| | | OFFLINE | | Post: 334 | Giudice*** | |
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08/01/2021 21:49 | |
VIGILIA A BENBOW INN di Dromeosauro394
Ottavo Posto
Grammatica e stile: 4,5/10 (1,5/5 + 3/5)
Dunque, ti voglio dire da subito che il contenuto della tua storia mi è piaciuto moltissimo, forse è uno di quelli che ho preferito, sicuramente complice anche il fatto che adoro questo film e tu hai saputo rendere perfettamente tutti i personaggi. Di questo ne parlerò approfonditamente nelle apposite voci, ma ci tenevo a dirtelo per darti subito qualche giudizio positivo, perché con la forma, purtroppo, non ci siamo molto. Ho l’impressione che tu non abbia riletto nemmeno una volta quello che hai scritto, perché altrimenti alcuni errori di battitura ti sarebbero dovuti saltare all’occhio per forza. Una distrazione o due ci stanno, è normale, ma qui ce ne sono veramente troppe e per questo ti ho tolto - 0,3 punti. Di seguito ti elenco tutti gli errori che ho trovato – quelli non solo di battitura, hanno sottratto altro punteggio.
“Il robot aveva un capello rosso da babbo Natale” -> cappello; Babbo.
“«QUESTO GIORNO È SPECIALE FA LA LA, LA LA LA, LA LA LAAAH.
Avanti Jimmy, canta con me amico mio!»” -> qui sei andato a capo all’interno del dialogo, suppongo perché hai premuto per sbaglio il tasto invio tra le due frasi.
“Con dei gridolini Matey, Sunny e Tillie corsero dento la locanda” -> dentro.
“spappolata dalle piccole mani finche non fluttuò a nascondersi sotto il capello da Babbo Natale” -> finché; cappello.
“Jim sorride.” -> sorrise.
“mormorò Jib tirandogli i il lembo” -> ti è scappato un i di troppo.
“mentre le porta si apriva” -> la. - 0,1
“Il capitano sorride davanti all’impacciataggine di suo marito.” -> sorrise.
“E ora mi ritrovò con quattro pargoli” -> ritrovo.
“Erano passati otto anni ma ancora si amavano come quel giorno in cui furono quasi vaporizzati in un’esplosione planetaria.” -> erano stati. - 0,5
“Jim non riuscì a credere ai suoi occhi. È… È…” -> le due È non sono scritte in corsivo, come lo era stata l’esclamazione di Doppler quando aveva capito di essersi perso Jib, quindi non sembra trattarsi di un pensiero di Jim stesso, ma di una frase del narratore. Dovrebbe perciò essere Era. - 0,5
“Entrambi rilassano i muscoli mentre i quattro bambini corsero verso Silver.” -> rilassarono.
“«Allora andate in cucina a prendere a Babbo Natale qualche biscotto», disse il cyborg” -> manca il punto dopo cyborg.
“Babbo Natele prima deve vedere se siete state buone, poi forse distribuirà i regali” -> Natale; manca il punto dopo regali.
“Jim sua madre e i coniugi Doppler osservarono senza parole” -> Jim, sua madre e i coniugi. - 0,5
“disse Silver togliendosi il capello da Babbo Natale” -> cappello.
“Perlomeno per quella sera aveva appeso il capello da capitano al chiodo” -> cappello.
“bisbigliò con gli schermi oculari che luccicano” -> luccicavano.
“Il robot saltò addosso a Silver che cade in una poltrona.” -> cadde.
“Anche se tutti i pirati di Flynt dicevano che era assurdo” -> Flint.
“non tengo remore per il fatto che […]” -> “non avere remore” significa essere senza indugio, senza freni, e non c’entra nulla con il discorso di B.E.N. Il termine corretto in questo contesto è rancore (personalmente cambierei anche il tengo con un provo o nutro, ma il termine in sé non è scorretto perciò non è un problema). - 0,1 per la parola sbagliata.
