/11/2008 19.35:




Ed indovina da cosa dipende questo tasso di "rissosità"?




Da cosa?
daetil
00martedì 11 novembre 2008 11:15
Re: Re: Re: Re:
-Giona-, 11/11/2008 9.48:




Da cosa?




Dalle intromissioni americane. Guyarda caso Più gli stati europei inseriti sono vicini agli stati uniti più sono forieri di disgregazione. La Polonia Tanto per fare un esempio. Anglo-americani sanno benissimo che sarebbe la loro disfatta economica una europa indipendente. E fanno di tutto per allontanare lo spettro. In questo si inserisco le azioni sulla BCE (che ricordo essere controllata per una sostanziosa fetta dalla banca inglese senza nessuna motivazione) e gli inserimenti e di ex GS. Finche non ci liberiamo da questi legami saremo soggiogati come un protettorato....cosa che siamo dopo l'invasione del 45.
Pius Augustus
00martedì 11 novembre 2008 11:18
Re: Re: Re: Re: Re:
daetil, 11/11/2008 11.15:




l'invasione del 45.




forse del 43...e lo eravamo anche prima,anche se di altri.
daetil
00martedì 11 novembre 2008 11:31
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 11/11/2008 11.18:




forse del 43...e lo eravamo anche prima,anche se di altri.




Be chiaro se prima lo eravamo di altri adesso dobbiamo accettare quella americana...mi sembra chiaro.
Pius Augustus
00martedì 11 novembre 2008 13:03
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
daetil, 11/11/2008 11.31:




Be chiaro se prima lo eravamo di altri adesso dobbiamo accettare quella americana...mi sembra chiaro.




Non ho mica detto questo io.
Lpoz
00martedì 11 novembre 2008 13:41
Credo che fosse una bacchettata sulla data...
princepsoptimus
00martedì 11 novembre 2008 15:19
Re: Re: Re: Re: Re:
daetil, 11/11/2008 11.15:




Dalle intromissioni americane. Guyarda caso Più gli stati europei inseriti sono vicini agli stati uniti più sono forieri di disgregazione. La Polonia Tanto per fare un esempio. Anglo-americani sanno benissimo che sarebbe la loro disfatta economica una europa indipendente. E fanno di tutto per allontanare lo spettro. In questo si inserisco le azioni sulla BCE (che ricordo essere controllata per una sostanziosa fetta dalla banca inglese senza nessuna motivazione) e gli inserimenti e di ex GS. Finche non ci liberiamo da questi legami saremo soggiogati come un protettorato....cosa che siamo dopo l'invasione del 45.




Esattamente...
(mr. democracy)
00martedì 11 novembre 2008 16:57

ma scusate cosa c'entra repubblicani o democratici, nessuno con un po di buon senso lascerebbe che gli iraniani abbiano la bomba atomica.

qualsiasi presidente occidentale che sia di sinistra o di destra non può tollerarlo, ed è normale che obama abbia ribadito la sua posizione dura contro l'iran, mi sarei spaventato del contrario, poi se qualche terrorista iraniano lo minaccia è affare suo, scusate cosa pretendevano che obama dicesse: "fate la bomba atomica, distruggete israele e fate la guerra all'occidente?"

ma perfavore, non credo ci sarà una guerra contro l'iran ma bisogna impedirgli di ottenere le armi atomiche a tutti i costi per evitare una catastrofe a livello mondiale...
Pilbur
00martedì 11 novembre 2008 17:46
Certo che solo le paroline non impediranno un bel niente
Archita
00martedì 11 novembre 2008 23:06
con le parole non è stato fermato Hitler, ci sono voluti 50 milioni di morti O_o

con la atomica in mano all'Iran sarà peggio...100 milioni di morti? se l'Iran fà scoppiare anche solo qualche chilotone negli USA, gli USA avrebbero pienamente tutto il diritto di far sparire dalla carta geografica l'intero mondo musulmano ^^°
princepsoptimus
00mercoledì 12 novembre 2008 15:37
Re:
Archita, 11/11/2008 23.06:

con le parole non è stato fermato Hitler, ci sono voluti 50 milioni di morti O_o

con la atomica in mano all'Iran sarà peggio...100 milioni di morti? se l'Iran fà scoppiare anche solo qualche chilotone negli USA, gli USA avrebbero pienamente tutto il diritto di far sparire dalla carta geografica l'intero mondo musulmano ^^°




La visione del mondo di Archita è più fantasiosa di quella di un bambino...

Ma se gli USA non hanno saputo vincere nemmeno la guerra in Iraq, come pretendi che radano il suolo l'Iran... con le bombe atomiche che intanto seppelliscono anche noi? Parlare di guerra ancora in questi termini di "scontro aperto e totale" come nella WW2 è inammissibile...

Pius Augustus
00mercoledì 12 novembre 2008 15:58
ma sopratutto è ridicolo pensare che l'iran colpirebbe gli usa in maniera suicida.
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