"IL RIFORMISTA" SPARLA DI TRAVAGLIO

a proposito de:

Il Riformista
sabato 17 dicembre 2005
COABITAZIONI. IN PRIMA PAGINA SI TIFA DS, E BANANAS PARLA SU DAGOSPIA
Lo slalom dell'Unità, tra Travaglio e Consorte


POST REALIZZATO GRAZIE AL FONDAMENTALE CONTRIBUTO DI LIZALIZA

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Arancione di bile, "Il Riformista" ricomincia con le profezie: si tratta ormai di una tradizione consolidata ai tempi del cambio di direzione Colombo/Padellaro, un genere riconoscibile dalle frasette maligne tipo:
"la montagna dei brogliacci estivi ha avuto anche il merito di (ri)partorire "il travaglino""
"il carcere per Fiorani, l'indagine su Consorte e il Fazio insider trader, sono linfa vitale per chi di "inciuci" ci campa e pure bene (soprattutto se sono rilegati a mo' di dizionario e costano 11 euro e 20 centesimi). Com'è noto, infatti, il tintinnar di manette è musica per le orecchie di Marco Travaglio. A prescindere dal colore dei polsi sui quali le manette tintinnanti potrebbero finire".
E dopo le frasette, arriva il rospo, il velenoso "piccolo problema": l'Unita' di ieri "ha operato una scelta editoriale che non sarà dispiaciuta ai vertici diessini" e, tornando "house organ ha scelto di aprire l'edizione di ieri con un emblematico titolo a sei colonne. «Fiorani travolge Fazio e la destra»", mentre Consorte "il top manager di Unipol, buon per lui, si è dovuto accontentare di una foto che dominava il seguente titoletto a tre colonne: «Unipol-Bnl, Consorte indagato», e un catenaccio sulle reazioni dell'azienda che denuncia «lo stillicidio di informazioni» mirate a ritardare il disco verde all'opa".
Ed ecco comparire quei lettori "che non amano le coop scalanti", che avidi di sangue cooperativo, si tuffano ansanti "alla ricerca di Bananas", senza riuscire a trovare cio' cui affannosamente anelano per placare la loro immonda fame giustizialista.
Un vero peccato che alle Sibille del Rif., tutte impegnate a scrivere i loro vaticini, resti poco tempo per leggere: altrimenti avrebbero saputo che nessun lettore si aspettava un Bananas su Unipol, dal momento che Travaglio si era impegnato fin dal giorno prima a rispondere a Lucia Annunziata riempiendo "la rubrica con la storia («vera», s'intende) di Raiot".
Ma il Riformista ormai ha deciso: si tratta di meritata censura, che prelude a non si sa bene cosa. Perche'? Perche' "per trovare la risposta (di Travaglio) alle tante «cose inesatte» (sempre di Travaglio) denunciate da Fassino a Otto e mezzo, bisogna collegarsi con Dagospia, che ha paventato il rischio che le Bananas possano finire al macero".
Ma Travaglio non avra' scritto a Dagospia per il semplice fatto che voleva rispondere a un articoletto di Dagospia che lo riguardava?
No, nell'antro della Sibilla, giu' al Riformista, gia' lo sanno: l'Unita' si va normalizzando. Lo testimonia Travaglio stesso in Inciucio quando "raccoglie un'emblematica testimonianza di Padellaro: «Ora il centrosinistra è approdato, sia pure con notevole ritardo, sulle posizioni dell'Unità. Per questo la conflittualità (...) s'è molto stemperata (...) Ma non rinunceremo mai al nostro atteggiamento critico» tra le altre cose anche «sulla necessità di un codice etico». Che, nella prima pagina di ieri, riguardava soprattutto Fazio e la destra travolti dal solito Fiorani".




Vedi Dagospia:

15/12/2005
"Ieri sera, chi con il telecomando cercava di cambiare canale trovava sempre
una trasmissione dedicata allo scandalo Bpi. Si è cominciato con "Otto e
mezzo", su La7, con Piero Fassino nei panni dell'imputato eccellente, "vittima"
delle domande di Ezio Mauro, Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni. Fassino comunque
un sassolino dalla scarpa se l'è levato, "buttando a mare" Marco Travaglio:
"Molto spesso scrive cose inesatte". (Corre voce che le "bananas" sull'Unità
finiranno presto al macero; già più volte in passato i vertici del Botteghino
hanno chiesto prima a Colombo, poi a Padellaro, la testa di Travaglio)".

16/12/2005
LETTERA A DAGOSPIA DI MARCO TRAVAGLIO
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago, non so dire se davvero - come hai scritto - le mie "Bananas" sull'Unità "finiranno presto al macero". So soltanto che a chiamarmi a collaborare con l'Unità fu Antonio Padellaro che, insieme a Furio Colombo, mi ha sempre garantito la massima libertà. Pagando, per questo, prezzi piuttosto alti. Quanto al complimento che mi ha rivolto ieri sera, ovviamente in contumacia, Piero Fassino a "Otto e mezzo", resto in attesa di conoscere quando avrei "scritto cose inesatte", visto che non ho mai ricevuto rettifiche nè denunce da parte sua nè di suoi amici (che peraltro minacciavano querele). Comprendo il nervosismo di Fassino, con questi chiari di luna, e temo che non abbia gradito da me scritte su MicroMega e nel mio libro "Inciucio" sulle sue telefonate consortili e sui trascorsi giudiziari di alcuni suoi stretti collaboratori. Càpita nelle migliori famiglie che il problema non siano le cose inesatte scritte dai giornalisti. Ma quelle esatte.