“Babbo natale non si è dimenticato di te” -> Natale.
“al ragazzo bastava guardare lo scintillio nel suo occhio da cyborg per tonare a sentirsi come quando aveva quindici anni.” -> tornare.
“era la prima volta che Silver aveva rivisto anche il dottore il capitano” -> il dottore e il capitano.
“Mentre frugava sul fondo del sacco uso la barba per asciugarsi una lacrima.” -> usò.
“Un pacchetto tondo vene depositato nel pugno di Jim. […] Il ragazzo scarto l’oggetto” -> venne; scartò.
“Era una mappa cifrata come quella di Bones, ma come quella non ci mise molto a capire il meccanismo” -> scritto così sembra che sia la mappa a capire il meccanismo. Per rendere la frase più chiara, dovrebbe essere una cosa tipo: “[…] come quella di Bones, ma come con quella non ci mise molto […]”
“Se fosse tornato” -> sarebbe. - 0,5
“Babbo natale ha altre case da visitare” -> Natale.
“A mezzaria tutte tre deposero la loro stella in cima all’albero.” -> A mezz’aria tutte e tre.
“sapendo che ad ora in avanti avrebbe sempre saputo” -> da.
Ho notato poi un problema con le virgole intorno ai nomi propri.
“Buon Natale Jim” -> Buon Natale, Jim.
“Ah, Sarah mi chiedo come tu abbia fatto” -> Ah, Sarah, mi chiedo […]
“Delbert calmati…” -> Delbert, calmati.
“Sto arrivando Jib” -> Sto arrivando, Jib.
Questi sono solo alcuni esempi, ma l’errore è presente in tutto il testo. Qui il nome equivale al vocativo latino, è un po’ come se fosse una frase a sé diciamo e serve perciò la virgola. Dal momento che è un errore ripetuto in tutto il testo, l’ho considero come uno solo e ho tolto - 0,5
Riguardo ai dialoghi, c’è anche un problema con la punteggiatura. Avevo messo nel bando le linee guida che avrei utilizzato io, ma se aveste usato un altro metodo non ci sarebbe stato nessun problema, purché naturalmente aveste mantenuto le stesse regole per tutto il testo. Tu hai usato una punteggiatura altalenante. Prendi questi due dialoghi, situati a poche righe l’uno dall’altro:
“«Facci vedere, dacceli» disse Tillie […]”
“«Allora andate in cucina a prendere a Babbo Natale qualche biscotto», disse il cyborg.”
Prese singolarmente sono entrambe due forme corrette, ma in un testo bisogna seguire una linea fissa e questo rende una delle due errata (per esempio, stando al link nel bando, la seconda sarebbe sbagliata).
Oppure ancora:
“«Ah, no, no piccole» disse il pirata tirandolo fuori dalla portata delle loro grinfie «Babbo Natele […]”
“«Capitano» disse Silver togliendosi il capello da Babbo Natale, «La maternità vi rende ancora più magnifica.”
Nella prima frase non hai inserito nessuna virgola tra grinfie e l’inizio del dialogo, mentre nella seconda sì (comunque in teoria in entrambi i casi sarebbe servito il punto, dal momento che il discorso viene spezzato).
Per questa punteggiatura altalenante ho tolto - 0,5 punti.
Il lessico usato è semplice, non particolarmente ricercato e lo stile è in parte influenzato negativamente da tutti gli errori che ti ho elencato, ma in questo campo ho riscontrato anche qualche altro problema, legato principalmente alla punteggiatura. Hai usato solo punti fermi o virgole e questo ha in parte reso difficile strutturare frasi un po’ più complesse. Ho notato che prediligi le frasi brevi e, per quanto secondo me alle volte sanno essere molto efficaci, qui spesso mi hanno spezzato il discorso. Ti porto come esempio ciò che dice Silver a Sarah:
«Appartenevano a un uomo. Un pirata. Un manigoldo che ha condotto una vita terribile. Una volta bruciò una locanda di una povera donna. Non era sempre stato così. In quelle lettere c’è una storia, la sua storia. Tutto ciò che fece e che perse fino a quella terribile notte in cui appiccò le fiamme. Non ha più modo di rivedere molti di quelli a cui ha fatto un torto e non ha nessuno a cui confessare quei torti. Sapeva però dove stava la donna della locanda e forse lei… avrebbe letto. Avrebbe ascoltato la storia.»
Di per sé le varie frasi non sono sbagliate, ma sembra che non siano state amalgamate bene tra loro. Mi permetto di proporti una versione alternativa:
“«Appartenevano a un uomo. Un pirata, un manigoldo che aveva condotto una vita terribile e una volta aveva bruciato la locanda di una povera donna; ma non era sempre stato così. In quelle lettere c’è una storia, la sua storia. Tutto ciò che fece e che perse fino a quella terribile notte in cui appiccò le fiamme. Non ha più modo di rivedere molti di quelli a cui ha fatto un torto e non ha nessuno a cui confessare i suoi peccati. Sapeva, però, dove trovare la donna della locanda e forse lei… avrebbe letto, avrebbe ascoltato la sua storia.»”
Come vedi non ho cambiato granché, ma con una punteggiatura un po’ diversa e qualche termine che legasse le varie piccole frasi, sembra un testo più omogeneo (almeno ai miei occhi).
Sempre partendo da questo dialogo, ho cambiato torti con peccati per evitare la ripetizione della stessa parola. Anche in altri punti ho notato alcune ripetizioni, per esempio qua:
“Jim sua madre e i coniugi Doppler osservarono senza parole quel Babbo Natale. «Capitano» disse Silver togliendosi il capello da Babbo Natale, «La maternità vi rende ancora più magnifica. Babbo Natale ha portato un regalo anche per voi.»”
Babbo Natale è ripetuto tre volte nel giro di due righe. Lo trovo un po’ eccessivo, soprattutto il secondo: disse Silver, togliendosi il cappello. «La maternità […] Dal momento che Silver è travestito da Babbo Natale, è implicito di chi sia il cappello e non è necessario specificarlo di nuovo.
Questi non sono gli unici punti in cui ho notato delle ripetizioni non necessarie. In generale, le ripetizioni vanno benissimo se sono volte a enfatizzare un concetto, mentre negli altri casi è preferibile utilizzare dei sinonimi.
Ultimo appunto: ti consiglio di non usare mai più punti esclamativi o interrogativi insieme.
“Anche se tutti i pirati di Flynt dicevano che era assurdo che credessi a te e mi dicevano tante cattiverie, ora sei qui!!!” -> qui, per esempio, l’entusiasmo di B.E.N. si capisce già dalle sue parole e da come salta addosso a Silver: un solo punto esclamativo è più che sufficiente.
IC/Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Le critiche sono finite, perché per quanto riguarda i personaggi non posso che farti i complimenti per la loro caratterizzazione. Sono loro, nel modo di agire, di parlare; in tutto insomma!
Ma andiamo con ordine, uno per uno.
Partiamo da B.E.N., che apre la storia con le sue noti soavi, cantando un’allegra canzone natalizia. Si vede che è entusiasta per la festa ed è rimasto il solito abbracciatore compulsivo che abbiamo visto nel film. Anche la sua reazione alla vista di Babbo Natale – che non riconosce essere Silver – la trovo molto azzeccata, così come il fatto che venisse preso in giro dai pirati di Flint perché credeva ancora in quella leggenda.
Abbiamo poi Doppler alle prese con i quattro figli, compito non facile a causa della loro esuberanza e per l’assenza di Amelia. Vediamo poi che non è cambiato in otto anni, è ancora piuttosto impacciato con la moglie e non riesce a farle dei complimenti al primo colpo. Anche il modo in cui affronta Silver è assolutamente azzeccato: sembra volergli fare una bella ramanzina per il suo comportamento del passato, ma inizia a parlare nel suo solito modo cortese e impacciato, e tutte le sue proteste svaniscono appena apre il suo regalo (che ho trovato geniale, anche se non credo che sarei tranquilla a dare in mano dei bambini a quel robot )
A metà festa arriva anche il capitano Amelia, che era stata trattenuta per questioni di lavoro, ma era riuscita a liberarsi per passare il Natale con la sua famiglia. Anche di lei emergono i suoi lati principali: quello dolce e amorevole, che rivolge al marito e ai figli, e quello più militaresco che rivolge a Silver, pronta ad affrontare lo sconosciuto che si era presentato alla locanda e a ricordare al vecchio pirata il suo comportamento non particolarmente onorevole del passato.
Silver è lui in pieno: spavaldo e adulatore, cerca di rimediare agli errori del passato e continua a essere il fan numero uno di Jim. Tramite quest’ultimo veniamo a sapere che il vecchio cyborg faceva sempre visita al suo amico nelle occasioni importanti, a volte mostrandosi di persona e altre lasciando semplicemente dei doni. Il regalo che fa a Jim è veramente stupendo: entrambi da ora in poi avranno sempre modo di sapere dove si trova l’altro e magari, chissà, i loro incontri diventeranno più frequenti.
Jim e Sarah sono forse i due personaggi un po’ meno approfonditi nel corso della storia, ma che emergono molto alla fine con l’arrivo di Silver. Mi ha fatto molto piacere vedere un incontro tra lui e la signora Hawkins, e ho trovato giusto il fatto che lei lo ringrazi e lo abbracci per l’aiuto che le ha dato (dopo aver causato i danni, ma dettagli )
Abbiamo infine i tre tesori e Jib. Loro erano comparsi nel film come neonati negli ultimi minuti, quindi non abbiamo avuto molto modo di conoscerli, ma mi piace la caratterizzazione che hai dato loro: le tre sorelle sono delle piccole pesti, che fanno ammattire il loro babbo e strapazzano continuamente il povero Morph, mentre Jib ha preso più dal padre, sia nel carattere che negli hobby.
Trama: 10/10
La trama è molto semplice, anche classica direi: un personaggio si traveste da Babbo Natale e porta i doni ai suoi amici. Tuttavia a renderla particolare è il fatto che sia Silver il Babbo Natale in questione ed emergono molti riferimenti al film e ai personaggi presenti. L’ambiente festoso alla locanda ci dà modo di esplorare come si sono consolidati i rapporti tra i vari personaggi, che capiamo si ritrovano ogni anno per il Natale, e in generale sia l’atmosfera che il finale mi hanno ricordato un po’ l’ultima scena del film, in particolare con Jim che, osservando le stelle, pensa a Silver – solo che qui, a differenza che del film, Silver non è solo una sua proiezione ma da quel momento in avanti avrebbe sempre potuto trovarlo concretamente.
Bonus: 3/3
-Prompt: 1/1
Hai usato il prompt “costume”. Il costume da Babbo Natale viene indossato da Silver, che si diletta a impersonarlo di fronte ai bambini e, di fatto, anche agli adulti, portando a tutti dei doni. È sicuramente il fulcro della storia e per questo ti meriti il punteggio pieno ^^
-Fandom: 2/2
Hai usato il fandom Il Pianeta del Tesoro che, non avendo coppie bonus, valeva da solo +2 punti.
Gradimento personale: 3,5/5
È difficile, perché ho amato il contenuto della storia, il modo in cui hai reso tutti i personaggi è perfetto e il dono che Silver fa a Jim mi ha fatto sciogliere il cuore. Purtroppo ti ha penalizzato la forma, che spesso mi ha costretta a rallentare la lettura, impedendomi di godermi appieno questo racconto.
Totale: 31/38
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